Al Mudec di Milano il restauro della Giraffa di Gino Marotta è aperto al pubblico

Le sfide poste dall’arte contemporanea ai restauratori sono al centro della ricerca condotta sull’opera in polimetilmetacrilato di Marotta. Il progetto coinvolge quattro centri di restauro e prende forma al Mudec: tre date per vederlo da vicino

Di come la disciplina del restauro possa approcciarsi all’arte contemporanea – con le problematiche che pongono in essere opere relativamente giovani, il cui processo di invecchiamento è ancora in corso, come pure l’utilizzo di materiali “moderni”, che determinano nuove sfide di conservazione ai restauratori – abbiamo già avuto modo di parlare in merito al restauro del Nero con punti (1958) di Alberto Burri, promosso da CUBO a Bologna.

IL RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA E LA GIRAFFA DI MAROTTA

Ma è sempre più frequente che i laboratori di restauro di grandi istituzioni museali si trovino a confrontarsi col tema. A Milano, Il Museo del Novecento e il Museo delle Culture hanno avviato di recente il progetto di restauro di Giraffa Artificiale, opera di Gino Marotta alta tre metri, realizzata in polimetilmetacrilato rosa trasparente, parte della serie di sculture di animali eseguite dall’artista a partire dall’inizio degli Anni Sessanta e fino ai primi Settanta. L’operazione è supportata dal Getty Conservation Institute (GCI) di Los Angeles e dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale (CCR), e si concentra sulla conservazione dei materiali plastici, con particolare riferimento al polimetilmetacrilato (PMMA) trasparente, medium utilizzato da molti artisti contemporanei. La conservazione di questo tipo di plastica, infatti, presenta numerose sfide, tra cui la difficoltà di ripristinarne la trasparenza e quella di individuare materiali di restauro che non ne intacchino l’integrità. Insieme, le quattro realtà coinvolte si propongono di sperimentare, fissare e diffondere metodologie e pratiche che possano diventare modello condiviso per il settore, a partire da una ricerca già avviata dal GCI sulla conservazione dei materiali plastici.

Gino Marotta, Giraffa Artificiale, 1973. Museo del Novecento, Milano. Photo: Getty Conservation Institute

Gino Marotta, Giraffa Artificiale, 1973. Museo del Novecento, Milano. Photo: Getty Conservation Institute

L’APERTURA DEL LABORATORIO DI RESTAURO DEL MUDEC

Ma se da un lato l’obiettivo è quello di raggiungere la platea degli addetti ai lavori attraverso eventi di formazione e canali di comunicazione dedicati ai professionisti e agli studenti del settore, dall’altro l’intuizione del MUDEC risiede nell’idea di offrire al pubblico del museo l’opportunità di osservare e comprendere in prima persona come si restaura un’opera tanto particolare. Ai primi è riservato il workshop La Conservazione della plastica. Un caso di studio: Giraffa Artificiale di Gino Marotta, dedicato alla conservazione dei materiali plastici e condotto da Anna Laganà (Getty Conservation Institute) e Marco Demmelbauer (Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale), che si ripeterà nelle date del 17 e 31 marzo e 14 aprile. Il pubblico, previa prenotazione, avrà invece accesso al laboratorio di restauro del MUDEC nelle date del 16 e 30 marzo e 13 aprile (ore 18): un’occasione per approfondire le fasi principali del progetto conservativo e le tecniche innovative impiegate, sempre guidati da Laganà e Demmelbauer. A conclusione dei lavori, alla fine di aprile, l’opera sarà esposta al Museo di Storia Naturale di Milano, nell’ambito del palinsesto Rainbow, con ingresso gratuito.

L’ARTE DI GINO MAROTTA

Gino Marotta (Campobasso, 1935 – Roma, 2012) è stato scultore, pittore e designer, fin dagli esordi al lavoro su materiali innovativi, con i “piombi” e i “bandoni” degli Anni Cinquanta, attraverso l’uso della fiamma ossidrica, e poi verso la creazione delle “pitture-oggetto” dei primissimi Anni Sessanta, già in dialogo con il movimento internazionale della Pop Art che lo ispirerà nella realizzazione dei suoi metacrilati (come la Giraffa in restauro). Nel realizzare le sue sculture prodotte in serie, Marotta mette al centro la sua esperienza da designer, non rinnegando il rapporto con la produzione industriale, e anzi enfatizzandolo. La plastica sublima questa ricerca, permettendo all’artista di esplorare la dialettica tra naturale e artificiale, tra alberi, palme, animali, pioggia in metacrilato, che modella il paesaggio in forme colorate e trasparenti. Impegnato anche come scenografo, Marotta avvierà un lungo sodalizio con Carmelo Bene, dal film Salomè fino agli spettacoli teatrali Nostra Signora dei Turchi Hommelette for Hamlet.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati