A Roma passeggiate digitali con l’intelligenza artificiale per scoprire il patrimonio archeologico del Celio

“Heritage al Celio” è un progetto promosso da CoopCulture in applicazione degli obiettivi dell’iniziativa CHANGES, che fa incontrare ricerca e innovazione tecnologica per proporre una fruizione culturale inclusiva. La “nuova” passeggiata in cinque tappe lungo l’antico Clivo di Scauro, per ritrovare una Roma ancora poco nota

Sull’area del Celio l’amministrazione capitolina si sta concentrando da qualche tempo a questa parte nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione dell’area archeologica centrale (CArMe), affidato alla direzione di Walter Tocci e sostenuto con i fondi stanziati per il Giubileo e finanziamenti del PNRR. Ha inaugurato così, nel 2024, il Parco Archeologico del Celio, frutto del recupero del giardino posto nel settore nord-occidentale del colle che ora espone espone materiali lapidei di età romana (epigrafi e reperti architettonici dalle collezioni dell’ex Antiquarium comunale). Al suo interno, nell’edificio inaugurato nel 1929 per ospitare la palestra della GIL, è nato anche il Museo della Forma Urbis, e, più di recente, ha riaperto la Casina del Salvi, coffee house di origine ottocentesca.

Il colle del Celio e il suo patrimonio da riscoprire

Ma il colle del Celio conserva tracce di una storia ben più articolata e stratificata che ha attraversato i secoli. E ora una nuova iniziativa di CoopCulture, promossa nell’ambito del partenariato esteso “CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU attraverso il PNRR, si propone di guidare i visitatori alla riscoperta dell’area. Pur in posizione centrale, il quartiere è sempre stato poco toccato dal turismo che invece imperversa, poco distante, tra i Fori, il Palatino e il Colosseo. Il colle ha così certamente preservato il suo fascino – una passeggiata lungo il Clivo di Scauro, che sale sul lato est del Celio fino a piazza della Navicella, è una pausa rinfrancante dal caos cittadino – tenendo però nascoste ai più le sue attrattive, spesso obliterate, tra l’altro, dalla stratificazione dei secoli.

Heritage al Celio: la nuova passeggiata digitale archeologica di CoopCulture

Con il progetto Heritage al Celio, CoopCulture propone una nuova esperienza di fruizione digitale e inclusiva frutto del partenariato tra pubblico e privato, e della sinergia tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica e narrazioni interattive accessibili. Il lavoro è stato condotto in collaborazione con Heritage S.r.l., gisAction by TeamDev e MemorAIz, sotto la direzione scientifica del professor Paolo Carafa, ordinario di Archeologia classica alla Sapienza Università di Roma (dal cui database archeologico, elaborato in decenni di studi, provengono gran parte dei dati utilizzati per l’iniziativa). L’obiettivo è rendere disponibile a un pubblico ampio e diversificato un ricchissimo patrimonio storico e archeologico, spesso difficile da decifrare o addirittura invisibile nel tessuto urbano contemporaneo.
E l’impegno si traduce in una passeggiata archeologica digitale in cinque tappe lungo il Clivo di Scauroper scoprire 14 punti di interesse storici e archeologici: in poco più di 500 metri lineari, infatti, coesistono sul colle del Celio le testimonianze di venti secoli di storia. Grazie all’uso di tecnologie avanzate come i Sistemi Informativi Geografici, l’intelligenza artificiale, i virtual tour, le StoryMap e le audioguide personalizzate, il progetto ha condensato più di 5000 dati di schede archeologiche: ogni tappa offre al visitatore contenuti narrativi, approfondimenti tematici, immagini storiche e ricostruzioni digitali, proponendo esperienze modulari adatte sia al pubblico generalista che agli specialisti del settore. E per la sua natura digitale, l’esperienza può essere fruita in loco o da remoto, da web o mobile con Web App, StoryMaps, Virtual tour. Inoltre, un totem interattivo installato presso le Case Romane del Celio permette di esplorare tutti i contenuti, per orientarsi meglio lungo il percorso.

StoryMaps Celio. Ricostruzione del tempio del Divo Claudio
StoryMaps Celio. Il tempio del Divo Claudio

Come utilizzare lo strumento Heritage al Celio

Heritage al Celio è fruibile attraverso la piattaforma digitale dedicata – passeggiatalcelio.it, già fruibile online per esplorare numerose modalità di scoperta dell’area, soprattutto grazie all’ausilio di approfondite storymap, utili anche per docenti e guide – l’installazione interattiva presso le Case Romane del Celio (in italiano e inglese, per un’agile consultazione interattiva dei contenuti) e le risorse online disponibili sui siti web di CoopCulture e della Fondazione Changes.
Il progetto rappresenta una delle prime applicazioni concrete dei principi che guidano CHANGES: unire la ricerca accademica e l’innovazione tecnologica alla partecipazione civica per generare nuove forme di conoscenza e fruizione del patrimonio culturale, sperimentando modelli replicabili e scalabili, in grado di adattarsi ad altri contesti urbani e territori archeologici, anche al di fuori della città di Roma. Passeggiando per il Celio si rintraccia così l’antico tracciato dell’acquedotto di Nerone, ma si scoprono anche la storia del tempio del Divo Claudio e della Forma Urbis. Tappa centrale del percorso è quella in piazza dei Santi Giovanni e Paolo, la seconda provenendo da via della Navicella, dove si rivela la stratificazione più significativa dell’area.

Le audioguide targettizzate. Un uso intelligente dell’intelligenza artificiale

Il progetto utilizza in modo intelligente – sotto il controllo dei mediatori culturali e degli esperti che hanno lavorato per oltre un anno alla redazione del progetto e all’aggiornamento dei dati scientifici – l’intelligenza artificiale generativa. Risultato sono le audioguide targettizzate per catturare l’attenzione di pubblici diversi, per ora con tre percorsi: quello dedicato ai più piccoli, quello pensato per gli amanti della fotografia, quello ideato per catturare l’attenzione dei romani, portandoli a vedere la città con occhi nuovi. Comun denominatore, la curiosità di scoprire un patrimonio incredibilmente concentrato, che la storia ha preservato pur rendendone la fruizione non sempre semplice. Ma la tecnologia corre in soccorso.

Livia Montagnoli

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