Patrizio Raso – Ombra di tutti

Informazioni Evento

Luogo
CASA DELLA MEMORIA
Via Confalonieri, 14 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
03/12/2025

ore 18

Artisti
Patrizio Raso
Curatori
Marco Scotini
Generi
arte contemporanea, personale

La Casa della Memoria di Milano ospita Ombra di tutti, mostra dell’artista Patrizio Raso, a cura di Marco Scotini e promossa dalla Fondazione Roberto Franceschi Onlus.

Comunicato stampa

Dal 3 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026, la Casa della Memoria di Milano ospita Ombra di tutti, mostra dell’artista Patrizio Raso, a cura di Marco Scotini e promossa dalla Fondazione Roberto Franceschi Onlus.
L’esposizione segna l’approdo di un percorso artistico e politico avviato nel 2020 intorno al Monumento a Roberto Franceschi: un maglio d’acciaio alto sette metri, installato nel 1977 in via Bocconi accanto al noto edificio di Giuseppe Pagano, nel punto in cui Franceschi fu colpito a morte dalla polizia il 23 gennaio 1973.
Opera centrale della mostra è la presentazione di un abito collettivo di grandi dimensioni, che è stato tessuto per cinque anni attraverso la partecipazione di una pluralità di soggetti. L’abito si propone come un’unica entità o uno stesso corpo sociale da cui emergono 21 capi che possono essere indossati liberamente da chiunque. Ha un carattere apertamente performativo e adattabile alle circostanze: nella sua funzione processionale può assumere l’aspetto del riparo temporaneo sotto cui raccogliersi e farsi gruppo. Ma soprattutto ha il carattere di un archivio vivente che riporta per strada chi vi ha dimostrato e chi vi è caduto.
La particolarità di questo abito/contro-monumento è che è stato intrecciato con oltre 150 abiti reali: indumenti che vanno dal montgomery originale di Roberto Franceschi alla t-shirt di Carlo Giuliani, dal foulard dell’anarchico Pinelli ai pantaloni di Gino Strada. Questi abiti sono stati donati da cittadini e cittadine, studenti, familiari di vittime civili, attivisti e associazioni. Ogni capo è portatore di una storia: memoria personale, legame affettivo, gesto politico. I tessuti sono stati raccolti attraverso un processo partecipativo cominciato il 26 settembre 2021 proprio davanti al Monumento a Roberto Franceschi, e proseguito in tutta Italia fino al 2025.
La forma dell’abito, la sua stessa “silhouette”, corrisponde alla proiezione dell’ombra del Monumento a Roberto Franceschi. Ma che cosa è l’ombra, se non l’attestazione di una presenza? Una presenza differita che rimanda soprattutto a coloro che quegli abiti li hanno indossati. Così, nel mese di giugno del 2021, Patrizio Raso e un ristretto numero di persone sono ai piedi del Monumento per “raccoglierne l’ombra”.
Dall’ombra del Monumento a Roberto Franceschi, con gli indumenti emergono storie e fatti che superano la vicenda del singolo. Un’ombra di tutti, per agire la memoria di un paese che ricorda, resiste e determina un presidio di giustizia e democrazia.
Alcuni abiti, lasciati parzialmente liberi dalla tessitura, mantengono la possibilità di essere indossati: da qui nasce l’idea di un “abito collettivo”, un corpo comune in movimento che, per essere trasportato, richiede il gesto condiviso di più persone.
Il progetto, che si è sviluppato con la collaborazione del gruppo Wurmkos di Sesto San Giovanni, è stato tessuto a partire dal 2024 a Monno in Valcamonica con l’artigiana Gina Melotti, secondo la tradizione del pezzotto. Le storie di resistenza, trasformazione e giustizia si sono fuse in un’unica trama, dando vita a un’opera corale che fa della memoria attiva una forma di resistenza.
Una sezione d’archivio della mostra presenta materiali storici della Fondazione Roberto Franceschi — volantini, manifesti, filmati e documenti — che raccontano la Milano degli anni Settanta, la vicenda di Franceschi e la nascita del monumento, anche grazie al contributo di Enzo Mari e della comunità artistica milanese.

Public Program
Durante il periodo espositivo, la mostra sarà accompagnata da incontri pubblici dedicati ai temi della memoria, della giustizia e della partecipazione civile:
I cordini della memoria: intrecciare giustizia e verità
Venerdì 5 dicembre 2025, ore 17.00 – 18.30

L’incontro nasce dal desiderio di intrecciare memoria, giustizia e arte attraverso le voci dei familiari delle vittime delle stragi di Piazza Fontana, Piazza della Loggia e Bologna.
Intervengono Federico Sinicato e Paolo Dendena (Associazione Piazza Fontana 12 dicembre '69), Silvia e Claudia Pinelli, Manlio Milani (Casa della Memoria di Brescia), Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, Paolo Lambertini e Paolo Sacrati (Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980). Conduce Massimo Pisa (La Repubblica).

