Il Premio Fondazione Mimmo Rotella torna a Venezia: riconoscimento al regista Paolo Sorrentino
Istituito nel 2001 per volontà dell'artista calabrese, il premio ha omaggiato il regista come "figura centrale del cinema contemporaneo, autore di un linguaggio inconfondibile capace di coniugare la tradizione cinematografica italiana con una visione personale e universale”

Celebra il potere immaginifico del cinema e il suo stretto legame con le arti figurative il Premio Fondazione Mimmo Rotella, nato nel 2001 su iniziativa dell’artista calabrese, da sempre influenzato e segnato dall’immaginario della settima arte. Giunto alla sua ventiquattresima edizione, il riconoscimento è stato assegnato al regista Paolo Sorrentino (Napoli, 1970), “figura centrale del cinema contemporaneo, autore di un linguaggio inconfondibile capace di coniugare la tradizione cinematografica italiana con una visione personale e universale, in cui convivono introspezione, ironia, sguardo visionario, e un’estetica che dialoga costantemente con la storia dell’arte”.
Il Premio Fondazione Mimmo Rotella a Venezia
Affidato dal 2014 alla direzione artistica di Gianvito Casadonte, il Premio vanta un albo prestigioso con riconoscimenti ai grandi protagonisti della scena cinematografica internazionale. Tra questi spiccano i nomi di Al Pacino, Michael Caine, Ai Weiwei, Willem Dafoe, Julian Schnabel, Hayao Miyazaki e Shirin Neshat. Non va poi dimenticato Mick Jagger, che ha ricevuto il premio per il suo ruolo di collezionista nel film The Burnt Orange Heresy diretto da Giuseppe Capotondi.
Il Premio Fondazione Mimmo Rotella e il racconto dell’Italia contemporanea
Il riconoscimento ha inoltre coinvolto personalità capaci di raccontare l’Italia contemporanea con uno sguardo autentico e originale: basti pensare ad Ascanio Celestini, insignito per La pecora nera, a Toni Servillo e Mario Martone con Qui rido io, e a registi quali Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio. Nel 2024 il Premio è andato a Iddu, film in concorso nella selezione ufficiale, diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza e interpretato da Elio Germano, Toni Servillo, Barbora Bobulova e Antonia Truppo. “Ero sempre affascinato dal cinema e nel 1958 ho cominciato a usare i suoi manifesti per farne opere d’arte con la tecnica del décollage”, così parlava Mimmo Rotella in un’intervista. “Le mie opere ispirate al cinema sono quelle che amo di più. Le ho cercate di realizzare con la stessa fantasia e libertà che trovavo nel cinema”.
Il Premio Fondazione Mimmo Rotella a Paolo Sorrentino
Le motivazioni dell’attribuzione del Premio a Sorrentino e alla sua Grazia sono state date, al momento della consegna, da Nicola Canal, presidente della Fondazione Mimmo Rotella, dal direttore artistico Gianvito Casadonte e Anton Giulio Grande, presidente della Calabria Film Commission: “Per la coerenza di un percorso autoriale che ha saputo dare lustro al cinema italiano nel mondo e per l’intensità con cui La Grazia si propone come un’opera autenticamente originale, problematica e poetica in grado di porci di fronte alle nostre coscienze”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati