Vasi Comunicanti

Informazioni Evento

Luogo
MIDEC - MUSEO INTERNAZIONALE DESIGN CERAMICO
Lungolago Perabò 5, Laveno-Mombello, Italia
Date
Dal al

martedì 10-12,30
mercoledì- giovedì-venerdì 10-12,30/14,30-17,30
sabato-domenica-festivi (fino al 31 maggio) 10-12,30/14,30-17,30
sabato-domenica-festivi (dal 1 giugno) 10-12,30/15-18
(il museo chiude nei giorni del 30/31 maggio)

Vernissage
29/05/2015

ore 18

Contatti
Email: mars.mailto@gmail.com
Sito web: http://www.marsmilano.com
Curatori
Lorenza Boisi
Generi
arte contemporanea, collettiva, arti decorative e industriali
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A seguito del workshop omonimo di decorazione ceramica è nata l’esposizione VASI COMUNICANTI: un progetto a cura di Lorenza Boisi in collaborazione con MARS e Vera Ceramica Artistica di Sarah Dalla Costa per MIDEC – Museo Internazionale Design Ceramico in occasione di Buongiorno Ceramica! di AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica.

Comunicato stampa

Potremmo dire che un vaso è ben altro che un vaso! Esso è il punto in cui l’Arte prende contatto con il mondo degli umani, con i destini della quotidianità e con i grandi orizzonti della mediocrità, piegando le grandi strutture della Storia sulle forme panciute di quei contenitori, destinati a sostenere i fiori nelle nostre case.
Andrea Branzi

Si dice de “i Vasi Comunicanti” il principio fisico secondo il quale un liquido contenuto in due o più contenitori comunicanti tra loro, in presenza di gravità, raggiunge lo stesso livello originando un'unica superficie equipotenziale.

Vasi Comunicanti è pure il titolo di un catalogo di ceramiche di “ricerca”, incipit alla definizione di un nuovo concetto di design italiano del complemento d’arredo in ceramica, complemento che dimostra di divenire, a pieno titolo, Soggetto in sé e per sé, ben prima che mero oggetto…*

Una deformazione di senso, dunque, il titolo di questo progetto di Lorenza Boisi, un’appropriazione indebita, una forzatura semantica…

Il progetto Vasi Comunicanti per Midec-Museo Internazionale Design Ceramico, e la relativa mostra che ne è esito, vogliono essere momento di Comunicazione e riversamento di Senso, tra una tradizione manifatturiera di eccellenza tutta italiana, quale la tradizione ceramica lavenese, e alcuni, molti, artisti italiani e stranieri che hanno accolto l’opportunità di approfondire questa parabola storico/industriale per la via del fare, raggiungendo la Sponda Magra del Lago Maggiore, per tre incontri di laboratorio intensivo ed, in un certo senso, pure insidioso.

La vicenda della ceramica lavenese data al 1856, quando le basi della prima manifattura locale furono gettate da tre impavidi imprenditori, che intuirono le crescenti necessità ed aspirazioni di una nuova nazione. Tra alterne fasi di successo e ridiscussione, attraverso due guerre mondiali, e molti sconvolgimenti storico/politici, nonché lotte ed affermazioni di diritto sociale, la produzione lavenese giunse al vertice dell’eccellenza manifatturiera ceramica lombarda, accompagnata verso il concetto nascente di design da figure di rilievo epocale quali Guido Andlovitz ed Antonia Campi. Dopo numerose vicissitudini imprenditoriali ed amministrative, dopo circa centocinquant’anni questa parabola auto-contenuta si ripiegò sui propri fasti con la chiusura dell’ultima delle realtà ceramiche industriali lavenesi.

In collaborazione con la conservatrice del Museo, architetto Maria Grazia Spirito, e Sarah Dalla Costa, giovane ceramista lavenese che mantiene accesa, vitalizzandola nel suo laboratorio, questa tradizione non estinta, Lorenza Boisi ha selezionato alcuni stampi da colaggio storicamente legati alla produzione ed al design che fecero grandi le ceramiche di SCI e Revelli. I pezzi ceramici in biscotto, realizzati proprio grazie a quegli stampi quasi esausti presso il laboratorio Vera Ceramica Artistica, sono stati offerti alla sensibilità ed alle intenzioni assolutamente estemporanee degli artisti invitati, che hanno approcciato la decorazione ceramica in tecnica sottosmalto a secondo fuoco, spesso per la prima volta, con un misto di nonchalance e malcelata timidezza, rimettendo in discussione tutta la famigliarità che li contraddistingue nella loro pratica artistica.

La scoperta di una tecnica, con molti imperativi ma virtualmente interpretabile all’infinito, ha sollecitato una risposta digressiva ed eteroclita.

Un risposta di Bellezza.

Le opere saranno esposte in un’installazione libera, quasi un arcipelago aleatorio, presso le pertinenze del MIDEC, accolte tra quelle mura vetuste che sono scrigno e fortezza di una tradizione che, rappresentata dalla collezione di preziosi pezzi emblematici, vi trova collocazione e valorizzazione sin dal 1970.

*Vasi Comunicanti- Nuova Ceramica Nuove Tendentse di Patrizia Scarzella, 1988 Idea Books Edizioni, Milano