Metadietro: il teatro anarchico di Rezza e Mastrella al Teatro Vascello di Roma

Antonio Rezza e Flavia Mastrella esplorano linguaggi teatrali innovativi, tra ironia feroce, corpi in lotta con lo spazio e critica sociale, proponendo un’esperienza scenica fuori dalle convenzioni

In un panorama performativo spesso schiacciato dalle convenzioni, Antonio Rezza trascina sul palco la sua spietata ironia per mettere a nudo contraddizioni e miserie umane senza attenuanti.

Grazie allo storico sodalizio con Flavia Mastrella nell’ambito del teatro di ricerca italiano, e insieme a Daniele Cavaioli, confermano nello spettacolo Metadietro, al Teatro Vascello di Roma dal 2 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026, un linguaggio che smantella la narrativa lineare, che accosta ferocia ironica e deviazioni mentali impreviste e mette l’essere umano davanti al proprio punto di cedimento.

Libertà senza etichette nello spettacolo “Metadietro”

Un’ora e mezza di fiato sospeso, in cui Rezza travolge il pubblico con micro-storie e personaggi caricaturali a velocità vertiginosa. Voci fuori campo e impavide orazioni compongono un testo fatto di frasi apparentemente casuali che impongono un ritmo mentale disturbante, smascherando contraddizioni, tic culturali e moralismi automatici. Anche il titolo suggerisce uno sguardo laterale, retrostante. Dialoghi impossibili, frasi spezzate ed equivoci trasformano la comunicazione in atto grottesco.

Le scenografie di Flavia Mastrella

L’essenzialità delle scenografie accompagna e amplifica tutto il dramma performativo, accelerandone il ritmo vertiginoso. Tagli, aperture, fenditure impongono costrizioni al corpo, che entra, esce, si contorce, aggredisce lo spazio e ne subisce la pressione. L’estetica diventa politica: un corpo che non coincide con lo spazio rappresenta un’identità che non coincide con il sistema.

METADIETRO foto Flavia Mastrella
METADIETRO foto Flavia Mastrella

Lo spettacolo “Metadietro” di Rezza e Mastrella

Pur senza una trama tradizionale, lo spettacolo si sviluppa in nuclei narrativi. Un ammiraglio vestito di blu tenta di salvare la nave, accompagnato da un equipaggio accecato da interessi individuali. La nave diventa veliero-navicella spaziale, il viaggio passa dal mare allo spazio e alla luna. Non c’è eroismo, solo una desolante denuncia della scomparsa della figura dell’eroe. In questa “nuova preistoria”, nonostante la tecnologia e la società avanzata, emerge una situazione in cui regnano ancora pulsioni elementari, conflitti basilari e mancanza di mediazioni civilizzate.

La critica sociale attraversa lo spettacolo senza proclami: slogan, luoghi comuni, moralismi diventano versioni deformate dei ruoli quotidiani. Il cittadino modello, il perbenista, il devoto, il lavoratore falliscono comicamente, denunciando l’impossibilità di essere “normali” in un sistema che non accetta la differenza. La velocità vorticosa delle trasformazioni di Rezza restituisce un mondo che brucia identità e significati.

METADIETRO foto Flavia Mastrella
METADIETRO foto Flavia Mastrella

Caos come misura del presente nello spettacolo “Metadietro”

Metadietro non racconta una storia lineare: mostra un’umanità che inceppa il linguaggio, destabilizza le regole e non trova posto nelle forme imposte. Attraverso questo caos lucidissimo, Rezza e Mastrella formulano una critica netta: la società contemporanea pretende ordine e normalità, ma produce solo deformazione, ipocrisia e violenza simbolica. Un atto di libertà che conferma quanto il teatro possa ancora essere campo di battaglia, luogo di provocazione e sperimentazione estrema, dove le regole convenzionali vengono sovvertite e il pubblico è chiamato a confrontarsi con messaggi forti, ironici o scomodi.

Donatella Giordano

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Donatella Giordano

Donatella Giordano

Nata in Sicilia, vive a Roma dal 2001. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove nel 2006 ha conseguito il diploma di laurea con una tesi che approfondiva la nascita dei primi happening e delle azioni performative…

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