I grandi capolavori della Galleria Borghese di Roma in trasferta in Piemonte: mostra a Cuneo

Si tratta di un progetto che rinnova l'impegno di Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo per riunire in città le opere realizzate dai grandi nomi della storia dell'arte, provenienti dai più importanti musei d'Italia


Nel cuore del centro storico di Cuneo, il Complesso Monumentale di San Francesco rappresenta uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi della città. L’antica chiesa e il convento francescano, risalenti al XIII Secolo (e restaurati dalla Fondazione CRC), ospitano oggi un centro espositivo dove è attesa La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione, la nuova tappa del progetto espositivo promosso dalla Fondazione CRC e da Intesa Sanpaolo, visibile a partire dal 22 novembre (e fino al 29 marzo 2026).

La collezione del cardinale Scipione Borghese in mostra a Cuneo 

Curata da Francesca Cappelletti e Ettore Giovanati, la mostra porta a Cuneo alcuni tra i più importanti protagonisti della storia dell’arte italiana, consolidando un percorso che nel corso degli anni ha già visto protagonisti Tiziano, Tintoretto, Veronese, Lorenzo Lotto, Pellegrino Tibaldi, Canaletto, Van Wittel e Bellotto.
Il progetto rinnova l’impegno condiviso delle due istituzioni: Fondazione CRC, attiva nella valorizzazione culturale del territorio, e Intesa Sanpaolo, che attraverso il Progetto Cultura sostiene la diffusione dell’arte come bene comune. Ancora una volta, l’accesso alla mostra sarà gratuito, per rendere l’esperienza artistica inclusiva e aperta a tutti.

Come sottolinea il curatore Ettore Giovanati, “nell’apparente disordine della collezione di Scipione Borghese si può riconoscere la chiave interpretativa di un insieme artistico eterogeneo, privo di un criterio unificante, ma capace di incarnare una delle più compiute espressioni del collezionismo moderno, dominato dalla bellezza che nasce dal libero dialogo tra le arti“.

Lavinia Fontana, Il sonno di Gesù, 1591, olio su rame
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Lavinia Fontana, Il sonno di Gesù, 1591, olio su rame © Galleria Borghese / foto Mauro Coen

La storia e la collezione del cardinale Scipione Caffarelli Borghese si raccontano 

Il percorso espositivo racconta la vicenda del cardinale Scipione Caffarelli Borghese (1577–1633), nipote di papa Paolo V e protagonista assoluto della Roma barocca. Mecenate visionario e collezionista instancabile, Scipione seppe costruire una raccolta destinata a diventare una delle più importanti d’Europa, capace di coniugare gusto personale, legittimazione dinastica e modernità di visione.

Parola a Francesca Cappelletti, curatrice della mostra “La Galleria Borghese” a Cuneo

“La mostra cerca di riscostruire in un contesto diverso la storia e la varietà degli oggetti contenuti all’interno della collezione di Scipione Borghese, a partire dai primi anni del Seicento e a seguire”, spiega ad Artribune la curatrice Francesca Cappelletti. “Il progetto si sviluppa in un percorso che vuole dare l’idea di cos’era una collezione barocca romana che si nutriva di opere rinascimentali e nello stesso tempo del confronto tra pittura e scultura. Alcuni pezzi hanno di nuovo raggiunto Galleria Borghese in tempi più recenti rispetto all’originario collezionismo di Scipione, come Paesaggio con danza campestre di Guido Reni, che non smette di interrogarci”.

(Attribuito a) Raffaello Sanzio, Ritratto di Uomo, 1502-1504, olio su tavola
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
(Attribuito a) Raffaello Sanzio, Ritratto di Uomo, 1502-1504, olio su tavola © Galleria Borghese / foto Mauro Coen

La Galleria Borghese nel Complesso Monumentale di San Francesco 

Gli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco ospitano dipinti rappresentativi delle diverse scuole pittoriche italiane tra Cinquecento e Seicento, offrendo al visitatore una panoramica sulle trasformazioni che segnano il passaggio dal Rinascimento al Barocco.
Tra le opere esposte figurano: il Ritratto di frate domenicano di Tiziano Vecellio, Autunno e Primavera di Jacopo Bassano, il Ritratto di uomo attribuito a Raffaello, la Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e angeli di Battista Dossi, la Fuga in Egitto del Cavalier d’Arpino e il Sonno di Gesù di Lavinia Fontana, prima donna a ricevere commissioni pubbliche di rilievo nella Roma di inizio Seicento.

Lungo il percorso si incontra anche Orbetto con un’opera su lavagna, esempio di sperimentazione tecnica tanto apprezzata dal cardinale Scipione. La mostra si conclude con una sezione dedicata ai grandi maestri del Barocco, la Danza campestre di Guido Reni, l’Autoritratto in età matura e la Capra Amaltea di Gian Lorenzo Bernini, emblemi della sua prodigiosa versatilità tra pittura e scultura.

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