Arriva in Italia Visages, Villages, il road movie di Agnès Varda e JR

Abbiamo assistito alla première del film di Agnès Varda e JR alla Fondazione Prada di Milano. Lei 90enne, lui 35enne, hanno creato insieme un film -viaggio tra luoghi e personaggi iconici, nelle sale dal 15 marzo.

Fotografa per formazione e per passione, Angès Varda approda al cinema nella metà degli anni ’50, senza avere conseguito nessuno studio o diploma al riguardo, come timidamente confessa al pubblico nell’incontro svoltosi alla Fondazione Prada di Milano, durante la presentazione del suo ultimo film. Eppure, da sempre, questa donna minuta e sorniona rappresenta tutte le donne della cinematografia mondiale. Per il suo impegno civico, per le sue posizioni a sostegno della professionalità femminile, per il suo essere stata una pioniera, per l’originalità profonda che contraddistingue ogni sua visione. Si è sempre battuta per la libertà artistica e l’autonomia creativa. Nel 2003 inizia un percorso espositivo invitata alla Biennale Arti Visive di Venezia. Nel 2017 ha ricevuto l’Oscar alla Carriera, prima donna ad essere insignita di questo prestigioso premio. I suoi ritratti e il suo sguardo ‘in abime’, che scava all’interno della personalità dei personaggi narrati, hanno incontrato i giganti ‘totemici’ delle installazioni artistiche di JR. Figura di spicco, impegnato a realizzare racconti che occupano grandi superfici dello spazio pubblico, JR è l’artista del momento. I due si sono ‘annusati’ per qualche tempo, poi hanno deciso di darsi appuntamento nello studio di Agnès, in via Daguerre a Parigi.

LA FRANCIA MINORE PROTAGONISTA

Qui hanno stabilito di imbarcarsi in un’avventura creativa insieme: girare la Francia ‘minore’, i piccoli villaggi da Nord a Sud, a bordo del furgoncino/atelier di JR.  Lei giovane novantenne, lui esuberante trentacinquenne, si sono impegnati per una settimana al mese, per un anno e mezzo, a girare il film ‘Visages Villages’, prodotto, tra gli altri, dal MOMA e dalla Fondation Cartier di Parigi. È un ritmo lento e denso, che racconta di immagini “pensate insieme, ma viste differentemente, afferma Agnès Varda, della ricerca di storie, paesaggi, piccoli villaggi e volti.
La partenza è verso i villaggi di minatori del Nord. Qui incontrano le famiglie, scattano fotografie, fanno ritratti di vecchi e di giovani, che si trasformano prima nelle grandi immagini di JR, poi in una sorta di ‘seconda pelle’, incollata sulle facciate degli edifici in mattoni rossi. La seconda tappa è la casa della scrittrice Nathalie Serraute, molto amata da Agnès, che afferma di essere sempre stata appassionata di poesia. Il furgoncino ‘magico’ si dirige poi verso Sud, a raccogliere la storia di Emilie e Emile, coppia di personaggi di una vecchia fotografia ritrovata.

IL MONDO VISTO DA LONTANO

Il viaggio continua verso una fabbrica di lavorazione del sale: “tutte quelle montagne di bianco mi facevano sognare,  racconta Varda.  Qui incontrano e ritraggono gli operari del posto: “è sorprendente l’intensità delle immagini. Le cose vanno sempre viste da lontano, o dall’alto”.  afferma ancora Varda, “comunque sempre in distanza”. L’avventura continua con una sosta a un villaggio fantasma, case abbandonate e mai finite, lasciate in una sospensione temporale. Gli abitanti dei villaggi vicini vengono inviati a fare rivivere, anche per un solo giorno, quel luogo abbandonato. Il cammino dei due continua verso la casa estiva di Agnès, un piccolo borgo di campagna, nel centro della Francia, dove visitano la casa del fotografo Guy Bourdin. Qui le immagini esprimono il profumo della terra e del vento.  L’omaggio ai grandi fotografi continua con la sosta a un piccolissimo cimitero (solo 10 lapidi), in cui è sepolto Henri Cartier-Bresson e la moglie Martine Francke, anche lei artista dell’obiettivo. In una nuova virata verso Nord, il duo Varda/JR sbarca in Normandia, al porto di Le Havre, per raccontare la vita dei lavoratori portuali.

NEL SEGNO DI GODARD

Infine il tentativo estremo di Angès di fare incontrare il giovane JR con l’estroso Jean-Luc Godard: s’incamminano verso la sua casa, ma la porta resta chiusa, nessuno risponde al campanello, solo una piccola frase scritta sul vetro d’ingresso a ricordare tempi passati. Angès si commuove, JR la consola. Insieme rientrano senza aver concluso l’ultimo sperato incontro. Ma Godard è questo: geniale, imprevedibile, solitario. E questo è il cinema. La magia del film si trova nel concetto che la ricerca dell’immaginazione vuole essere condivisa con le persone comuni, con coloro che vivono in quei villaggi, perché attraverso questa esperienza possano a loro volta trovare ed esprimere la propria creatività. È un omaggio al dialogo e all’incontro, tra le persone, e tra le generazioni.

Claudia Zanfi

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Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

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