La galleria non basta più: Gagosian Open è il nuovo progetto di mostre diffuse del mega-gallerista

In un'antica casa londinese del Settecento, i primi lavori di Christo inaugurano un inedito format della mega-galleria americana, che prova ad andare oltre il modello del classico spazio espositivo con mostre itineranti

La scorsa estate, una delle sedi storiche della mega-galleria Gagosian a Londra, in Britannia Street, ha chiuso dopo quasi venti anni di attività. Quello che succede ora, dopo la defezione nell’area nord della città, non è però il tradizionale annuncio di un’ennesima location, ma il lancio di un format diverso, con mostre itineranti in diversi luoghi della città e su sentieri non troppo battuti. Prende avvio, infatti, il prossimo 6 ottobre Gagosian Open, un nuovo progetto della galleria per portare l’arte fuori dagli steccati del white cube. Il debutto è affidato all’artista Christo(Gabrovo, 1935 – New York, 2020), con la mostra delle sue prime opere in un vecchio edificio georgiano dell’East End di Londra.

Gagosian Open, 4 Princelet Street, Londra. Photo: Lucy Dawkins. Courtesy: Gagosian
Gagosian Open, 4 Princelet Street, Londra. Photo: Lucy Dawkins. Courtesy: Gagosian

Gagosian Open. Il nuovo progetto della galleria Gagosian 

A differenza dei frequenti, oltre che massicci, investimenti di operatori del calibro di Gagosian nel mattone e nel progetto architettonico distintivo, viene così tirato fuori dal cilindro Gagosian Open, un ombrello variegato sotto cui la galleria intende portare avanti progetti off-site, mostre fuori sede, temporanee e un po’ corsare (pur nell’alveo del sistema alla sua ennesima potenza, sia chiaro), da ambientare in edifici in disuso, abbandonati o anche all’aperto. Lontano dal più tradizionale dei white cube contemporanei. A inaugurare la nuova progettualità firmata Gagosian sarà la mostra Christo. Early Works, che troverà spazio in un edificio settecentesco in Princelet Street a Londra. Il bene, già proprietà di Sir Benjamin Truman, patron della Truman Brewery, è dal 1969 riconosciuto “di particolare interesse” e dunque sotto tutela per il sistema inglese.

Christo, Dolly, 1964 © Christo and Jeanne-Claude Foundation. Photo: Eeva-Inkeri. Courtesy: Christo and Jeanne-Claude Foundation and Gagosian
Christo, Dolly, 1964 © Christo and Jeanne-Claude Foundation. Photo: Eeva-Inkeri. Courtesy: Christo and Jeanne-Claude Foundation and Gagosian

La prima mostra di Gagosian Open a Londra

Siamo nell’East End di Londra, nell’area di Spitalfields per la precisione, e la grande vecchia casa ha nella sua storia l’essere stata rifugio degli Ugonotti prima e di tanti diversi migranti che si sono succeduti nel tempo, dai lavoratori irlandesi agli ebrei dell’Europa dell’Est e dei Paesi Bassi, fino, più di recente, a una numerosa comunità proveniente dal Bangladesh. Un tassello che ha influito sulla decisione di Gagosian e dell’estate di Christo. L’artista ha, infatti, sempre pensato e definito sé stesso come un outsider, “l’étranger” era solito dire, ripercorrendo il proprio passato, con la fuga dalla Bulgaria comunista a metà Anni ’50 e l’ininterrotto peregrinare, per quasi vent’anni, tra Praga, Vienna, Ginevra, Parigi, fino all’arrivo a New York, che sarebbe poi diventata la sua nuova casa. La mostra si articolerà attraverso i quattro piani dell’edificio, che con i suoi intonaci rosa scuro romanticamente intaccati dal tempo è già piuttosto popolare nelle foto dei turisti. A curarla c’è Elena Geuna, che ha già lavorato al progetto di Damien Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable a Venezia nel 2017.

Christo, J-C’s Wrapped Shoes, 1962 © Christo and Jeanne-Claude Foundation. Photo: Eeva-Inkeri. Courtesy: Christo and Jeanne-Claude Foundation and Gagosian
Christo, J-C’s Wrapped Shoes, 1962 © Christo and Jeanne-Claude Foundation. Photo: Eeva-Inkeri. Courtesy: Christo and Jeanne-Claude Foundation and Gagosian

Il lavoro giovanile di Christo a Spitalfields per Gagosian Open

L’intera esposizione è dedicata alla prima produzione di Christo, con in mostra una ventina delle prime opere impacchettate e di piccola scala dell’artista, databili tra il 1958 e gli Anni ’70. Tra queste un paio di scarpe blu di Jeanne-Claude, compagna di vita e di lavoro Christo, che il pubblico potrà vedere qui per la prima volta. La collaborazione tra l’estate di Christo e Gagosian si è avviata lo scorso giugno, con una mostra nella sede di Parigi e con alcune opere esposte in occasione di Art Basel, ma non si tratta di una rappresentazione in esclusiva. Il che non va in conflitto con le policy di Gagosian Open, che intende aprire anche ad artisti con cui la galleria non lavora, così come a nuove commissioni appositamente ideate e a giovani emergenti su grandi progetti installativi o filmici, in particolare. Se l’attitudine e il respiro sono quelli più che affascinanti di una grande mostra istituzionale, di arte pubblica anche, non dimentichiamoci che a organizzarla è uno dei più grandi dealer del nostro tempo, Larry Gagosian. E infatti tutte le opere sono in vendita, con un range di prezzo che va da €120,000 a €1,6 milioni. Così come è da notare che in contemporanea la sede di Basilea ospita un solo show dell’artista, nel 25° anniversario dell’ultimo intervento di Christo e Jeanne-Claude in città del 1998, quando impacchettarono 178 alberi tutto intorno alla Fondation Beyeler. 
Intanto un secondo capitolo della serie Gagosian Open parrebbe già in cantiere e dovrebbe arrivare, sempre a Londra, la prossima primavera. 

Cristina Masturzo

Londra // dal 6 al 22 ottobre 2023
Christo. Early Works
GAGOSIAN OPEN
4 Princelet Street
Aperto tutti i giorni
www.gagosian.com 

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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