A Rebibbia la mostra sulla vita in carcere che coinvolge i detenuti. Il progetto editoriale a Roma di Hyperlocal
La piattaforma editoriale Hyperlocal dedica un numero speciale del suo magazine, concepito come un giornale in formato affissione, alla comunità carceraria di Rebibbia. Con il contributo di fotografi e scrittori per condividere le storie del più grande polo penitenziario d’Italia
Un anno fa, era il 21 dicembre del 2024, Marinella Senatore svelava l’opera site-specific di arte partecipata realizzata con i detenuti di Rebibbia, installata nel piazzale antistante la chiesa della Casa circondariale romana. L’arrivo dell’arte contemporanea in carcere – rapporto che presto sarà rinsaldato, proprio a Rebibbia, dall’inaugurazione di un progetto permanente di Eugenio Tibaldi – si concretizzava per volere della Santa Sede in avvio dell’Anno Giubilare, e in ottemperanza di un percorso fortemente caldeggiato da Papa Francesco.
Sempre nel carcere di Rebibbia, non a caso, il pontefice apriva, in prossimità del Natale 2024, la seconda Porta Santa; e il prossimo 14 dicembre, il Giubileo dei Detenuti ribadirà l’urgenza di non lasciare indietro la popolazione carceraria.
Hyperlocal Rebibbia. Raccontare la vita in carcere
Ancora una volta a Rebibbia, nel frattempo, ha preso forma il progetto Hyperlocal Rebibbia – Un mondo alla rovescia, una mostra fotografica a cielo aperto visitabile fino al 18 dicembre, allestita lungo le mura del carcere – che è il più grande polo penitenziario d’Italia, con una sezione femminile tra le più grandi d’Europa e una popolazione carceraria di oltre 2mila persone – e negli spazi della stazione metropolitana adiacente. L’iniziativa ha coinvolto 17 detenuti del Nuovo Complesso che, nell’arco di due mesi, hanno condiviso le proprie storie con scrittori e fotografi. Il risultato è un percorso tra foto d’archivio – le immagini dell’Archivio Sergio Lenci, architetto che ha progettato la casa circondariale romana, gli scatti dell’Archivio di Tano D’amico, le foto di Angelo Turetta, i frame da film e documentari girati in carcere come Fuori di Martone e Cesare non deve morire dei fratelli Taviani – e nuove immagini, scattate da Stefano Lemon, Lavinia Parlamenti, Guido Gazzilli e Benedetta Ristori. In parallelo, hanno lavorato alla raccolta e alla rielaborazione delle storie dal carcere Graziano Graziani, Isabella De Silvestro, Federica Delogu, Christian Raimo, Nicolò Porcelluzzi, Alice Sagrati, Elisa Cuter, Emilia Agnesa e Silvia Basile.

Il magazine formato affissione di Hyperlocal
Il progetto si deve alla piattaforma editoriale Hyperlocal (curata da Edizioni Zero), che da quattro anni racconta le comunità, i luoghi simbolici e le scene, culturali e artistiche, dei quartieri di diverse città del mondo. Al carcere di Rebibbia, Hyperlocal dedica, quindi, un numero speciale del suo magazine (giornale in formato affissione che si relaziona col pubblico attraverso una mostra a cielo aperto) in occasione del Giubileo dei Detenuti, per raccontarne la quotidianità con la collaborazione di scrittrici e scrittori, fotografe e fotografi che hanno firmato testi e immagini. La giornata di presentazione ufficiale, nel Nuovo Complesso e con il coinvolgimento dei detenuti, è fissata per domenica 14 dicembre,all’interno dell’area verde che costeggia la Porta Santa e la Chiesa del Padre Nostro.
La mostra Hyperlocal Rebibbia
La mostra, però, è già visibile dal 29 novembre scorso, e si dipana in 120 poster affissi su 20 tabelle metalliche e removibili nello slargo antistante la fermata della Metro B Rebibbia. All’iniziativa hanno partecipato anche il regista Alain Parroni – che ha firmato il video di presentazione dell’intero progetto, indagando il rapporto tra i detenuti e il quartiere di Rebibbia – e l’illustratrice Oscar Frosi. Ad arricchire la mostra anche la documentazione visiva degli spettacoli e dei progetti condotti dalle realtà associative e compagnie teatrali La Ribalta e Le Donne del Muro, e la corrispondenza originale della detenuta trans Fernanda Farias De Albuquerque, da cui nei primi Anni Novanta è nato il romanzo autobiografico Princesa.

I talk di Hyperlocal Rebibbia
Il 4 dicembre 2025 si terrà, inoltre, il primo di due talk in programma – Prison as Narrative Subject – con ospitiil Premio Strega Edoardo Albinati, che per trent’anni ha insegnato a Rebibbia, la scrittrice e regista Francesca D’Aloja, autrice de Il sogno cattivo e del doculfilm Piccoli ergastoli, la redazione di Hyperlocal e alcuni contributor del progetto, moderatidalla giornalista Rai Eleonora Tundo. Dalle 18.30 si parlerà di percorsi di rinascita a partire dalle attività svolte in carcere, a partire da una domanda centrale: Come si racconta un carcere? Chi lo racconta?
Giovedì 11 dicembre, invece, sarà lavolta di Forward the Unseen, un talk che esplora come il teatro, il video e la fotografia possano diventare un’esperienza trasformativa, aiutando i detenuti a sperimentare nuovi ruoli sociali e a ricostruire la propria identità. Intervengono il fotografo Tano D’Amico, il regista Alain Parroni, il regista Fabio Cavalli, fondatore del Teatro Libero di Rebibbia, e Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto di teatro in carcereLe Donne del Muro Alto.
Livia Montagnoli
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