Deve fare molto freddo a Stoccolma. Un pensiero nato correndo con la memoria sulla Yamanote Line. Si incontrano molte persone in viaggio, mentre si resta in disparte a guardare il mondo. Brulicante come un aeroporto, accelerato come Tokyo.
Su Skype con Varg, ogni minuto è un’eternità. Fra le tazzine tintinnanti del bar dov’era seduto, un sentire cupo e malinconico, una certa leggerezza scherzosa. Lui era lì: esule per scelta o per destino. “Per me è facile fare musica, non ho molto altro da fare. È un modo per sopravvivere”. Un’affermazione che descrive un artista prolifico, che con Abdulla Rashim porta avanti la Northern Electronics, impegnato in svariati progetti: D.Å.R.F.D.H.S., Ulwhednar, Född Död. E che spiega l’aspetto ambientale della sua techno: scura, desolata, minimalista, in cui l’atto del registrare è rivolto verso l’interno quanto verso l’esterno.
UNA COSTELLAZIONE DI TRACCE
Ci sono molti field recording in Gore-Tex City, realizzati in Giappone, in America e nel Paese natale del producer svedese. “Ogni settimana sono in viaggio e porto con me i luoghi che incontro. A ispirarmi non è la musica di altri, ma le situazioni. È un modo per ritrovarsi lì”. Quanti luoghi ci sono in questo suo ultimo disco. Quanti amici: Yung Lean, Alessandro Cortini, Drew McDowall, Matti Bye. Tutti parte di una grande famiglia. “Le relazioni sono l’aspetto centrale dell’album. C’è molta emozione al suo interno. Gore-Tex City parla di un mondo freddo, in cui occorre vestirsi nel modo giusto per resistere. In cui serve l’amore per scaldarsi”. È qui che riconosciamo l’artista di Misantropen, immediato e istintivo, come il suo passato metal ma con un rinnovato interesse per l’esplorazione interiore. Lo sguardo e la mente del viaggiatore che incontrano la quotidianità di “ragazzi come tanti”. “Red Line II l’ho registrata insieme a Yung Lean nella cucina di mia madre, mentre mangiavamo pizza e bevevamo birra”.
Gore-Tex City, terzo capitolo delle Nordic Flora Series, è una costellazione di tracce, dove si alternano stralci di conversazioni e rumori registrati in metropolitana e mall, assalti ritmici techno, languidi layer ambientali, lente progressioni, l’R&B sognante di AnnaMelina e algidi spoken word, come in Forever 21, con la collaborazione dell’artista canadese Chloe Wise.
‒ Carlotta Petracci
https://northernelectronics.bandcamp.com/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #37
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