Riorganizzazione dei festival. Cannes e Venezia dicono no a un’edizione online

Il Festival di Cannes e la Mostra del Cinema di Venezia valutano varie ipotesi per il loro svolgimento nel 2020 ma escludono l’opzione dell’edizione online. Cosa che oltre oceano sta invece valutando il Toronto International Film Festival

Cosa succederà nel 2020 ai maggiori festival cinematografici? Nessuno lo sa e per il momento regna l’attesa e l’incertezza. Di certo, il Festival di Cannes e la Mostra del Cinema di Venezia non si svolgeranno con una formula online, come invece sta ipotizzando il Toronto International Film Festival. “Ci rendiamo conto del fatto che la programmazione del festival ora sia ancora piena d’incertezza, visto che non è possibile anticipare se a settembre potremo riunire tante persone insieme. È per questo che guardiamo alle due possibilità, che darebbero supporto sia al nostro pubblico che agli autori e ai nostri partner e all’industria”, commentano gli organizzatori del festival di Toronto, e intanto è tutto un grande pasticcio! Il Covid-19 ha portato un vero caos in tutto il sistema cinematografico, non solo nella produzione e nel futuro delle sale, ma anche nell’organizzazione e svolgimento dei festival che muovono di anno in anno anche l’assetto distributivo dell’industria cinema. Fortuna che la Berlinale si è salvata in extremis, in quanto conclusasi a fine febbraio. 

75. Mostra del Cinema di Venezia, Bradley Cooper e Lady Gaga, A Star is Born, red carpet. Ph. Irene Fanizza

75. Mostra del Cinema di Venezia, Bradley Cooper e Lady Gaga, A Star is Born, red carpet. Ph. Irene Fanizza

LO DICE THIERRY FREMAUX

Il Festival di Cannes previsto inizialmente per la seconda metà di maggio è già stato rimandato a fine giugno-inizio luglio in attesa di capire meglio come poter comportarsi. Sarà possibile questa edizione praticamente già chiusa anche se ancora da annunciare? Alcuni pensano sia il caso di annullarla, altri sperano che, temporeggiando, qualcosa si risolva. Dopo tanto chiacchiericcio Thierry Fremaux, direttore artistico del festival che si svolge sulla Croisette, ha parlato: “per quanto riguarda Cannes, per la sua anima, la sua storia, la sua efficienza, è un modello che non funzionerebbe. Cos’è un festival digitale? Una competizione digitale? Dovremmo iniziare a chiedere ai detentori dei diritti se sono d’accordo”, ha dichiarato a Variety escludendo di fatto una possibile edizione online del festival cinematografico più importante oltre che più glamour. Thierry Fremaux, uomo di solide convinzioni, già negli anni passati aveva espresso la sua reticenza verso l’universo digitale, e quindi era abbastanza scontato che non stesse minimamente pensando a una tale “soluzione” per l’edizione 2020 del festival. “I film di Wes Anderson o Paul Verhoeven su un computer? Scoprire Top Gun 2 o il nuovo Pixar, Soul, in un posto che non è un cinema? L’uscita di questi film è stata rimandata per essere proiettata sul grande schermo, perché dovremmo volerli mostrare su un dispositivo digitale?”, ha aggiunto ancora Fremaux facendo quindi riferimento ad alcuni dei film previsti per l’edizione di quest’anno. E come dargli torto? Il Festival di Cannes è il tempio del cinema. Il momento dell’anno in cui tutta la macchina dello spettacolo cinematografico si incontra, fa festa e presenta al mondo alcuni tra i titoli più attesi. Un’edizione digitale sarebbe abbastanza dissacrante. 

LO DICE ALBERTO BARBERA

Stesso ragionamento vale per la Mostra del Cinema di Venezia che noi italiani dovremmo difendere con denti e unghie. Non solo la Mostra negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento per il cinema internazionale oltre che nazionale, ma moltissimi dei film che partono dal Lido di Venezia arrivano dritti alle nomination degli Oscar. La Mostra del Cinema di Venezia 2020 è al momento prevista dal 2 al 12 settembre, ma anche sullo svolgimento di questa c’è molta preoccupazione. Di certo la Mostra ha qualche mese in più per potere ragionare rispetto al Festival di Cannes, ma intanto Alberto Barbera, direttore artistico del festival, ha già precisato di essere contrario a una edizione online. Mentre il festival di Toronto, previsto per lo stesso periodo (dal 10 al 20 settembre), si prepara a utilizzare ogni attrezzatura tecnologica e digitale, Barbera dà questa risposta riportata dall’agenzia Ansa: “Toronto è un’altra tipologia di festival non paragonabile a Cannes e Venezia e oggi poi non si può essere che generici sul futuro. […] Da parte nostra continuiamo a lavorare esattamente come gli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell’anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C’è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare”. Con questa presa di posizione del Festival di Cannes e della Mostra del Cinema si segna anche un dato storico molto interessante. Queste due manifestazioni, un po’ in competizione tra loro negli ultimi tempi e divise dalla questione “piattaforma streaming”, sull’edizione 2020 dei rispettivi festival la vedono allo stesso modo: non rinunciare alla storicità, classicità, magia, tradizione. Da ricordare, inoltre, è che la Mostra del Cinema di Venezia da qualche anno ha già una sala digitale in cui è possibile visionare diversi film durante il festival grazie al sostegno di MyMovies e di Cinemascope. 

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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