Vashish Soobah – Chez moi
Vashish Soobah porta a Lodi una nuova produzione realizzata appositamente per lo spazio di Platea. Il titolo della mostra richiama i numerosi bar e ristoranti disseminati sul territorio mauriziano – terra di origine della famiglia Soobah – che utilizzano nei propri nominativi la formula “Chez”, eredità linguistica del periodo coloniale francese e letteralmente “casa di”.
Comunicato stampa
Platea | Palazzo Galeano presenta da venerdì 14 novembre a sabato 10 gennaio 2025 Chez moi, personale dell’artista Vashish Soobah (Catania, 1994).
L’intervento costituisce il quarto episodio di Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry, edizione a cura di Gabriella Rebello Kolandra del palinsesto espositivo ideato dall’associazione lodigiana. Inaugurato a marzo con la mostra Super Super di Margherita Moscardini, seguita da Paperwork di Ulyana Nevzorova (Minsk, 2001) e da Terriccio Universale di Rebeca Pak (São Paulo, Brasile, 1992) — ancora in corso sino al 2 novembre, presso la vetrina di Palazzo Galeano — il programma si conclude a gennaio 2026 con un progetto speciale di Marvin Gabriele Nwachukwu (Milano, Italia, 1996).
Vashish Soobah porta a Lodi una nuova produzione realizzata appositamente per lo spazio di Platea. Il titolo della mostra richiama i numerosi bar e ristoranti disseminati sul territorio mauriziano – terra di origine della famiglia Soobah – che utilizzano nei propri nominativi la formula “Chez”, eredità linguistica del periodo coloniale francese e letteralmente “casa di”.
La mostra si articola in un nuovo lavoro video, realizzato dall’artista nel 2025 durante un periodo trascorso a Mauritius, e da un’installazione site-specific che ridefinisce la funzione di Platea durante l’intera durata del progetto. Il progetto prende avvio da una storia familiare, quella di un cugino la cui traiettoria personale incarna il vissuto diasporico, per costruire un’estetica del frammento in cui la dimensione intima e quella collettiva si sovrappongono, facendo della casa una condizione soggettiva più che geografica.
Il cibo, elemento esplorato per la prima volta dall’artista nella sua pratica, diventa strumento di indagine: con la pizza, simbolo stereotipico della cultura culinaria italiana, Soobah propone un campo di riflessione che può essere letto in dialogo con il pensiero di Derek Walcott, poeta e teorico caraibico che ha riflettuto sull’esperienza postcoloniale come spazio di creolizzazione, ibridazione e ricomposizione. Walcott propone una visione della diaspora che si allontana dalla frammentazione nostalgica e si apre alle possibilità di riscrittura del sé a partire dalle tracce personali.
Così come l’intervento di Nevzorova e di Pak, Chez moi si pone in dialogo con il lavoro che Margherita Moscardini ha sviluppato per lo spazio di Platea: la scultura-scala rimane come una presenza costante nello spazio durante gli interventi delle artiste e degli artisti del programma Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry, favorendo una lettura stratificata di tutto il palinsesto annuale. Attraverso questo confronto, la mostra non si limita a presentare un corpus di lavori, ma contribuisce ad ampliare la stratificazione di visioni che si compone nel corso dell’anno all’interno dello spazio espositivo. In questo senso, Super Super si configura come un capitolo sempre attivo di una narrazione più ampia, che intreccia le voci degli artisti con il contesto in cui si inseriscono.
Il progetto Platea | Palazzo Galeano è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus e alla generosità dei donatori che ne hanno condiviso attività e obiettivi, e al contributo del Comune di Lodi.
Platea | Palazzo Galeano desidera ringraziare i main partner Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa e Consorzio di tutela del Grana Padano, i partner tecnici Solux Led Lighting Technology e Verspieren Broker di Assicurazione e la Galleria Gian Marco Casini.
Per l’opera di Margherita Moscardini: progettazione arch. Luca Bucci, studio FASEMODUS Architettura, Milano; realizzazione a cura di OMMG s.r.l. F.lli Marchesi, Lodi.
Il progetto grafico di Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry è realizzato da Carolina Incerti.
Vashish Soobah
Vashish Soobah è un artista visivo nato in Sicilia da genitori mauriziani, cresciuto nel Nord Italia, formatosi a Londra e attualmente operativo a Milano. Il suo lavoro video, fotografico, performativo e sonoro esplora le cause profonde ed i meccanismi sociali intrinsechi delle migrazioni africane nel contesto globale e in particolare le implicazioni che esse registrano nelle società occidentali.
I suoi lavori sono stati esposti presso Madragoa in Portogallo, MA*GA di Gallarate, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Guarene, Almanac Inn di Torino, Marsel a Milano, spazio Oberdan. In occasione del 28° FESCAAAL ha presentato il documentario “Nanì”.
La curatrice
Gabriella Rebello Kolandra (Rio de Janeiro, 1993) è la curatrice del palinsesto di mostre di Platea Palazzo Galeano nel 2025.
Ha curato, scritto e collaborato a progetti con istituzioni quali SAVVY Contemporary (Berlino, Germania), Haus der Kulturen der Welt (HKW, Berlino, Germania), Art Encounters Foundation (Timișoara, Romania), ICA Milano (Milano, Italia) e Archive (Berlino/Milano), tra le altre.
