Artisti italiani all’estero. Le mostre e gli eventi in trasferta questa estate 2025
Dalla grande retrospettiva di Maurizio Cattelan al Serralves di Porto all’Arte Povera a Knokke, la spiaggia del Belgio, passando per Marina Ballo Charmet e Stefano Cagol al Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto

Nelle ultime settimane si sono succedute inaugurazioni su inaugurazioni di eventi e mostre di artisti italiani negli Istituti di Cultura e nei musei, gallerie e spazi artistici delle capitali o delle più importanti città straniere. E molte altre devono ancora aprire i battenti nei prossimi giorni. Eccone una selezione, per mettere in risalto il lavoro svolto dai nostri connazionali nel contesto artistico-culturale delle realtà estere.
Maurizio Cattelan al Serralves Museum of Contemporary Art di Porto

La retrospettiva di Maurizio Cattelan, Sussurro, è ospitata fino all’11 gennaio 2026 a Villa Serralves, una dimora Art Déco degli Anni Trenta a Porto,in Portogallo. La mostra riunisce una selezione di opere profondamente legate alla storia, che riflettono l’approccio di Cattelan all’arte. Oltre alle opere esposte nella Villa, sculture dell’artista sono installate nel Parco Serralves. Cattelan ha concepito la sua opera come una serie di scenette comiche animate da personaggi storici, autoritratti, amici e conoscenti, un bestiario, bambini, fino a oggetti, luoghi e immagini familiari. Una famiglia di disadattati, con riferimenti diretti ad alcuni dei suoi antenati: Joseph Beuys, Lucio Fontana, Giovanni Anselmo, Piero Manzoni, Mario Merz, Jannis Kounellis, Carlo Collodi, Walt Disney, Günter Grass, Volker Schlöndorff, Stephen King, Stanley Kubrick e Andy Warhol, per il suo status di creatore di immagini, il suo progetto imprenditoriale ed editoriale e la sua ossessione per la morte.
https://www.serralves.pt/ciclo-serralves/0407-sussurro
Marina Ballo Charmet e Stefano Cagol al Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto

La mostra a cura di Alessandro Castiglioni, Geografia e Mistero, dedicata all’opera fotografica di Marina Ballo Charmet e Stefano Cagol è parte del programma di dialogo culturale Tales of Two Cities, che ha visto, tra le varie attività, in Italia la realizzazione di uno screening program al Museo MA*GA di Gallarate nel luglio 2025. Il progetto espositivo, nato dopo un lavoro di ricerca svolto in Italia e presso la Bibliotheca Alexandrina in Egitto, mette in dialogo due protagonisti della fotografia italiana contemporanea, Marina Ballo Charmet e Stefano Cagol, con la geografia fisica ma anche le tracce del passato e le scoperte archeologiche che intrecciano passato e futuro del Mediterraneo. Questo all’interno di una grande istituzione museale, nata nel 1891 grazie all’egittologo italiano Giuseppe Botti, interamente dedicata al dialogo mediterraneo e all’identificazione di Alessandria come crocevia imprescindibile del mondo greco e ancor più romano, fino all’avvento della cristianità copta. La mostra prende le mosse da questa specificità storica in cui la fotografia diviene un ponte che attraversa il tempo e intreccia questioni storiche a dinamiche ambientali e climatiche. È in programma dall’1 al 20 settembre 2025.
https://iiccairo.esteri.it/it/news/dall_istituto/2025/08/geografia-e-mistero
Ivan Falardi alla FAC – Fábrica de Arte Cubano all’Avana

Fino al 31 agosto 2025, la FAC – Fábrica de Arte Cubano all’Avana ospita la prima personale a Cuba di Ivan Falardi, dal titolo Eyes in Havana, curata da Patricia Silverio Guzmán. Si tratta di una mostra personale, con oltre 300 opere che dialogano con l’architettura industriale del polo artistico multidisciplinare della capitale cubana e che riflettono, mediante la tecnica del Light Painting, ovvero la fusione di luce, forma, colore, sull’idea della visione. Nella sua ricerca sulle risorse e sulle potenzialità dello sguardo, Ivan Falardi – che prima di giungere alla fotografia ha attraversato gli ambiti della televisione e del cinema come produttore e regista – ha inizialmente affrontato l’argomento in uno spettacolo teatrale dal titolo La Grammatica dello Sguardo, quindi con l’installazione EYES. 206 Punti di Vista, allestita nel 2023 nell’Area Archeologica di Genova. La sua indagine si arricchisce di un ulteriore capitolo a Cuba, dove le contraddizioni e le difficoltà, che stanno segnando la storia recente dell’isola, gli hanno suggerito di affiancare al tema dell’osservazione quello dell’ascolto e della riflessione.
www.fabricadeartecubano.com/
Andrea Francolino alla Galleria Mazzoleni di Londra

