È morta a 58 anni Koyo Kouoh, curatrice della prossima Biennale Arte di Venezia
Kouoh, nominata lo scorso dicembre, sarebbe stata la prima curatrice africana della Biennale Arte, in programma nel 2026. Il mondo dell'arte piange una figura di grande spessore e di levatura internazionale

“La Biennale di Venezia apprende con sgomento la notizia della improvvisa e prematura scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte 2026“: è un fulmine a ciel sereno la comunicazione della Biennale di Venezia che, a poche ore dall’assegnazione dei Leoni per la Biennale Architettura 2025, annuncia al mondo la morte di Koyo Kouoh, curatrice della prossima Biennale Arte del 2026. Kouoh aveva 58 anni, e le cause del decesso non sono state ancora divulgate.
Morta la curatrice della prossima Biennale Arte di Venezia
“La sua morte lascia un vuoto immenso nel mondo dell’arte contemporanea e nella comunità internazionale di artisti, curatori e studiosi, che hanno apprezzato il suo straordinario impegno intellettuale e umano“, continuano dalla Biennale. Kouoh, nominata lo scorso dicembre su indicazione del presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, sarebbe stata la prima curatrice africana della Biennale Arte, in apertura nella primavera 2026. Kouoh avrebbe dovuto presentare a Venezia il titolo e il tema della 61/a edizione tra pochi giorni, il 20 maggio.
Chi era Koyo Kouoh
Kouoh vantava una carriera di grande rilievo nel panorama artistico internazionale: di cittadinanza doppia, camerunense e svizzera, era dal 2019 direttrice e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, in Sudafrica; e prima era stata anche direttrice artistica e fondatrice di RAW Material Company, un centro per l’arte, la conoscenza e la società a Dakar, in Senegal, e aveva fatto parte del team curatoriale di documenta 12 e documenta 13.

La scelta di Kouoh per la Biennale Arte 2026
Secondo Buttafuoco, la sua nomina alla direzione artistica del Settore Arti Visive era “la cognizione di un orizzonte ampio di visione nel sorgere di un giorno prodigo di parole e occhi nuovi. Con lei, qui a Venezia, la Biennale conferma quel che da oltre un secolo offre al mondo: essere la casa del futuro”. Un futuro che però sembra interrompersi, e con lui sembra svanire quella visione che, con Kouoh, avrebbe portato a Venezia artisti, pratiche e narrazioni davvero globali, troppo spesso messe all’angolo dalle grandi istituzioni dell’arte occidentale.
“È con grande sconcerto“, ha subito commentato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, “che apprendo la notizia della prematura scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice della 61. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia che si terrà il prossimo anno. La sua nomina era stata salutata con entusiasmo in tutto il mondo, grandi erano le aspettative per quello che con la sua passione, conoscenza e professionalità avrebbe saputo offrire nell’allestimento di uno dei maggiori eventi per l’arte contemporanea a livello globale. In questo momento di profondo dolore voglio esprimere ai suoi cari e alla Biennale di Venezia le condoglianze e la vicinanza mia e del Ministero della Cultura“. Ora si tratta di capire se la Biennale ricorrerà alla nomina di un nuovo direttore per la Mostra Internazionale d’Arte del 2026 oppure se il lavoro già impostato verrà portato avanti dal team di Kouoh.
Giulia Giaume
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