Con la sua tesi di laurea presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica dell’UFRJ (Rio de Janeiro, 2019) ha ottenuto una borsa di studio per il biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali della Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove ha conseguito il titolo nel 2022 con la tesi Between Contemporary Art and Political Imagination.
Dal 2021 al 2023, Kolandra ha collaborato con Archive (Berlino/Dakar/Milano), una comunità di pratica decentralizzata e dal 2022 al 2025 ha lavorato come assistente curatrice alla Fondazione ICA Milano. Nel settembre 2025 ha ricevuto il Premio Meridiana per curatori del Museo Madre di Napoli.
“Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry”
Il programma espositivo “Nine Out Of Ten Movie Stars Make Me Cry” prende il titolo da una canzone del 1972 del musicista e scrittore Caetano Veloso (1942, Bahia, Brasile), composta e registrata mentre si trovava in esilio a Londra durante la dittatura militare in Brasile. Il testo, che narra con ironia e speranza una quotidianità non scelta, conduce a una riflessione sulle relazioni tra arte e politica.
Altro punto di riferimento fondamentale per leggere la direzione curatoriale del programma è il progetto di Lina Bo Bardi per la compagnia Teatro Oficina a San Paolo, Brasile che abbatte ogni barriera tra la vita e la finzione scenica, aprendosi alla strada. L’edificio diventa una grande scatola scenica che comprende la totalità dello spazio, in cui attori, spettatori e tecnici sono a contatto diretto.
A partire da questa riflessione, gli artisti - Margherita Moscardini, Ulyana Nevzorova, Rebeca Pak, Vashish Soobah e Marvin Gabriele Nwachukwu - sono stati invitati a rileggere lo spazio di Platea e il suo spirito partecipativo, enfatizzando la relazione con la città per «celebrare il potenziale politico, poetico ed estetico della strada».
Associazione Platea | Palazzo Galeano e.t.s.
Platea | Palazzo Galeano è un’associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte in tutte le sue forme sul territorio locale con una prospettiva internazionale, sviluppando forme inedite di mecenatismo rivolte ai giovani talenti creativi che prevedono il coinvolgimento di artisti affermati e gallerie d’arte di primaria importanza. L’attività dell’associazione prevede la presentazione di progetti d’arte e cultura contemporanea presso lo spazio espositivo ricavato nella facciata di Palazzo Galeano, nel centro storico di Lodi: Platea. Una vetrina sempre illuminata, visibile di giorno come di notte, inaccessibile dall’esterno. Platea deve il suo nome - che contiene un preciso intento programmatico - a una generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che, nel fare dono all’Associazione di quello che avrebbe dovuto essere il titolo di una sua nuova performance, ha detto: “Platea è l’omaggio alla città. Il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande ‘platea’, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la ‘platea’ dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo.” Il progetto si basa sul concetto di “platea”, intesa anche come modalità molto attuale di esporre, di organizzare il display, in cui l’opera si offre allo sguardo del passante che inconsapevolmente la incrocia sul suo cammino. Per questo motivo, le opere che comporranno i cicli espositivi protagonisti di Platea saranno selezionate per la loro capacità di suscitare “un incidente di sguardo”, come annunciato nel Manifesto composto dall’associazione. Nel 2023, il Sole 24 Ore segnala Platea tra i “100 Luoghi del Contemporaneo in Italia”, pubblicazione curata dal critico d’arte e divulgatore Nicolas Ballario, che traccia una mappatura dei più interessanti spazi dedicati all’arte contemporanea in Italia. Nel 2024 Platea ha dato vita al suo primo progetto editoriale, un volume curato dal collettivo genovese Palazzo Bronzo, edito in occasione del palinsesto FARE COLLETTIVO.
Hanno esposto da Platea
Marcello Maloberti, Vittoria Viale, Silvia Berry, Giulio Locatelli, Vittoria Mazzonis, Alberonero (Luca Boffi), Luca Trevisani, Debora Martino, Alessandro Manfrin, Maria Vittoria Cavazzana, Marco Sgarbossa, Fabio Roncato, Rä di Martino, Valerio D’Angelo, Martina Cioffi, Vittorio Zeppillo, Camilla Gurgone, Carlo Valsecchi, Mariateresa Sartori, RM, MRZB, Hardchitepture, Palazzo Bronzo, Marco De Sanctis, Margherita Moscardini, Uliana Nevzerova.
Hanno curato mostre e progetti per Platea
Francesca Grossi, Gaspare Luigi Marcone, Giulia Menegale, Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi, Carlo Orsini, Palazzo Bronzo, Bianca Basile e Arianna Pace, Stefano Comensoli e Nicolò Colciago.
Governance
Claudia Ferrari, Presidente; Laura Ferrari, Vicepresidente; Luca Bucci, Progettista; Gianluigi Corsi, Tesoriere.
Main partner: Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa e Grana Padano; In-kind partner: Solux Led Lighting Technology; Verspieren Broker di Assicurazione.
Platea | Palazzo Galeano
Corso Umberto I, 50 - 26900, Lodi
Website: www.platea.gallery | Instagram: platea_palazzogaleano | Contatti: [email protected]