A Milano c’è l’anteprima nazionale del visionario film-concerto di Björk
“Cornucopia Live”, la decima e più ambiziosa tournée dell’artista islandese ripresa per il grande schermo, è stata presentata al pubblico italiano nel contesto della Milano Music Week
L’ultima opera di Björk (Reykjavík, 1965) è l’adattamento cinematografico del suo tour Cornucopia che tra il 2019 e il 2023 ha appassionato schiere di fan in tutto il mondo. Il film è stato proiettato in anteprima nazionale lo scorso 19 novembre 2025 all’Ariosto Anteo spazioCinema di Milano, dove si è tenuto un incontro in cui giornalista musicale Tommaso Toma e la docente NABA Gloria Maria Cappelletti hanno fornito alcune chiavi di lettura dello spettacolo.

L’ultimo progetto di Björk a Milano
Ad aprire la presentazione è stato un messaggio speciale della regista del film, Ísold Uggadóttir (Reykjavík, 1975), che non ha mancato di definire l’artista sua connazionale come pionieristica nel suo intento di realizzare una vera e propria esibizione di “teatro digitale”. L’idea alla base del progetto è quella di immaginare un domani in cui gli ecosistemi più complessi e la tecnologia possano convivere, una risposta alla crisi ambientalee climatica dei giorni nostri.
Il film “Björk: Cornucopia Live”
Björk: Cornucopia Live (2025) non è un mero racconto del tour e non si accontenta di far vivere un’esperienza che imiti quella di chi aveva presenziato a teatro (le immagini del concerto vengono in particolare dallo show del 1 settembre 2023 a Lisbona): le riprese si alternano fluidamente con sequenze visive di una realtà virtuale al limite tra naturale e artificiale, rendendo ancora più potente il messaggio che già traspare dai testi delle canzoni, dai costumi di scena e in generale dall’atmosfera voluta e costruita da Björk. Le musiche contribuiscono all’immaginario alternando suoni più tradizionali a influenze elettroniche.
La cornucopia di Björk
La cornucopia è un simbolo mitologico di opulenza che, in accordo con le indicazioni dell’artista, non va interpretata nel senso materiale, legato alla ricchezza di beni e produttività, bensì in quello filosofico ed emotivo, “un’abbondanza di esperienze che ci avvicinino a un futuro migliore”. Di sicuro, in attesa di questo avvenire, ad abbondare sono i suoni, veri protagonisti dell’opera, che si intrecciano gli uni con gli altri per formare una visione a tratti surreale, ma comunque sempre chiara: poca attrezzatura classica e spazio invece all’aluphone (strumento a percussione composto di campane di alluminio), a un flauto traverso circolare, e a una vasca d’acqua amplificata. Dopo decenni di carriera Björk continua a mettere in luce il proprio progetto artistico, sempre aiutata dalle sue grandi doti espressive e da un canto che non abbandona mai il fine ultimo di trasmettere un messaggio.
Arturo Bolognini Comand
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