Il nuovo allestimento delle Gallerie Europee del Metropolitan di New York. Più spazio per le artiste 

Un investimento da 150 milioni di dollari e 5 anni di lavori hanno permesso di ammodernare la 45 gallerie dedicate all’arte europea del museo newyorkese, estese su una superficie pari a due volte quella della Casa Bianca. E anche il percorso espositivo cambia volto, animato da una moderna visione museologica

Ormai da più di un decennio, il Metropolitan Museum di New York ha avviato un processo di rinnovamento (degli spazi e degli allestimenti) che si è protratto più del dovuto, complici le difficoltà finanziarie scontate prima del 2018, da quando la nuova direzione di Max Hollein (da giugno 2023 anche amministratore delegato del museo) ha aperto una fase di rilancio, sanando un deficit di 40 milioni di dollari. E proprio con Hollein il MET ha rinsaldato l’impegno – promosso dall’ex ad Daniel H. Weiss – a migliorare gli ambienti espositivi del grande edificio in stile neoclassico inaugurato nel 1872 sulla Fifth Avenue, più volte ampliato nel tempo. Tre sono i progetti architettonici in questione: la ricostruzione dell’ala Michael C. Rockefeller che ospita la collezione del museo di opere d’arte dell’Africa subsahariana, oceanica e dell’antica America; la ristrutturazione da 40 milioni delle gallerie dell’arte antica cipriota, mediterranea e mediorientale affidata allo studio NADAAA; e la ristrutturazione da 500 milioni (finanziata in buona parte grazie alla generosa donazione da 125 milioni di dollari da parte Oscar Liu-Chien Tang e sua moglie Agnes Hsu-Tang, alla fine del 2021) dell’ala moderna assegnata all’architetta messicana Frida Escobedo. Lavori imponenti, che si concluderanno solo nei prossimi anni: al 2025 è fissata la consegna dello studio di Nader Therani; mentre bisognerà attendere fino al 2029 per apprezzare la ristrutturazione delle gallerie moderne e contemporanee.

Gallerie Europee MET New York Il nuovo allestimento delle Gallerie Europee del Metropolitan di New York. Più spazio per le artiste 
Gallerie Europee, MET, New York

Il Met di New York riapre le Gallerie Europee

Nel frattempo, il museo newyorkese che vanta una collezione enciclopedica – dalle testimonianze delle civiltà classiche e dell’antico Egitto fino all’arte contemporanea, cui si aggiungono preziose collezioni fotografiche, di arti applicate e costume – inaugura il nuovo allestimento delle cosiddette Gallerie della Pittura Europea (dal XIV al XIX secolo), riaperte al pubblico dopo cinque anni di chiusura per la sostituzione di 1.400 lucernari e il rinnovamento dei sistemi di climatizzazione (ma solo negli ultimi mesi l’ala europea era stata totalmente inibita: prima il cantiere si era articolato in due fasi, per consentire comunque l’accesso a una parte di collezione). I lavori improrogabili hanno offerto l’opportunità di ripensare il percorso espositivo che attraversa 45 gallerie, presentando una panoramica sull’arte europea in oltre 700 opere d’arte. E si è deciso di attualizzare i criteri di allestimento secondo una visione museologica più consona ai valori della società contemporanea.

Per l’arte europea un percorso espositivo orientato al confronto 

Così, superando le divisioni per scuole nazionali e provenienza geografica, ora le opere sono esposte in ordine cronologico, favorendo, per esempio, il dialogo tra Nord e Sud Europa, perché sia più immediato un confronto trasversale sull’evoluzione del pensiero artistico. Più spazio per le artiste, come pure per gli artisti afroamericani; e poi focus sulle elazioni con la Nuova Spagna e il Vicereame del Perù, sulla storia dei rapporti di classe, genere, razza e religione, e sulla riscoperta di El Greco (protagonista in questi mesi di una grande retrospettiva a Milano) da parte dei Modernisti europei, con opere di Cézanne e di Picasso accostate all’arte “antica”. Ad aprire il nuovo allestimento, però, sono ancora i tre grandi dipinti di Giovan Battista Tiepolo (celebrato nel frattempo da una mostra alla Morgan Library, per la sua straordinaria produzione grafica), posti in cima allo scalone monumentale che introduce alle gallerie. A 150 milioni di dollari ammontano i costi dei lavori di ammodernamento e di movimentazione delle opere: uno sforzo economico commisurato alla superficie occupata dalle gallerie europee, che è pari al doppio di quella occupata dalla Casa Bianca. Ma il nuovo sistema di climatizzazione permetterà, nei prossimi anni, di raggiungere risparmi significativi sui costi energetici. Oltre a far bene all’ambiente.

Livia Montagnoli

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