Dopo 13 anni di lavori è completo il progetto di recupero di Pompei

Grande Progetto Pompei: così si chiama l’azione messa in campo dal Governo italiano per recuperare e restaurare il celebre sito archeologico spesso in passato soggetto a incuria e a crolli. Investiti 78 milioni di euro

Oggi possiamo davvero celebrare il completamento del Grande Progetto Pompei che costituisce una straordinaria pratica di gestione di interventi ad alto livello di complessità” così si esprime Nicola de MichelisDirettore della Direzione generale delle Politiche Regionali della Commissione europea, dopo aver fatto visita al Parco Archeologico di Pompei per la conclusione dei lavori di recupero e restauro. Era marzo 2012 quando la Commissione Europea approvò il Grande Progetto UE dedicato al Parco Archeologico di Pompei; una decisione importante presa a seguito del crollo della Schola Armaturarum e degli eventi meteo del 2011 che lasciarono fruibili solo 5 domus su 60. Un’azione importante mossa dal Governo italiano e che “l’Europa ha fortemente voluto e sostenuto”,  investendo 78 milioni di euro dai Fondi di coesione europei (su un totale di 105 milioni).

Parco archeologico di Pompei Area archeologica di Pompei. Photo courtesy beniculturali.it

Parco archeologico di Pompei Area archeologica di Pompei. Photo courtesy beniculturali.it

IL GRANDE PROGETTO POMPEI

Si contano 76 interventi all’interno dell’area archeologica. I lavori hanno interessato quasi 3km di fronti di scavo per la messa in sicurezza degli edifici, oltre che recuperato e restaurato i diversi apparati decorativi delle domus (per un totale di 45). In questi 13 anni sono tornati alla luce numerosissimi reperti archeologici che, oggi, trovano casa in un sito archeologico “bonificato” e adattato alle esigenze del pubblico, ne è un esempio il nuovo itinerario facilitato dedicato a tutte le persone con ridotta mobilità, il miglioramento dei servizi, della vigilanza e il potenziamento delle attrezzature tecnologiche. “Grazie alla stretta collaborazione con le autorità nazionali, abbiamo restituito al suo splendore unico e ineguagliabile uno dei siti archeologici più importanti al mondo” conclude de Michelis, “i risultati sono strepitosi: accresciuta l’attrattività del sito passato da 2.3 a 3.8 milioni di visitatori all’anno, introiti più che raddoppiati da 19 a 40 milioni, indotto sul territorio aumentato del 130% sui pernottamenti e del 30% per la ristorazione”.

Valentina Muzi 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più