Come sarà l’edizione 2025 dello storico (ma sempre innovativo) Santarcangelo Festival
Tomasz Kireńczuk, curatore e drammaturgo polacco, ha scelto “not yet” (non ancora) quale titolo per la 55a edizione (la quarta con la sua direzione artistica) del più celebre fra i festival di arti performative italiani

Una rassegna multidisciplinare e sperimentale, diffusa nel territorio del comune romagnolo e pensata anche come occasione di riflessione sulla realtà sociale e politica attuale. Apre, dal 4 al 13 luglio, la 55a edizione del più celebre fra i festival di arti performative italiani, il Santarcangelo Festival, che il suo direttore artistico, il curatore e drammaturgo polacco Tomasz Kireńczuk, ha voluto intitolare not yet (non ancora). Il festival, diretto per la quarta volta da Kireńczuk, colonizzerà il comune romagnolo e i suoi dintorni con un fitto palinsesto di appuntamenti, all’insegna della multidisciplinarietà e della sperimentazione artistica, e con la ferma convinzione che le arti performative possano avere una fondamentale funzione di dialogo generativo con la comunità, affrontandone i dilemmi sociali e politici che l’affliggono.

not yet: il senso del titolo della 55a edizione di Santarcangelo Festival
Viviamo in un’epoca caratterizzata dall’incertezza: le guerre lontane da una fine e la costante minaccia di un conflitto planetario; le discriminazioni e le ineguaglianze; l’insofferenza e l’intolleranza che conducono alla confortevole chiusura nel recinto delle proprie sicurezze, materiali e intellettuali… Una contemporaneità in cui, evidenzia Kireńczuk, “l’incertezza non è più un’eccezione, ma la regola. Il presente non è uno stato neutro e transitorio, ma si trasforma piuttosto in un campo di battaglia in cui definire narrazioni e riconoscere soggettività come possibili e valide. In quest’ottica, come sostiene Chantal Mouffe, l’incertezza – invece di essere considerata una minaccia – dovrebbe essere percepita come uno spazio di confronto tra diverse visioni dell’organizzazione sociale. L’incertezza è proprio al cuore del programma della 55ª edizione di Santarcangelo Festival“.
Ecco dunque che il titolo prescelto, pur suggerendo che “non ancora” è giunto il momento di un cambiamento, contiene in sé la concreta promessa di un futuro da (ri)fondare. Non ancora, ma molto presto quindi, intanto il festival vuole proporsi, continua il suo direttore artistico, come “consapevole celebrazione del dissenso e della resistenza contro narrazioni storiche e politiche chiuse, che cercano di definire il possibile come già deciso. Gli artisti e le artiste presenti al Festival si confrontano, spesso in modo radicale, non solo con le grandi narrazioni storiche, ma anche con le immagini e gli schemi consolidati che modellano la nostra vita sociale: condividendo le proprie esperienze personali, esponendo il proprio corpo e la propria intimità allo sguardo pubblico, ci aiutano a liberarci dal potere limitante di ciò che è dominante“.

I numeri e i luoghi dell’edizione 2025 di Santarcangelo Festival
Saranno dieci giorni intensi quelli dello storico festival romagnolo, capace di rinnovarsi negli anni e di offrire costantemente uno spaccato della scena internazionale meno frequentata dai circuiti “ufficiali” e pregna di spunti di riflessioni e di occasioni di inattesa meraviglia. In cartellone le performance di 38 compagnie italiane e internazionali, 20 delle quali in prima nazionale, ma anche otto incontri pubblici e, per chi ama la notte, nove appuntamenti a Imbosco: un tendone da circo innalzato in un ampio spazio all’aperto, nel Parco Cappuccini, dove ballare e incontrarsi. Quest’anno, poi, Imbosco prende parte alle azioni di SPA Festival – progetto sostenuto da Creative Europe, in partnership con il centro di produzione Bunker di Lubiana e il Festival Homo Novus di Riga – proponendo un dopofestival che mette al centro l’ascolto e la lentezza, con le proposte dei collettivi cui è affidata la cura dello spazio: Industria Indipendente, KEM e Parini Secondo. Prima di raggiungere Imbosco, il fitto cartellone porta gli spettatori in vari spazi del comune di Santarcangelo, a partire dalla centrale Piazza Ganganelli – che ospiterà le performance di Xenia Koghilaki, Tiran Willemse con Nkisi e La Chachi – e poi teatri, cortili e, novità di quest’edizione, le ex-corderie, un complesso industriale usato per la produzione di corde e reti, a pochi passi dal borgo.











Il cartellone dell’edizione 2025 di Santarcangelo Festival
Fitto e composito il programma della 55a edizione di Santarcangelo Festival, che debutterà il 4 luglio con la prima nazionale di l’œil nu, della coreografa francese attiva in Svizzera Maud Blandel, che parte dall’osservazione di un fenomeno fisico, la degenerazione stellare, per interrogarsi sulla percezione di ciò che è dentro di noi. Numerosi sono gli artisti internazionali ospitati nel borgo romagnolo, molti dei quali alla loro prima esperienza sulla scena italiana: la canadese Clara Furey; i coreografi polacchi Alex Baczyński-Jenkins ed Ewa Dziarnowska; la greca Xenia Koghilaki, Venuri Perera (Sri Lanka / Olanda) ed Eisa Jocson (Filippine) che nel loro Magic Maids indagano lo sfruttamento lavorativo e la solidarietà femminile; l’artista multidisciplinare brasiliana Jéssica Teixeira; Davide-Christelle Sanvee, artista svizzera di origine togolese per la prima volta in Italia; il palestinese Marah Haj Hussein… Non mancano, infine, gli artisti più innovativi della scena nazionale, da Alessandro Sciarroni a Dewey Dell, da Silvia Calderoni all’italo-eritrea Muna Mussie.
Laura Bevione
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