Da 25 anni un progetto fa disegnare parchi giochi agli artisti. Ora tutto va in un museo a Atene 

Oltre cinquanta playground realizzati a partire dall’anno 2000 dalla Ong fondata da Adelina von Fürstenberg sono stati donati al Benaki Museum di Atene, dove sono in mostra

Il gigantesco pallone in plastica ha ancora le impronte delle pedate, e l’eco delle risate, dei bambini che si sono divertiti con questo gioco-opera d’arte del brasiliano Edgard Soares. Gooooooaaal!!!! è uno dei primi lavori realizzati da quando Adelina von Fürstenberg, presidente di Art for the World, ha iniziato il cammino di Playgrounds and Toys. Dal 2000, anno in cui ricorreva il 50esimo anniversario della nascita della Commissione Onu per i rifugiati, ottanta autori internazionali hanno dato vita a un’idea che non fosse solo una sterile, buona azione da artista engagée. Ma il concreto contributo per far giocare i piccoli di scuole disagiate e centri d’accoglienza di mezzo mondo, coinvolgendo la sfera della loro fisicità, lontano dallo schermo piatto dello smartphone. Ora una cinquantina dei modelli, plastici e/o disegni realizzati aderendo a precise regole di ingaggio (materiali economici e durevoli per strutture di facile montaggio e senza l’uso di elettricità e acqua), hanno trovato una casa ad Atene, grazie alla donazione arrivata al Benaki Museum. 

Playground and Toys, il progetto ad Atene 

Il primo passo è la mostra che, inaugurata il 30 ottobre, fino all’11 gennaio propone questa fantastica, ludica galleria di mini o grandi sculture, proposte sui tavoli (dalle misure montessoriane, ad altezza di bimbo) usati per le precedenti esposizioni, ma accompagnata adesso, sulle pareti della sala grande del Benaki Pireos, dalle foto di quei progetti che sono stati realizzati. Ad esempio, i playground del 2004 a Yerevan, in Armenia, di Andreas Angelidakis o di Stefano Boccalini, che si caratterizzano per la loro forma aperta e “anonima”, lontana ossia dal cliché dell’opera firmata e griffata.  

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Playgrounds & Toys 2000-2025, Atene, Intallation view, courtesy Benaki Museum di Atene e Art for the World

Le opere in mostra al Benaki Museum di Atene

Politica e poetica è, del resto, la sintesi migliore della maggior parte dei lavori esposti. Come il cielo da srotolare a terra della svizzera Vivianne van Singer, con astri e pianeti da spostare a piacimento sul tappeto blu seguendo personali costellazioni. O come Di palo in frasca di Marta dell’Angelo e Luigi Tripaldi, con una stella riempita di terra in cui sporcarsi e alberi e reti su cui dondolarsi. Sono, questi ultimi, i plastici tra i più recenti (2023-25) di una sequenza che ha visto all’opera anche il padre dell’arte concettuale Joseph Kosuth, che ha invitato i bambini di una scuola a New Delhi a disegnare coi i gessetti sulla mega lavagna sdraiata a terra. E poi, tra i modellini, il budello in cui perdersi del performer americano Vito Acconci o la pista per macchinine dello scultore italiano Paolo Canevari, le trottole che potranno diventare Isole del pittore Pietro Capogrosso. Quindi Liliana Moro con il suo Pinocchio in cartapesta che aspetta di essere trasformato in una testa/scivolo, mentre Luca Pancrazzi propone un disegno di alberi da ritagliare, innalzare, poi forse ripiegare.  

Al Benaki Museum di Atene i playground d’artista di Art for the World

“Dietro Playgrounds & Toys si celano una metodologia molto solida, regole rigorose, ma anche profonda emozione e senso di responsabilità sociale”, sottolinea il direttore del Benaki, George Manginis, che, finita la mostra, gestirà questa collezione tra depositi e le sette sedi espositive sparse per la città: ad esempio, il Benaki Toy Museum. Una squadra, quella allestita in 25 anni di passione dai volontari di Art for the World, composta da artisti e architetti, ma anche designer come Lauda e Donegani (il loro plastico del 2000 è una perfetta formalizzazione del titolo Play and reality) o il duo Atelier Biagetti, autore nel 2005 di un modello variopinto per un giardino/mandala di isole di verde da muovere e far riavvicinare. “Abbiamo provato a lasciare tutto a Siena, Firenze o Ginevra, poi è arrivata la proposta concreta del Benaki che ha, peraltro, una magnifica raccolta di plastici di architettura”, gongola Adelina von Fürstenberg, felice di aver trovato una vetrina internazionale per la sua gioiosa macchina barocca. “Ma è un progetto ongoing, Playgrounds and Toys non si ferma qui”, assicura la curatrice.  

Carlo Alberto Bucci 

Atene // fino all’11 gennaio 2026 
Playgrounds & Toys 2000-2025,  
Museo Benaki Pireos 138, Atene,    

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