Crolla la stella di Natale all’Arena di Verona: danni irreversibili per l’anfiteatro romano

Parte del tradizionale addobbo natalizio allestito in piazza Bra dal 1984 è crollato durante le operazioni di smontaggio, rotolando sui gradoni in marmo dell’Arena. Sgarbi si pronuncia per porre fine all’usanza

Il danno è sostanzialmente irreversibile. Il restauro è posticcio e non potrà sostituire la pietra. Vanno solo messe delle toppe, cercando di capire cos’è successo e quanto sia grave il danno stesso”. Non usa giri di parole il Soprintendente (uscente) ai Beni archeologici e architettonici di Verona Vincenzo Tinè, a seguito del sopralluogo che nella mattinata del 23 gennaio l’ha messo davanti al fatto compiuto.

La Stella di Natale all'Arena di Verona

La Stella di Natale all’Arena di Verona

CROLLA LA STELLA DI NATALE: I DANNI ALL’ARENA

Il fatto in questione è grave, se si pensa alla facilità con cui è potuto accadere: durante le operazioni di smontaggio della grande stella cometa allestita come di consueto in Piazza Bra per le festività natalizie, parte della pesante decorazione – una struttura in acciaio alta 70 metri e pesante 78 tonnellate, che dal 1984 viene posizionata tra la piazza e l’Arena di Verona – è crollata sui gradoni dell’anfiteatro romano fortunatamente deserto, perché chiuso alle visite nella giornata di lunedì. Secondo le prime ricostruzioni, il danno è stato causato dal distacco della base fissata all’interno dell’Arena, che è rotolata sulle gradinate prima di arrestare la sua corsa ai piedi degli spalti. L’anfiteatro è dunque stato posto sotto sequestro dalla Procura incaricata di condurre l’indagine, e resterà chiuso al pubblico (almeno) per l’intera settimana. Il Comune – nel commentare l’accaduto con le parole della vicesindaca Barbara Bissoli, peraltro Assessore all’Edilizia monumentale: “L’evento odierno dimostra, se ve ne fosse bisogno, che l’utilizzo dell’Arena deve essere accompagnato da grande perizia e rispetto, perché qualsiasi danno rappresenta una ferita non sanabile” – comunica in una nota ufficiale che le operazioni di smontaggio sono a opera di Fondazione Verona per l’Arena (che a sua volta esprime “grande dispiacere” per bocca del Segretario generale Alfredo Troisi), che abitualmente incarica una ditta specializzata.

Lo Scaligero, Vista di dettaglio dell'Arena di Verona, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Lo Scaligero, Vista di dettaglio dell’Arena di Verona, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

LE POLEMICHE SULL’UTILIZZO DELL’ARENA. LE PAROLE DI SGARBI

Non è la prima volta, per dir la verità, che le modalità di utilizzo dell’anfiteatro veronese, prossimo a ospitare le celebrazioni per il centesimo anniversario dell’Arena di Verona Opera Festival e sede di un fitto calendario di appuntamenti e concerti estivi, suscitano polemiche. Solo l’estate scorsa, il dibattito si era concentrato sull’opportunità di autorizzare lo spettacolo pirotecnico previsto nella scaletta del concerto dei Kiss che, per la gioia del pubblico accorso alla data del tour di addio della band statunitense lo scorso 11 luglio, ha poi ottenuto il via libera del soprintendente, chiaro però nel chiedere la definizione di un protocollo per dirimere questioni future e risparmiare all’Arena fuochi d’artificio e simili. Ma ora l’imprevisto arriva da una tradizione consolidata, che non ha impedito al Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi di pronunciarsi immediatamente per porre fine all’usanza: “L’installazione è un errore storico iniziato nel 1984, questa stella è una minaccia nella pancia di un monumento che, guarda caso, vengono da tutto il mondo a visitare. Se poi mi dicono che i turisti arrivano proprio per lei, beh allora, oltre al disastro, questo è un motivo in più per toglierla: così la gente aprirà gli occhi sulla bellezza, sull’arte, sulla storia, sull’eredità culturale che non abbiamo ancora imparato a valorizzare per quello che è, senza bisogno di addobbi”. Dunque l’intenzione annunciata da Sgarbi, dopo aver accertato con chiarezza l’entità dei danni, è quella di negare l’autorizzazione all’installazione della stella, di comune accordo con il prossimo soprintendente. Nell’intervista rilasciata a L’Arena, lo storico e critico d’arte evidenzia anche come “viviamo in un paradiso senza saperlo e non ci rendiamo conto del valore enorme di ciò che abbiamo: questa inquietante inconsapevolezza è nemica della conservazione e della cura. Così accadono disastri come quello dell’Arena”. Ma per fortuna il Sottosegretario si dice possibilista “sull’uso moderno di luoghi antichi” che “non è vietato, ma va autorizzato mettendo davanti sempre la tutela del monumento”.

Livia Montagnoli

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