A Torino un’autofficina abbandonata in periferia diventa spazio per l’arte
Si tratta di un intervento site-specific dedicato alle complessità burocratiche che spesso ostacolano i progetti artistici in spazi pubblici. Il progetto porta la firma dell'artista Miriam Montani Magrelli, già fondatrice dello studio e spazio di ricerca Carrozzeria delle Rose a Milano
Un autolavaggio dismesso tra il centro e il quartiere Aurora di Torino – all’angolo tra via Cigna e via Sassari – si è trasformato, per una sera, in uno spazio espositivo a cielo aperto, ospitando lo scorso 10 ottobre ZatCrepuscolare, primo appuntamento di un progetto indipendente firmato Carrozzeria delle Rose, con l’intervento dell’artista Miriam Montani Magrelli, e a cura di Francesca Disconzi.
Un’iniziativa non convenzionale fin dal principio: nessuna autorizzazione ufficiale, nessun allestimento tradizionale, ma la volontà precisa di “prendere ciò che simbolicamente viene negato”, come dichiarano le promotrici. ZatCrepuscolare nasce infatti come risposta alla complessità burocratica che spesso ostacola i progetti artistici in spazi pubblici, decidendo di agire comunque, nonostante i divieti.

ZatCrepuscolare: il progetto di Miriam Montani Magrelli a Torino
L’intervento di Miriam Montani Magrelli è parte del progetto in progress Lacrimosa, Pianto senza dolore, in cui l’artista utilizza cipolle essiccate e incise come supporto per raccontare ferite collettive. Dopo tappe precedenti dedicate alla Sardegna e ai temi della violenza e dell’autolesionismo, la ricerca arriva a Torino.
Qui, le pelli di cipolla si caricano di memorie urbane: la Cavallerizza Reale, simbolo della perdita di spazi collettivi; le Basse di Stura, contaminate dagli scarichi industriali; il Rondò della Forca, luogo di memoria e oppressione mai ufficialmente segnalato.
ZatCrepuscolare a Torino: un progetto artistico in dialogo con il luogo
Tra le opere spicca quella nata dal racconto della lunga attesa alla questura per il rinnovo del permesso di soggiorno, contraddistinto da un tempo molto lungo, trasformato in una formula matematica incisa su cipolla, a simboleggiare i passi — reali e simbolici — sottratti alla vita quotidiana.
Le opere sono state installate direttamente sui macchinari arrugginiti dell’autolavaggio, che diventano parte integrante del lavoro.
Un nuovo modo di fare arte a Torino
ZatCrepuscolare è un progetto che vuole crescere, aprendosi a nuovi artisti e curatori, e continuare a cercare spazi e tempi alternativi per sviluppare progetti in città. “Rispondiamo con le ortiche della vita cruda che ci appartiene”, sottolineano l’artista Montani Magrelli e la curatrice Francesca Disconzi. Ed è proprio questa visione a rendere ZatCrepuscolare qualcosa di più di un evento artistico: una dichiarazione d’intenti, un gesto di resistenza culturale in una città che, troppo spesso, lascia poco spazio all’imprevisto.
Valentina Muzi
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