Tra musica, video e arte un collezionista diventa protagonista di una mostra a Bolzano 

È dedicata a Francesco Conz la mostra al Museion che, all’insegna dell’interdisciplinarità, racconta la passione del collezionista per Fluxus e per l’editoria. E, in sintonia con la libertà del non-movimento, il museo presenta anche un focus sulla videoarte

Ci ha accompagnato Frida Carazzato alla scoperta di You and the Night and the Music, mostra che ha curato al Museion di Bolzano insieme al direttore Bart van der Heidecon il contributo critico di Patrizio Peterlini. E, per trasmettere l’importanza che il collezionista Francesco Conz (Cittadella, 1935 – Verona, 2010) riveste tutt’ora per l’istituzione altoatesina, la curatrice ha ricordato l’esposizione Fluxers, organizzata da Henry Martin nel 1992, presso la precedente sede del Museion, nel 1992, che presentava diverse opere in prestito dalla citata collezione.  

Al Museion si racconta la storia di Francesco Conz, collezionista di Fluxus

Chi fosse Conz lo racconta il documentario Conz. L’ultimo collezionista di Roberto Delvoi in visione all’ingresso. Una divertente carrellata di interviste che delineano gli aspetti controversi dell’originale collezionista veronese, che promuoveva artisti anticonformisti, senza preoccuparsi del mercato. Il titolo You and the Night and the Music, tratto dai versi di una poesia Gerhard Rühm, dando risalto alla congiunzione “and” mette in evidenza la tendenza all’unione di linguaggi diversi caratteristica del movimento Fluxus e parte integrante della vita di Conz, come dimostra anche l’Archivio di Nuova Scrittura di Paolo della Grazia, donato al Museion. Una contaminazione tra le arti ribadita ulteriormente dal sottotitolo della mostra Edizioni Francesco Conz dalla Collezione Museion che presenta di prestiti provenienti dalla Fondazione Francesco, oltre che da diversi artisti. Del resto, come riportato nel manifesto di Fluxus dal suo ideatore, l’architetto e artista lituano George Maciunas (Lituania, 1931 – Boston 1978) il non-movimento proponeva gesti effimeri, mail art, anti-art, qualsiasi azione viva contrapposta all’arte “morta” borghese, dove non era importante il risultato, ma il processo, non pesava l’estetica ma il libero pensiero. Scoppiato a New York e poi arrivato in Europa, Fluxus coinvolse artisti impegnati in diverse discipline, tra cui Yoko Ono (Tokyo, 1933), John Cage ((Los Angeles, 1912 – New York, 1992), la violoncellista Charlotte Moorman (USA, Little Rock, 1933 – 1991), di cui sono esposte le opere Mahogany Cello (1983) e Neon Cello (1989).

La mostra “You and the Night and the Music” a Bolzano

Nell’area Passage il display allestito con materiali di riuso specchianti presenta le Edizioni Conz con scatole libro, poesie, stampe fotografiche, serigrafie timbrate e firmate. Spicca il libro d’artista in undici volumi denominato La Livre – An Homage to Ezra Pound, esposto qui per la prima volta dopo essere stato concluso nel 2023. Opera realizzata da diversi artisti che, tra il 1986 e il 2008, si ispirarono alla poesia di Ezra Pound e partorirono le loro creazioni ospiti della figlia di Pound a Castel Brunnemburg a Merano. Nel Corner, trovano posto le opere accomunate dalla ricerca sulla musica: fotografie, assemblages di strumenti, partiture e spiegazioni di strumenti musicali eccezionali, di artisti come: Joe Jones; Giuseppe Chiari; Philip Corner; Henri Chopin; Bernard Heidsieck.

Al Museion un focus sulla videoarte recentemente entrata in collezione

Sulla scia della mostra su Cunz, il Museion propone, per la prima volta, un focus con una selezione tra le 167 opere di videoarte acquistate tra il 2007-2008 dall’Elctronic Arts Intermix di New York.  Due percorsi che dialogano anche grazie alle opere di Berty Skuber, (Bolzano, 1941) artista che, presente in entrambe, diventa il trait d’union tra le esposizioni. La videoarte, parte integrante del Fluxus, risulta oggi ancora attuale, grazie alla potenza del montaggio e alla variabilità delle interpretazioni alla luce degli anni passati. E così tra le opere proposte nelle due mostre si crea un interessante dialogo tra generazioni, culture, visioni del tempo e del corpo diverse.  “Due mostre” che, come ha osservato la curatrice Frida Carazzato “riflettono la ricchezza e la vivacità del museo, in grado di inserirsi nel territorio, creando un dialogo con la comunità secondo una visione contemporanea dei centri espositivi” ha osservato la.

Sara Bonfili

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Sara Bonfili

Sara Bonfili

Sara Bonfili è giornalista pubblicista e PhD in “Filologia e interpretazione del testi letterari e loro tradizioni culturali” all’Università di Macerata, dove è cultore della materia. Lavora come freelance, dedicandosi a temi culturali sul suo blog Travelkeller. È stata addetto…

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