L’artista Veronica Ryan vince il Turner Prize a 66 anni

L’annuncio è stato dato durante la cerimonia nella St. George’s Hall di Liverpool del 7 dicembre, ma il Turner Prize 2022 sarà alla Tate Liverpool fino al 19 marzo 2023.

Insieme al nome di Veronica Ryan per questa edizione del Turner Prize sono state selezionate le finaliste Heather Phillipson, Ingrid Pollard e Sin Wai Kin. Le tre artiste finaliste si aggiudicano un premio del valore di 10mila sterline a differenza della vincitrice, il cui premio è di 25 mila sterline.

LA STORIA DEL TURNER PRIZE

È un quartetto di donne ad aver vinto la selezione finale per il Turner Prize 2022, il premio annuale che viene assegnato dalla Tate ad un artista che vive o lavora in Gran Bretagna a seguito di una mostra o di una presentazione del proprio lavoro. L’esposizione si tiene ad anni alterni alla Tate Britain di Londra e nei musei di tutto il Regno Unito; questa è la seconda volta che si tiene alla Tate di Liverpool. All’età di 66 anni, Veronica Ryan è la persona più anziana ad aver mai vinto il Turner Prize. Tra il 1991 e il 2016 erano ammissibili solo artisti sotto i 50 anni, ma ora non ci sono limiti di età per la candidatura al premio. A differenza delle precedenti edizioni del Turner Prize, quest’anno la rosa degli artisti selezionati non comprendeva né uomini, né collettivi. L’anno scorso, come si ricorderàà, la vittoria degli Array Collective fu storica, era la prima volta che il Turner veniva attribuito ad un collettivo. Mentre questa volta – non succedeva dal 2018 – si torna alla tradizione dell’artista singolo. La Ryan è anche la seconda donna di colore a vincere il premio nei suoi 38 anni di storia, dopo Lubaina Himid, che ha ricevuto il Turner Prize nel 2017.

Veronica Ryan

Veronica Ryan

ECCO CHI È VERONICA RYAN

L’artista vincitrice porta avanti da anni una ricerca che si impegna ad esplorare le questioni di genere, razza, diaspora e dislocamento. Le sue opere sono quasi sempre composte da oggetti scultorei realizzati con materiali poveri o organici. La scelta di decretare la Ryan vincitrice del premio è stata compiuta dalla giuria in seguito alla mostra Along a Spectrum del 2021 svoltasi al centro d’arte contemporanea di Spike Island, a Bristol. Realizzati dall’artista durante una lunga residenza a Spike Island, proprio durante il periodo Covid, i lavori esposti in mostra indagavano la percezione, le narrazioni personali e le più ampie implicazioni psicologiche che la pandemia ha avuto su di noi. Le opere prodotte per la mostra includevano forme fuse in argilla e di bronzo, tessuti cuciti, tinti o macchiati di tè, luminosi sacchetti di filo da pesca lavorati all’uncinetto, colmi di varietà diverse di semi, noccioli di frutta e bucce. “Il lavoro di Veronica Ryan ha un’incredibile e autentica vitalità che si è davvero sviluppata moltissimo negli ultimi due anni” sottolinea Helen Legg, direttrice della Tate Liverpool e co-presidente della giuria. La Tate di Liverpool ha inoltre annunciato pochi mesi fa un ambizioso progetto di riqualificazione da 25 milioni di sterline che dovrebbe essere completato nel 2025. Nel lontano 2007 era stata proprio la Tate di Liverpool la prima sede espositiva fuori Londra a ospitare il premio, nell’ambito delle manifestazioni della Capitale Europea della Cultura.

Gloria Vergani

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