Dieci anni fa l’attentato al Bataclan di Parigi. Ora esce la docu-serie sui sopravvissuti

La mini serie del regista premio Oscar Jean-Xavier de Lestrade è stata filmata proprio dentro il teatro dove tutto accadde dieci anni fa. Un decennio che ha cambiato radicalmente la Francia e le sue leggi per il controllo sociale

Venerdì 13 novembre 2015 tre uomini armati sono entrati in un noto teatro dell’undicesimo arrondissement di Parigi durante un concerto della band americana Eagles of Death Metal e hanno cominciato a sparare sulla folla. I tre, che si sono dichiarati fedeli allo Stato Islamico, hanno tenuto in ostaggio 11 spettatori costringendoli a guardare il massacro. Sette di questi si sono incontrati almeno una volta al mese negli ultimi dieci anni, diventando amici: sulle loro storie personali è basata Des Vivants, la mini-serie di taglio documentaristico che il regista Jean-Xavier de Lestrade ha girato proprio lì, al Bataclan.

La docu-serie sui sopravvissuti del Bataclan

Uscito a fine ottobre 2025 in vista del decimo anniversario dall’attentato, il documentario in otto puntate (da un’ora l’una) ripercorre l’attacco terroristico al teatro parigino in cui morirono 130 persone e ne furono ferite oltre 490, tutto attraverso le esperienze degli ostaggi sopravvissuti (interpretati da attori). La scelta di riprendere all’interno del locale è stata per il regista (premio Oscar per il Miglior Documentario con Murder on a Sunday Morning nel 2001) e i sette sopravvissuti un punto fondamentale per comunicare la veridicità del resoconto: non così ha pensato Arthur Dénouveaux, presidente dell’associazione Life for Paris (che rappresenta molti sopravvissuti agli attacchi), secondo cui le riprese in sala hanno “confuso i confini tra finzione e realtà”. Gli altri superstiti hanno espresso opinioni contrastanti sulla serie.

Il documentario frutto del programma di ricerca sulla memoria degli attentati del 2015

Non è l’unica produzione che ripercorre la storia della sparatoria dieci anni dopo: il documentario  13 novembre, le nostre vite distrutte, trasmesso da France 2 lo scorso 3 novembre, ha dato voce a 27 partecipanti al programma di ricerca sulla memoria nato per studiare le conseguenze dell’attentato. Obiettivo di questo “Programma 13 novembre” è raccogliere, fino al 2026, le testimonianze di quasi un migliaio di persone: residenti delle zone colpite, sopravvissuti, familiari delle vittime, operatori sanitari, membri delle forze dell’ordine. Il numero di vittime fisiche e psicologiche, riporta l’Huffington Post, è stimato intorno a 4.000.

La Francia dopo l’attentato al Bataclan

L’attacco al Bataclan era stato anticipato, nello stesso anno, da altre aggressioni da parte di uomini armati a Parigi: famigerato, quel gennaio, l’attentato rivendicato da Al-Qaeda alla redazione del quotidiano satirico Charlie Hebdo. Questi eventi drammatici hanno avuto un impatto significativo sulla società e sulla politica francese accelerando, dice la testata indipendente Middle East Eye, la discesa verso quello che i critici considerano uno “stato di sicurezza”. L’intensificarsi delle misure di controllo eccezionale, passate dal punire l’attività pericolosa al solo “comportamento sospetto”, è stato infatti sostenuto da una serie di leggi sempre più restrittive, in uno scenario non dissimile dal Patriot Act statunitense lanciato dopo l’11 settembre 2001. La legislazione antiterrorismo francese si è evoluta più volte negli anni successivi, normalizzando alcune misure decise nello stato di emergenza: è il caso della cosiddetta legge Silt, approvata nel 2017 (pochi mesi dopo l’elezione di Emmanuel Macron) e descritta dai critici come una sorta di “stato di emergenza permanente”; o della legge “antiseparatista” dell’agosto 2021, associata alla repressione delle libertà civili soprattutto per i cittadini musulmani.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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