Al cinema con “Don’t Worry”. Joaquin Phoenix e il potere curativo dell’arte

A fine agosto arriva in sala un film dal taglio drammatico ma al tempo stesso vitale. Protagonista è l’attore di “Lei”, Joaquin Phoenix. Le conseguenze di una vita spericolata e le seconde opportunità: ecco i temi. Dalla Berlinale ai nostri cinema Don’t Worry con Adler Entertainment.

Un incidente può cambiare la vita, l’arte può redimerla… Un film sugli avvenimenti inaspettati che possono cambiare la routine di ognuno di noi. Don’t Worry, diretto dal Premio Oscar Gus Van Sant, arriva nelle sale italiane il 29 agosto con Adler Entertainment. Gus Van Sant porta sul grande schermo un film tratto da una storia vera. Il racconto di una discesa inattesa e di una risalita ricercata. La storia di John Callahan, un uomo fuori le righe, vivace e forse troppo, e con una brutta dipendenza da alcol. I protagonisti del film sono l’attore candidato agli Oscar Joaquin Phoenix (Lei, Quando l’amore brucia l’anima-Walk the Line), Jonah Hill (The Wolf of Wall Street, L’Arte di Vincere), Rooney Mara (Carol, Uomini che Odiano le Donne) e Jack Black (Bernie, School of Rock). Del cast fanno parte anche Carrie Brownstein (Portlandia, Transparent), Beth Ditto e Kim Gordon.

JOHN CALLAHAN E JOAQUIN PHOENIX

Nel ruolo del fumettista John Callahan (Portland, 1951- 2010) c’è l’attore tre volte candidato agli Oscar, Joaquin Phoenix. In questo film Gus Van Sant e Phoenix tornano a lavorare insieme, la loro prima volta risale al 1995 per Da Morire. Phoenix all’epoca aveva solo 19 anni e debuttava sul grande schermo nel ruolo di uno studente liceale che complotta con la sua insegnante l’assassinio del marito. “Desideravo tornare a lavorare con Joaquin; ci sono stati un altro paio di progetti che stavamo per intraprendere”, racconta il regista. “Siamo sempre rimasti in contatto e quando gli ho mandato questo progetto lui ha subito accettato di farne parte”. Phoenix emozionato per la possibilità di lavorare in un film scritto e diretto da Gus Van Sant ha dichiarato: “Ho sempre pensato che Gus avesse — sembrerà un cliché — una visione unica. Ed è vero. E giacché conosceva John, ero convinto che questo non sarebbe stato il tipico biopic. Ne ho già fatto uno di recente e non ero più molto interessato a quel tipo di narrazione tradizionale. E poi, secondo me, il modo in cui voleva usare l’animazione nel film era davvero molto interessante. Inoltre, Gus sembrava essere molto appassionato a questo progetto e questa era la cosa più importante di tutte per me”.

GUS VAN SANT, MAESTRO DI STORIE

Gus Van Sant è quel tipo di regista i cui film si attendono sempre con ansia. È un maestro nel raccontare storie umane, in modo particolare. Van Sant, testardo, ci mette del suo e non delude mai. In  Don’t Worry affida ad una storia vera un importante senso registico, artistico e umano. Ogni personaggio, e non sono pochi, ha una vera struttura e dimensione reale. Gus Van Sant arriva al cuore del problema e della vita di John Callahan e incentra il film attorno al programma in 12 fasi che le persone affette da dipendenze seguono. È il 1972, quando John Callahan è un giovane allo sbando, vuole solo divertirsi e bere molto. Improvvisamente rimane vittima di un tragico incidente e si ritrova in un ospedale sterile, freddo e caotico. Si risveglia e scopre di essere quadriplegico. Deve stare su un inquietante letto rotante, sapendo che nulla sarà più come prima. In seguito alla conoscenza di Donnie torna ad essere sobrio, inizia a disegnare, trova l’amore e il successo.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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