Mazzoleni presenta Contemplatio, la prima mostra personale dell’artista italiano Andrea Francolino a Londra dopo quasi un decennio. Aperta fino al 12 settembre, l’esposizione si presenta come uno spazio di riflessione, invitando i visitatori a contemplare la bellezza racchiusa nelle imperfezioni. Andrea Francolino (nato a Bari nel 1979) basa la sua riflessione artistica sul concetto di rottura in tutte le sue varianti, conseguenze e possibilità. Esplora la spaccatura come marcatore dello spazio e del tempo, simbolo dell’evoluzione naturale e rappresentazione dell’equilibrio ambientale e sociale. Con un approccio ecologico e filosofico, Francolino considera la rottura come uno spazio di infinite possibilità. In Contemplatio, l’artista invita il pubblico a riscoprire due condizioni fondamentali per entrare in profondo contatto con l’arte e le sue manifestazioni: la contemplazione e l’ispirazione. La contemplazione – attraverso la quiete e la riflessione – ci permette di andare oltre le apparenze superficiali, mentre l’ispirazione trasforma la percezione in realizzazione.
www.mazzoleniart.com/
Anna Franceschini al Kunstverein Gartenhaus di Vienna

Kunstverein Gartenhaus presenta Nights Out, la prima mostra personale in un’istituzione viennese dell’artista Anna Franceschini, a cura di Attilia Fattori Franchini e Ilaria Gianni, che inaugurerà il 3 settembre 2025. La mostra – che inaugura in concomitanza con curated by, il festival organizzato dalle gallerie viennesi per promuovere il dibattito critico internazionale – presenta sculture animate come personaggi, in una sorta di cinema senza cinema. L’opera invita a riflettere su come gli oggetti possano trascendere la funzione cui sono destinati, scardinandone l’ineluttabile normatività e aprendo nuove prospettive sul mondo materiale. Nello spazio oscurato le sculture emergono come presagi inquieti di un impulso produttivo incessante, che corrode le strutture economiche e i legami umani. Gesti stanchi, ininterrotti, rituali logori dove risuona l’eco dell’instancabile corsa all’efficienza, del ritmo perfetto della produzione. In questo luogo, le macchine di Franceschini sembrano costantemente in procinto di mutare, rinegoziando senza posa il proprio scopo e la propria forma.
https://www.instagram.com/kunstverein.gartenhaus
Il movimento italiano dell’Arte Povera alla Galleria QG di Knokke in Belgio

Tra Terra e Concetto è il titolo della mostra (8 agosto-28 settembre) dedicata al rivoluzionario movimento italiano dell’Arte Povera, curata da Albert Baronian, storico sostenitore e promotore di questo gruppo di artisti. Riunendo le opere seminali di dieci degli artisti più influenti del movimento, la mostra offre una rara opportunità di sperimentare la materialità radicale e il rigore filosofico che hanno ridefinito l’arte contemporanea alla fine del XX secolo. L’Arte Povera emerse in Italia alla fine degli Anni ’60 come una rottura radicale con la pratica artistica convenzionale: rinunciando ai materiali tradizionali dell’arte e abbracciando quelli del quotidiano – terra, piombo, legno, vetro e tessuto – gli artisti forgiarono un linguaggio al tempo stesso concreto e metafisico, elementare e concettuale. Il loro lavoro sfidò il predominio dell’estetica industriale e della cultura consumistica, aprendo nuove possibilità al coinvolgimento dell’arte con il tempo, la natura e il pensiero, puntando l’attenzione sul processo.
Marinella Senatore alla Tang Contemporary Art di Pechino

