Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Alterazioni Video tornano nella Capitale con la prima romana del Turbo Film Guerra e Pace. Aspettando la presentazione qui il botta e risposta con il filosofo russo Alexandr Dugin

Cos’è un Turbo Film? Ce lo spiega il collettivo Alterazioni Video, nato nel 2004 a Milano e composto da Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Matteo Erenbourg. “È un genere cinematografico tra gli spaghetti western e il neorealismo di YouTube. Spesso improvvisato e partecipato, richiama gli albori del cinema pur nascondendosi tra le pieghe dell’arte contemporanea”, ci dicono, mentre si apprestano a presentare il 19 febbraio alle ore 22 al Cinema Farnese di Roma, la screening performance del Turbo Film Guerra e Pace, in un evento a cura di Giuliana Benassi. Parteciperanno via skype e live l’artista Ragnar Kjartansson, lo scrittore Filippo Anniballi, il cantante neomelodico Loris Gentile, il critico cinematografico Giovanni De Donà. Sarà inoltre presentato il sequel del film, ambientato in Siberia e seguirà un secret party (secret, perché la sede sarà comunicata solo a chi effettivamente assisterà alla proiezione). 

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

UN FILM POLITICO?

Una storia travagliata quella del film: non fu infatti “buona la prima”, che vedeva il progetto nel programma delle iniziative della mostra Mirabilia Urbis, organizzata lo scorso ottobre nella Capitale: un progetto diffuso tra Cinema Farnese, la libreria Fahrenheit 451, Palazzo Falconieri (sede dell’Accademia), lo storico esercizio Hollywood, la bottega del liutaio, la sede di Colli Independent Art Gallery, sempre a cura della Benassi. La proiezione, prevista nel cartellone dell’Accademia di Ungheria, venne cancellata improvvisamente, senza molte scuse, pare per pressioni politiche, trasformando – di conseguenza – l’evento che si svolgerà il 19 nella prima romana effettiva del film. Ma cosa rende questo progetto così indigesto? 

LE FAKE NEWS

Sicuramente il tema, tra i più spinosi della nostra epoca: le fake news. Ovvero, le notizie false, amplificate, gonfiate e finalmente rese realistiche dal web; una continua manipolazione dell’informazione che distorce la percezione dell’individuo a mezzo social. Il film, prodotto da Milano Film Festival e girato in Russia, pone sotto la lente l’estetica delle fake news, forza la sensibilità dello spettatore con immagini dichiaratamente false e pone al centro l’incontro con il filosofo e politologo Alexandr Dugin, ispirato da Heidegger e amato dai sovranisti. Ed è proprio con lui che conversano gli artisti nel botta e risposta seguente in esclusiva per Artribune. 

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Alterazioni Video: Quale è il rapporto tra arte, poesia e fake news?
Isolando il processo creativo delle fake news dai vari contesti politici o speculativi, quello che rimane è l’abilità di pensarsi scenari verosimili ma altri dalla realtà che possano influire profondamente sulla psicologia di chi osserva. Una forma di surrealismo 2.0… Ci chiediamo se sia possibile vedere le fake news come una forma spontanea di poesia collettiva. Uno strumento per immaginarsi un mondo simile ma diverso. L’esagerazione, l’iperbole, la conseguenza inaspettata. La poesia spazzatura è sempre sincera! credo l’abbia detto Oscar Wilde.
Per esperienza sappiamo che i processi creativi interessanti sono sempre instabili. La fake news come forma multimediale di espressione non è solo un sintomo della contemporaneità ma forse anche il motore di un nuovo immaginario condiviso…
Sono gli autori di fake news i nuovi poeti del ventiduesimo secolo?
È possibile immaginarsi una comunità di creativi che hanno sempre idee della madonna e che si mettono a disposizione del mercato per venirsene fuori con la cazzata giusta?
Chi sono gli “ideatori”, i “direttori creativi” delle fake news? 

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Guerra e Pace: Il Turbo Film di Alterazioni Video sulle fake news per la prima volta a Roma

Alexander Dugin
Il problema delle fake news è molto filosofico, perché tutte le news sono fake news.
Perché quando si parla delle news, si tratta della spiegazione del senso, perché nessuno pubblica le cose senza senso. Tutta l’informazione è per sua natura già semantica, caricata dal senso, e per questo nella forma dell’informazione, nella sequenza della informazione é più importante comunicare il senso dell’evento.
Evento, non il fatto. Evento è il fatto che significa qualcosa. Il Fatto può significare qualcosa o no. L’idea del lavoro con le news è l’idea del fare la grande scelta. È una forma di distruzione totale di molti fatti che sono irrilevanti.
Ma chi fa la decisione di cosa è rilevante o cosa non è rilevante?
È divertente questo totalitarismo delle fake news perché è una forma esteticamente più avanzata del giornalismo stesso. Qui si apre la natura stessa del giornalismo, che è precisamente la lotta dell’immaginario, perché tutto è immaginario. Il fatto ottiene importanza solo quando entra nell’immaginario.
La realtà nel mondo postmoderno non è tanto importante.
Per questo non c’è il luogo di fare scandalo, tutte le news sono fake news e bisogna comprendere questo processo come una competizione artistica tra chi può immaginare le fake news in una maniera esteticamente più attrattiva e che possa convincere l’immaginario di un pubblico più grande.
Credo che con questa attitudine possiamo considerare questo campo delle news o delle fake news, come un teatro delle ideologie che si affrontano, che si scontrano attraverso l’immaginario. E questo lavoro è precisamente l’arma di David contro Golia, che può dare la risposta simmetrica, perché questa non è una competizione dei mezzi finanziari o tecnici, ma, nello sviluppo attuale, è una competizione degli immaginari.
Questa è la prova che è possibile vincere questa battaglia e che non tutto è definito dall’aspetto materiale, del dispositivo tecnico o finanziario di questa guerra delle immagini.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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