Casa Buonarroti, una grande opera di Artemisia Gentileschi è sempre stata censurata: ora si svela

Grazie al progetto "Artemisia UpClose" e sulla spinta della rivalutazione delle opere realizzate da artiste donne, lo straordinario nudo nascosto del palazzo fiorentino potrà tornare alla luce dopo secoli

Uno straordinario nudo di Artemisia Gentileschi non è mai arrivato a noi per colpa della censura. Ora, però, sta per essere svelato. Parliamo della grande tela L’Allegoria dell’Inclinazione (1616), da poco rimossa dal soffitto di Casa Buonarroti, a Firenze, per restaurarla e dimostrare come sotto il primo strato di pittura vi sia una versione più antica, un capolavoro vittima di bigotteria. Parliamo della tela esposta nell’ex casa fiorentina del Buonarroti, il cui restauro rientra nell’avanguardistico progetto Artemisia UpClose sponsorizzato dalla fondazione londinese Calliope Arts, che promuove proprio il recupero di opere di artiste donne, e dal collezionista britannico Christian Levett. I risultati del restauro, e l’aspetto dell’originale, saranno mostrati in un’esposizione ad hoc che aprirà da settembre 2023 a gennaio 2024 presso la casa-museo – prima al mondo nel suo genere e già luogo di incontro per i membri dell’Accademia delle Arti del Disegno -, al centro di una più ampia ristrutturazione (incluso un nuovo impianto di illuminazione).

LA COMMISSIONE AD ARTEMISIA GENTILESCHI E QUELLA CENSURA

La tela di Gentileschi fa parte delle allegorie che illustrano alcuni episodi della vita di Michelangelo Buonarroti, ed era stata realizzata su commissione del pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane (1568-1646) perché onorasse il proprio celebre avo. Artemisia era giunta a Firenze da Roma nel 1613 sull’onda del clamore per la violenza sessuale da lei subita dal pittore Agostino Tassi e del conseguente processo per stupro, e il suo dipinto fu uno dei primi commissionati per la sala (che ospita 15 artisti toscani emergenti), nonché il più pagato. Questo, anche grazie alla speciale simpatia che il mecenate nutriva per l’artista, che versava in precarie condizioni economiche ed era in avanzato stato di gravidanza.

La giovane figura femminile originariamente nuda (forse un autoritratto) appare qui mentre tiene in mano un compasso galileiano ed è guidata da una stella luminosa nel cielo. Un tempo, stando alla descrizione buonarrotiana, aveva ai propri piedi due piccole carrucole, oggi non più visibili. “L’opera“, dicono da Casa Buonarroti, “eseguita dopo gli intensi anni trascorsi nella Roma del Caravaggio, spicca per il suo naturalismo fra le tele della serie: la bella donna, seducente allegoria che sfiora dall’alto il visitatore col suo sguardo sereno, era stata dipinta completamente nuda. Qualche decennio più tardi, un discendente di Michelangelo il Giovane fece ricoprire dal Volterrano la figura con un moralistico panneggio“.

IL RESTAURO E IL DISVELAMENTO DELL’ANTICA OPERA

Il restauro, che avviene durante l’orario di apertura del museo da ottobre 2022, si pone come un processo aperto alla curiosità dei visitatori e per questo “interattivo”, ha detto la presidente di Casa Buonarroti Cristina Acidini. Per mappare il dipinto nascosto senza danneggiarlo, viene usata una tecnologia all’avanguardia con infrarossi, riflettografia, microscopia digitale, raggi X e imaging multispettrale. Lo studio, che dovrebbe essere completato ad aprile, rivelerà il dipinto originale, oltre a fornire approfondimenti sul metodo e i pigmenti usati dall’artista, permettendo lo sviluppo di un’immagine digitale dell’opera nascosta che verrà mostrata nel 2023.

Giulia Giaume

www.casabuonarroti.it

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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