Tang Contemporary Art, una delle gallerie più progressiste dell’Asia con sedi a Singapore, Bangkok, Pechino, Hong Kong e Seoul, presenta fino al 13 agosto 2025 la mostra personale dell’artista Marinella Senatore, I Contain Multitudes, presso il suo Beijing First Space. Il lavoro di Senatore ha recentemente attirato un’attenzione significativa all’Art Basel di Basilea, in Svizzera, e questa è la sua prima mostra personale in Cina. Nella mostra, Marinella presenta al pubblico cinese molte delle sue serie chiave, concentrandosi sugli elementi ricorrenti nella sua pratica. Questi includono le sue sculture di luce “luminaria”, appositamente progettate per spazi pubblici, musei e festival in tutto il mondo, che creano strutture architettoniche temporanee che forniscono spazi per rituali e incontri sociali. Il famoso curatore Hou Hanru ha scritto un saggio specifico per questa mostra per chiarire il significato del lavoro di Marinella nel campo dell’arte contemporanea.
https://www.tangcontemporary.com/2025-marinellasenatore-icontainmultitudes
Arcangelo Sassolino al Museum of Old and New Art in Tasmania (Australia)

Lo scultore Arcangelo Sassolino ha inaugurato la sua prima personale in Australia al Museum of Old and New Art (MONA) dal 7 giugno 2025 al 6 aprile 2026. Dalle gocce di acciaio ai blocchi di legno che si spezzano, in the end, the beginning presenta una selezione di sculture cinetiche che spingono la materia al limite. L’opera che dà il titolo alla mostra, in the end, the beginning, si trova in una delle gallerie sotterranee del MONA. Riscaldato a 1500°C, l’acciaio fuso cola dal soffitto e, toccando il suolo, genera un’esplosione di scintille incandescenti. Quest’opera è una nuova versione della celebre installazione Diplomazija astuta, originariamente creata per il Padiglione di Malta alla Biennale di Venezia del 2022, in cui Sassolino ha utilizzato la luce dell’acciaio fuso per evocare il chiaroscuro dell’opera di Caravaggio del 1608, La decapitazione di San Giovanni Battista, oggi conservata a La Valletta. Attraverso la fusione tra arte e fisica, Arcangelo Sassolino esplora i limiti della materia e le forze che la governano. Le sue opere, realizzate con materiali industriali, incarnano tensione, precarietà e trasformazione continua.
https://mona.net.au/stuff-to-do/art/arcangelo-sassolino
Serena Scapagnini Yale Quantum Institute (YQI) negli Stati Uniti

È in mostra fino al 26 agosto Superposition, il nuovo progetto dell’artista Serena Scapagnini, prima artista italiana selezionata per l’Artist-in-Residence Program 2024-2025 dello Yale Quantum Institute (YQI) negli Stati Uniti, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo nel campo della fisica quantistica. Dal 2017, il programma del YQI promuove un dialogo profondo tra arte e scienza: ogni anno un artista viene invitato a sviluppare un progetto a stretto contatto con fisici e ricercatori, con l’obiettivo di tradurre in forme visive e poetiche i principi complessi, affascinanti, spesso controintuitivi della meccanica quantistica. Per la sua residenza, Serena Scapagnini presenta Superposition, un ciclo di tre installazioni site specific – in diverse location di Yale – che affrontano il concetto quantistico di sovrapposizione ovvero la capacità di una particella di esistere in più stati contemporaneamente come metafora dell’identità, della memoria e dell’equilibrio precario tra permanenza e dissoluzione.
https://www.artidea.org/event/2025/5639
Il video mapping di Imaginarium al Mart di Chicago

Fino al 7 settembre 2025, il lungofiume di Chicago si anima grazie all’opera poetica e visionaria di Imaginarium: il duo artistico è, infatti, protagonista di Art On The Mart, uno dei più prestigiosi eventi di arte multimediale negli Stati Uniti, con una superficie di proiezione di oltre 25mila metri quadrati nel cuore di Chicago. Ogni anno richiama centinaia di migliaia di spettatori e rappresenta un palcoscenico straordinario per la nuova arte digitale internazionale: Imaginarium è l’unico collettivo italiano selezionato per questa edizione. Composto dal duo artistico Francesca Pasquinucci e Davide Giannoni, il collettivo porta sulla monumentale facciata di The Mart, il più grande centro di progettazione edile e commerciale del mondo e uno dei principali centri d’affari internazionali di Chicago, una performance inedita dal titolo ORA – The limits of the planet: un’opera di video mapping con musiche originali e frequenze provenienti dallo spazio e dalle profondità della Terra.
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