Archivi della disobbedienza
Martedì 16 dicembre 2025, ore 17.00 – 18.30
Un dialogo tra archivi critici e istituzionali per interrogarsi su come costruire e tramandare la memoria collettiva, le forme di resistenza e le pratiche di giustizia.
Intervengono Marco Scotini (curatore), Ilaria Moroni (Direttrice Archivio Flamigni), Debora Migliucci (Direttrice Archivio del Lavoro), Sara Zanisi (Direttrice Istituto Ferruccio Parri), Maria Fratelli (Direttrice CASVA). Coordina Benedetta Tobagi, storica.

Colonialismo e immigrazione: storia, lingue e politiche del presente
Mercoledì 17 dicembre 2025, ore 17.00 – 18.30
Un confronto pubblico sul rapporto tra passato coloniale e presente migratorio in Italia, intrecciando prospettive storiche, linguistiche, economiche e politiche.
Intervengono Mari D’Agostino (Sociolinguista, Università di Palermo, tbc), Michele Colucci (Ricercatore CNR, Istituto di studi sulle società del Mediterraneo), Samuele Davide Molli (Ricercatore del Network Roberto Franceschi, Cecilia Gnocchi (Attivista, cofondatrice del progetto RAM Restauro Arte Memoria), Primo Minelli (Presidente ANPI Provinciale di Milano). Coordina Lorenza Ghidini, giornalista (Direttrice Radio Popolare).
Biografie

Patrizio Raso vive e lavora a Milano. Dal 2005 al 2009 organizza in Calabria Spaventamafiosi, un laboratorio che coinvolge i cittadini in azioni collettive a tutela
dell’immaginario civile. Nel 2010 crea BAUBAUS, con cui organizza numerosi laboratori
serali negli spazi espositivi dell’Associazione Careof (MI). Nel 2016, con Pasquale Campanella e Monica Sgrò, dà avvio a Educational Art, un progetto che unisce pratiche artistiche e sperimentazioni pedagogiche, sviluppando nuove metodologie didattiche e modelli alternativi alle istituzioni scolastiche. È stato nella redazione collettiva del primo numero di Fuoriregistro, quaderno di studi tra arte contemporanea e pedagogia, edito da Boîte. Nel 2019 partecipa alla residenza artistica di Aperto Art On The Border a Monno (BS) con il progetto Ritratti reali, intervenendo nella lavorazione del tradizionale pezzotto per ricostruire narrazioni individuali e collettive. Dal 2020 lavora al progetto Ombra di tutti in collaborazione con la Fondazione Roberto Franceschi. Nel 2022 è tra gli artisti invitati al progetto A Cielo Aperto in una stanza, Associazione Culturale Vincenzo De Luca, Latronico (PZ). Dal 2015 fa parte del gruppo Wurmkos sviluppando ricerche e progetti di pratiche artistiche nello spazio pubblico.

Marco Scotini è Direttore Artistico di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti (Milano, Roma, Londra). Fino al 2024 è stato Direttore Artistico del FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano. Cura il programma espositivo del PAV – Parco Arte Vivente di Torino e dirige diversi archivi d’artista, tra cui quelli di Gianni Colombo, Bert Theis, Laura Grisi, Clemen Parrocchetti e delle Fondazioni Nanni Balestrini ed Emilio Scanavino. Ha curato mostre per importanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia (Padiglione Albanese, 2015), la Biennale di Praga, la Biennale di Yinchuan (2018) e la Biennale di Anren (2017). Il suo progetto a lungo termine Disobedience Archive è stato presentato in musei e biennali come Istanbul (2022), Biennale di Venezia (2024) e Thessaloníki Biennial (2026). Tra le mostre recenti si ricordano The Missing Planet (Museo Pecci, Prato), Il cono d’ombra (Napoli), Nanni Balestrini: Art as Political Action (CIMA, New York), Laura Grisi: The Measuring of Time (Museo Susch, Susch), Clemen Parrocchetti. Ironia ribelle (Palazzo Medici Riccardi, Firenze), oltre a numerose retrospettive e progetti sugli archivi femministi italiani. Autore di diversi libri e saggi sull’arte e la curatela, è curatore della collana “Geoarchivi” per Meltemi e ha curato oltre 200 mostre.

Fondazione Roberto Franceschi
La Fondazione Roberto Franceschi Onlus è attiva dal 1996 nell’ambito dello studio dei fenomeni di emarginazione sociale rispetto ai diritti umani fondamentali, in continuità con il pensiero e gli ideali di Roberto, sostenendo più di 90 giovani studiose studiosi nelle loro ricerche. Opera per favorire la conoscenza dei diritti fondamentali nelle giovani generazioni attraverso pubblicazioni come «Una lettura guidata della Carta costituzionale» (a cura di Alessandro Basilico e Gherardo Colombo), già distribuita gratuitamente a 30.000 ragazzi, e percorsi didattici nelle scuole su lavoro, interculturalità, ambiente, educazione alla cittadinanza attiva. Promuove convegni, incontri, dibattiti, iniziative culturali. Ogni 23 gennaio la Serata in Ricordo di Roberto presso l’Università Bocconi diventa occasione di approfondimento delle tematiche proprie della Fondazione. Settimanalmente invia a oltre 3.000 utenti la newsletter «Cogito Ergo Sum – idee e riflessioni contemporanee». Tutti i suoi progetti sono gratuiti per i beneficiari e sostenuti economicamente attraverso la raccolta fondi.