Le donne del cinema per troppo tempo invisibili riscoperte in un’interessante mostra a Roma
Un’esposizione all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma mette in luce tutte quelle donne, fino ad oggi “Invisibili”, che ricoprendo ruoli centrali hanno contribuito a scrivere la storia del cinema

Non solo attrici ma anche montatrici, autrici, manager. Le donne all’alba della storia del cinema hanno giocato ruoli da protagoniste per poi scomparire, o meglio diventare Invisibili sotto una pesante coltre di polvere che oggi finalmente viene rimossa grazie all’omonima, doverosa mostra a Roma. Organizzata dall’Istituto Luce all’Istituto Centrale per la Grafica, inVisibili. Le Pioniere del Cinema risponde all’esigenza, ormai urgente, di restituire il giusto peso e i dovuti riconoscimenti a tutte quelle donne che hanno contribuito a scrivere le prime pagine della storia del cinema. Figure di primo piano che, indipendentemente dalla loro avvenenza, hanno coperto ruoli cruciali; e non solo come attrici sotto i riflettori, ma, e soprattutto, dietro le quinte. Registe, montatrici, produttrici, doppiatrici, autrici e manager; autentiche protagoniste, capaci di occupare posizioni creative e imprenditoriali con determinazione e coraggio, in un settore che ai suoi albori è stato anticipatamente inclusivo, caratterizzato da una presenza femminile diffusa e determinante; poi rimossa da una narrazione dominante di chiara impronta maschilista.
Il percorso della mostra “Invisibili” a Roma
Con un vasto corpus di materiali, anche molti inediti, tra locandine, fotografie, manifesti, filmati e documenti, la mostra, articolata in trenta sezioni, racconta le storie e i ruoli di altrettante protagoniste del mondo del cinema, restituendo loro la voce; in un percorso che si snoda lungo le sale dell’Istituto Centrale della Grafica, attraversando quasi un secolo di storia, dalle pionieristiche produzioni del cinema muto fino ai primi Anni Quaranta, per arrivare agli Anni Settanta. Un racconto corale che, aprendo una rinnovata prospettiva sulla genesi del cinema, quando le donne erano parte attiva in ogni fase del processo produttivo, restituisce loro la dovuta centralità.



Le protagoniste di “Invisibili” all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma
Addentrandosi nella mostra le sue protagoniste stupiscono per la forza e la perseveranza con cui si impegnarono in un ambito che era tutto da scrivere e costruire. E, lungo il percorso, si scopre quante di loro fossero già silenziosamente presenti nelle nostre vite, parte integrante di quell’immaginario che è dentro ciascuno di noi. Così l’esposizione è l’occasione per familiarizzare con queste figure.

Registe e sceneggiatrici a Palazzo Poli di Roma
Si incontrano le registe, come Elvira Notari che negli Anni ’10-’20 fu in assoluto la prima, dirigendo con la Dora Film, fondata nel 1912, anche pellicole che trattavano temi popolari e sociali, affermandosi come una paladina dell’emancipazione femminile nel cinema. Doppiatrici come Tina Lattanzi; Lydia Simoneschi attiva tra gli Anni ’40 e ’70 e Rosetta Calavetta famosa per aver prestato la voce a Biancaneve e Crudelia De Mon. Tra le autrici e le sceneggiatrici basti nominare: Renée Deliot prima sceneggiatrice attiva in modo continuativo, con oltre 16 soggetti, che fu anche aiuto-regista e fondatrice, nel 1923, dell’Ausonia Film a Marsiglia. Alba de Céspedes, sceneggiatrice e scrittrice, portatrice sulla scena di una profonda volontà di libertà e giustizia, creatrice di un ponte tra letteratura e immagine; la visionaria Paola Pezzaglia Greco (Anni ’10-’20) anche attrice, come Bianca Virginia Camagni (Anni ’20) che fu anche regista e fondatrice della Camagni Films.
Costumiste cartoonist, imprenditrici e, naturalmente, attrici
Non mancano poi le costumiste, come Maria de Matteis che collaborò con Visconti e Orson Welles con creazioni che univano rigore filologico e potenza visiva; le montatrici come Esterina Zuccarone che all’apice della sua carriera arrivò a dirigere un intero comparto di uomini; e persino le cartoonist come Charlotte Reiniger, pioniera nel campo dell’animazione con elegantissime immagini che, nella loro essenzialità, richiamano Kentridge. Mentre, nei ruoli imprenditoriali si ricordano, tra le altre, Sylvan Daisy produttrice e registra, che nel 1919 fondò la Daisy Film a Firenze; Bianca Guidetti Conti, anche attrice, che fondò la Edizioni Films d’Arte-Contessa Bianca Guidetti Conti. Infine, chiaramente, non si possono omettere le attrici tout court, tra tutte: Elettra Raggio, grande interprete, che dal teatro passò al cinema muto; Nilde Baracchi, precursora della comicità femminile che contribuì a ridefinire i ruoli delle donne sullo schermo. Donne che, come emerge da questa rapida carrellata, in quanto tali, quindi versatili e multitasking, seppero coprire con talento diversi ruoli contemporaneamente, contribuendo, come ha osservato Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà “alla nascita di un linguaggio cinematografico ancora oggi potentemente creativo ed evocativo, che merita di essere riportato in superficie e consegnato alla memoria collettiva“.
Ludovica Palmieri
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