Ritrovati i resti di nove uomini di Neanderthal nella Grotta Guattari al Circeo

La campagna di scavo è in corso da ottobre 2020. Molti i resti ritrovati fino ad oggi, arricchiti da una ulteriore, mozzafiato scoperta

Sono stati ritrovati, tra Latina e Frosinone, in una campagna di scavo in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, i resti di nove ominidi di Neanderthal, insieme a un ampio numero di fossili animali e vegetali. La soprintendenza e gli archeologi impegnati nel progetto, che sta interessando uno dei siti più prolifici e importanti sul paleolitico medio, sostengono che questo nuovo ritrovamento costituirà una notevole banca dati sulla storia dell’uomo e dell’ecosistema di queste terre. I resti sono databili tra i 125 mila ai 50 mila anni fa. “Lo studio geologico e sedimentologico di questo deposito”, spiega Mario Rolfo, docente di archeologia preistorica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, “ci farà capire i cambiamenti climatici intervenuti tra 120 mila e 60 mila anni fa, attraverso lo studio delle specie animali e dei pollini, permettendoci di ricostruire la storia del Circeo e della pianura pontina”.

LA  STORIA DELLA GROTTA GUATTARI

La Grotta Guattari si trova a San Felice del Circeo ed è stata scoperta casualmente il 24 febbraio 1939. Sepolta da un crollo avvenuto circa 60 anni fa, è stata poi studiata dal paleontologo francese Alberto Carlo Blanc. Oggi gli archeologi, richiamati allo studio di questo sito, preziosamente conservato nel tempo, sono intervenuti con l’aiuto delle nuove tecnologie e la scorta delle conoscenze derivate da 80 anni di lavori di scavo, allargando una zona inedita della grotta, fino ad ora mai esplorata. Come ha raccontato Francesco Di Mario, il funzionario che ha condotto la campagna, tra i 9 scheletri rinvenuti ci sono un giovane e una femmina, appartenenti tuttavia a diverse epoche. “È una rappresentazione soddisfacente di una popolazione che doveva essere abbastanza numerosa in zona. Stiamo portando avanti gli studi e le analisi, non solo genetiche, con tecniche molto più avanzate rispetto ai tempi di Blanc, capaci di rivelare molte informazioni”. Ed è subito mistero.

NUOVI DETTAGLI SULLA STORIA DEL POPOLAMENTO IN ITALIA

Saranno i prossimi approfondimenti a tentare di chiarire gli enigmi della Grotta Guattari, ma già ci sono i primi dettagli dati dall’analisi delle ossa, e che portano alla luce frammenti di vita, a partire dalla dieta degli ominidi, prettamente vegetariana. Insieme ai corpi sono stati trovati frammenti di rinoceronti, iene, elefanti, orsi delle caverne e uro, un grande bovino ormai estinto. Qui il video che racconta la scoperta. “Con questa campagna di scavo”, ha detto Mario Rubini, direttore del servizio di antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina “abbiamo trovato numerosi individui, una scoperta che permetterà di gettare una luce importante sulla storia del popolamento dell’Italia. L’uomo di Neanderthal è una tappa fondamentale dell’evoluzione umana, rappresenta il vertice di una specie ed è la prima società umana di cui possiamo parlare”. “Una scoperta straordinaria di cui parlerà tutto il mondo,  ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, “perché arricchisce le ricerche sull’uomo di Neanderthal. È il frutto del lavoro della nostra Soprintendenza insieme alle Università e agli enti di ricerca, davvero una cosa eccezionale”.

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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