Al cinema arriva Wicked: parte 2. Amicizia e potere nel grande finale di Oz

Scenografie monumentali, costumi poetici e un viaggio emotivo che mette alla prova la forza dei suoi personaggi. Si conclude così il capitolo cinematografico di uno dei musical di Broadway più amati di sempre

Il fenomeno mondiale Wicked giunge alla sua conclusione cinematografica con Wicked: Parte 2, al cinema dal 19 novembre con Universal Pictures. Diretto ancora una volta dal maestro del musical Jon M. Chu e interpretato dalle straordinarie Cynthia Erivo e Ariana Grande, il film riprende la storia di Elphaba e Glinda in un Oz diviso, dove amicizia, potere e responsabilità si intrecciano in modo più complesso che mai.

​​Il mondo di Oz e le due donne al centro della storia

Elphaba, accusata di essere la Strega Malvagia, vive in esilio, lottando per la verità e la libertà degli Animali di Oz, mentre Glinda, simbolo di bontà e sotto l’ombra del Mago e di Madame Morrible, affronta fama e rimpianto. Il matrimonio con Fiyero non cancella il legame spezzato tra le due donne, e la loro riconciliazione fallisce, scatenando conseguenze che metteranno alla prova l’intero regno. L’arrivo di una misteriosa ragazza del Kansas accende una rivolta e pone al centro della narrazione la forza della loro amicizia, unica speranza per salvare Oz.

Wicked: Parte 2
Wicked: Parte 2

Jon M. Chu: la sfida di raccontare la crescita dei personaggi

“Era chiaro, quando abbiamo deciso di dividere la storia in due film, che Wicked: Parte Due avrebbe avuto bisogno di alcuni elementi aggiuntivi per raccontare completamente la storia di queste due donne e della loro lotta per ritrovarsi”, sottolinea il regista Jon M. Chu. “Perché ora, il mondo stesso si è insinuato nella loro amicizia, e questo è un ostacolo molto più difficile da superare rispetto a semplici differenze culturali o di personalità. Ora tra loro esiste una vera e propria struttura, un governo. In fondo, sapevamo che Wicked: Parte Due sarebbe sempre stato il racconto più grande. I personaggi di cui ci siamo innamorati nel primo film ora devono crescere, e devono compiere scelte che dureranno per tutta la vita. Questa non è più la scuola”.

Wicked: Parte 2
Wicked: Parte 2

Produzione monumentale: quando il set diventa magia

Girato simultaneamente al primo capitolo, Wicked: Parte 2 ha richiesto una produzione monumentale: set spettacolari come la sala del trono del Mago e Munchkinland sono stati utilizzati in parallelo, mentre reparti di scenografia, costumi, trucco, fotografia, musica e stunt hanno lavorato in perfetta sincronia. Gli attori hanno interpretato versioni giovani e mature dei loro personaggi nello stesso arco di tempo, un’impresa di coordinazione e creatività senza precedenti.

Lo scenografo Nathan Crowley, vincitore dell’Oscar per il primo film, amplia il mondo di Oz con set concreti, monumentali e carichi di nuova energia. I paesaggi riflettono il peso delle scelte dei personaggi attraverso tre epoche storiche: il Tempo della Terra, l’antica magia del Grimmerie; il Tempo dell’Armonia, fondazione dell’Università di Shiz; e il Tempo del Mago, l’era del conflitto. La costruzione fisica permette a attori e cineprese di muoversi in ambienti reali, mantenendo continuità visiva e narrativa, ma sottolineando i mutamenti di potere e tono della storia.

Wicked: Parte 2
Wicked: Parte 2

I costumi come gesto politico ed emotivo

I costumi, curati dal premio Oscar Paul Tazewell, si evolvono insieme ai personaggi. Dal primo capitolo segnato da trasformazione e incanto, la seconda parte esprime tensione e responsabilità: le silhouette si amplificano, i tessuti raccontano la crescita e il prezzo dell’integrità. Glinda sfoggia look couture, tra Dior e Maria Antonietta, che esaltano femminilità e privilegio; Elphaba abbandona la rigidità degli abiti universitari per linee più fluide, simbolo della fiducia e della libertà conquistata. Ogni capo diventa gesto politico, riflesso dell’identità e della complessità dei protagonisti.

Un finale da grande emozione

Wicked: Parte 2 non è solo la conclusione di una saga, ma un viaggio sensoriale ed emotivo nel cuore di Oz: un mondo tangibile eppure magico, dove la scenografia monumentale, i costumi poetici e la regia di Chu trasformano ogni scena in un evento cinematografico. Il musical di Broadway più amato di sempre trova così la sua forma definitiva sul grande schermo, lasciando lo spettatore sospeso tra incanto, tensione e commozione.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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