A Bolzano la più grande retrospettiva italiana sul poeta Ilia Zdanevich, teorico della toutité
Il titolo della mostra deriva dalla parola russa “vsechestvo” e dal termine francese “toutisme”, traducibile in inglese come “everythingism”. Ma più che un concetto teorico, la toutité è una visione della vita e del mondo
La vita terrena, artistica e spirituale di Ilia Zdanevich (Tbilisi, 1894 – Parigi, 1975) è stata da sempre caratterizzata da un’eclettica combinazione di interessi e fasi. Lo raccontano le curatrici Eva Brioschi e Julia Marchand in occasione della più grande retrospettiva mai dedicata all’artista in un’istituzione italiana. Zdanevich, anche conosciuto come Iliazd, fu poeta, scrittore, drammaturgo, critico, teorico, tipografo, editore, designer e performer: la Fondazione Dalle Nogare a Bolzano ne presenta, fino al 27 giugno 2026, il genio creativo assoluto, tra rilievi architettonici, progetti di design legati alla moda e numerosi materiali d’archivio relativi alla sua pratica da editore.
La vita di Iliazd, maestro dei libri d’artista
Nato nel 1894 in Georgia, figlio di un insegnante di francese di origine polacca e una pianista georgiana formatasi con Čajkovskij, Iliazd cresce in un ambiente estremamente colto e stimolante. Si trasferisce a San Pietroburgo per studiare legge, ma presto abbandona la carriera giuridica per dedicarsi all’arte e alla scrittura. Insieme al fratello Kirill e a figure come Natalia Gončarova e Michail Larionov, partecipa alla stagione del futurismo e dello zaum, la lingua “oltre il senso” inventata dai poeti russi per liberare le parole dai loro significati consueti. Nel 1921 lascia definitivamente la Russia e dopo un periodo a Costantinopoli (in attesa del visto), arriva a Parigi, dove si reinventa editore, designer, poeta e tipografo.
Qui, collabora con artisti come Sonia Delaunay, Coco Chanel e Pablo Picasso e realizza libri d’artista che sono veri oggetti d’arte, diventando maître du livre d’artiste. Tanto che l’intero percorso di mostra si sviluppa attorno a questa pratica, in quanto costituisce l’espressione più completa delle diverse forme della sua ricerca.
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Il percorso espositivo su Ilia Zdanevich
Il percorso prende le mosse dal lavoro realizzato per la Boîte-en-valise di Marcel Duchamp, commissione che tra il 1954 e il 1958 segnò una delle collaborazioni più celebri e feconde del Novecento. In esposizione, oltre ai celebri volumi LidantYU fAram (1923), Un Soupçon (1965) e Le Frère Mendiant (1959) illustrato da Picasso, è presente anche l’intero Poésie de mots inconnus (1949), prezioso “libro-oggetto” con interventi di Giacometti, Matisse e Braque.
La mostra “TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma” alla Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano
Il titolo della mostra – TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma – , deriva dalla parola russa vsechestvo e dal termine francese toutisme, traducibile in inglese come everythingism. Ma più che un concetto teorico, la toutité è una visione della vita e del mondo, un’idea che non conosce confini, che va oltre ogni definizione e linguaggio. Come spiegano le curatrici Eva Brioschi e Julia Marchand, la toutité è “uno studio della forma delle forme”, un’attitudine creativa assoluta, “senza limiti spazio-temporali”, capace di includere architettura, poesia, tipografia, moda, design e sperimentazione linguistica. È la chiave per comprendere l’opera di Iliazd, artista “toutiste”.
Caterina Angelucci
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