Scoprire la storia della musica contemporanea. Una start up italiana lancia un corso online
Il programma si articola in otto lezioni in live streaming condotte da critici musicali ed esperti, con l’obiettivo di approfondire la musica come forma d’arte e le sue connessioni con le grandi rivoluzioni socio-culturali. Ecco come iscriversi
Nata nel borgo di Santa Sofia, sull’Appennino Romagnolo, per iniziativa di Hu Huiming, Tom Cebic e Lucilla Grossi, Institution è una giovane start up che si propone di realizzare sistemi innovativi in ambito culturale, sperimentando nuove modalità di coinvolgimento del pubblico. Una missione che prende forma nella sua costola Institution School, dedicata a corsi online su arte contemporanea, dell’Ottocento e design. A questa già ampia offerta si aggiunge un ciclo di lezioni dedicate alla musica contemporanea, condotte da critici ed esperti del settore.
1 / 12
2 / 12
3 / 12
4 / 12
5 / 12
6 / 12
7 / 12
8 / 12
9 / 12
10 / 12
11 / 12
12 / 12
Le lezioni online di musica contemporanea di Institution
A partire dal 1° dicembre alle 18:00 su Zoom (fino al 16 febbraio 2026), il corso di otto lezioni offrirà agli appassionati – e non solo – l’opportunità di esplorare la musica come forma d’arte attraverso le grandi rivoluzioni del XX Secolo, fino alle più recenti sperimentazioni elettroniche e digitali. Le iscrizioni sono già aperte: il costo di ogni lezione è di 13 euro, mentre il pacchetto completo è disponibile a 80 euro (tariffa ridotta a 70 euro per chi ha già partecipato a corsi precedenti di Institution, se l’iscrizione avviene entro il 24 novembre).
Gli studenti under 26 possono usufruire di una tariffa agevolata di 50 euro per l’intero corso.

Le lezioni di musica contemporanea di Institution: dall’impressionismo alle sperimentazioni digitali
Il percorso didattico spazierà dall’impressionismo di Debussy e Ravel alla potenza ritmica di Bartók e Stravinskij, passando per il ritmo jazz di Ellington, Parker, Davis e Coltrane, fino alle influenze della filosofia orientale in John Cage.
Spazio anche alle grandi band come Beatles, Rolling Stones e Pink Floyd, che hanno segnato la storia della musica con sonorità rock e visioni psichedeliche. Si proseguirà con il battito meccanico dei Kraftwerk, i Genesis, le ribellioni punk dei Sex Pistols e dei The Clash, fino alle poetiche urbane dell’hip hop e del rap.
Le ultime lezioni saranno dedicate al minimalismo di La Monte Young, Steve Reich e Philip Glass, all’ambient di Brian Eno e alle sperimentazioni elettroniche e glitch di artisti come Jon Hopkins, Sigur Rós, múm e Radiohead.
Un viaggio che prende forma grazie ai docenti: Andrea Penna, Barbara Tartari, Luca Damiani, Felice Liperi, David Benini, Fabio De Luca e Arturo Stalteri, voci note della Rai e di altre radio nazionali e internazionali, autori, divulgatori e protagonisti della critica musicale italiana.

Institution: una realtà nata per far dialogare tutte le arti
“Institution è un’organizzazione nata per avvicinare all’arte il pubblico più ampio possibile”, spiega ad Artribune Fabio Cavallucci, storico dell’arte e membro del team di Institution. “Il nostro obiettivo è l’apertura di uno spazio fisico, ma nel frattempo stiamo lavorando alla creazione di una piattaforma digitale innovativa che utilizzi tecnologie avanzate di VR e AI. Tuttavia, anche le forme di coinvolgimento più tradizionali restano valide per avvicinare il pubblico alle arti: per questo abbiamo avviato una serie di corsi online – dedicati all’arte contemporanea, al design e all’Ottocento – cui ora si aggiunge un nuovo percorso sulla storia della musica contemporanea. Sono corsi brevi, ma allo stesso tempo approfonditi, condotti da docenti, critici ed esperti.” Come nasce questa fascinazione per la musica e perché approfondirla? “La risposta sta nel fatto che Institution punta a far dialogare tutte le arti”, continua Cavallucci. “È finito, almeno sulla carta, il tempo della separazione dei sensi e degli ambiti culturali. La percezione umana si muove verso una direzione sinestetica, ma le materie e le scuole restano divise. Ha senso che gli studenti di Accademia non conoscano nulla di musica, e viceversa per quelli del Conservatorio?
Questo corso si rivolge proprio a persone come noi, che pur avendo una buona conoscenza della contemporaneità artistica non hanno mai avuto occasione di esplorare l’evoluzione della musica dal 1900 a oggi”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati