L’impegno in musica di Nicholas Jarr e Ali Sethi. Il report della performance a C2C a Torino

L’esibizione del cantante di origine pakistana insieme al produttore cileno di origine palestinese ha fuso con l’elettronica versi poetici con radici nel mondo arabo. Canti antichi e sonorità contemporanee nel segno dell’armonia e pace tra popoli

Questo brano è dedicato alla Palestina, ma non soltanto a lei: dovremmo estendere il nostro sguardo al resto del mondo. Dovremmo vedere, dovremmo conoscere e dovremmo superare. Perché il fatto di conoscere è un preludio al fatto di superare”. Questo messaggio assolutamente non divisivo e contrario a ogni forma di contrapposizione proviene dal cantante e scrittore di origine pakistana Ali Sethi direttamente dal palco al Lingotto Fiere di Torino del festival C2C, in corso fino al 2 novembre. La sua esibizione insieme al produttore cileno di musica elettronica Nicholas Jarr è stata un crescendo di emozioni che ha convinto soprattutto alla fine. In particolare con l’ultimo pezzo in scaletta, Yakjehti Mein, pubblicato nel 2021 in solidarietà al popolo palestinese, a dimostrazione di una tragedia che si trascina da decenni. E non da ora.

Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino. Photo Claudia Giraud
Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino. Photo Claudia Giraud

Chi è Ali Sethi  

Il cantante, compositore e autore naturalizzato statunitense Ali Sethi è noto a livello mondiale per i suoi tentativi di far rivivere il ghazal, un’antica forma poetica adottata dai mistici sufi dal mondo arabo alla Persia e in tutto il subcontinente indiano: Sethi offre una nuova linfa vitale a questo stile manierato e decadente, attraverso le sue cover e interpretazioni giocosamente revisioniste, dai temi spesso queer. Con la sua arte vuole dimostrare che le differenze di cultura, lingua, religione e genere non devono diventare un pretesto per generare conflitto. Anzi, proprio il contrario.

Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino, ph Claudia Giraud
Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino. Photo Claudia Giraud

Chi è Nicholas Jarr

Nicolas Jaar è un compositore e produttore di musica elettronica cileno-americano, con origini palestinesi e francesi. Suo padre, Alfredo Jaar, è tra gli artisti più impegnati del nostro tempo, con le sue installazioni architettonico-teatrali che inglobano fotografie, lightbox e scritte al neon. I testi sono anche la passione di Nicholas che l’estate scorsa ha esordito in veste di scrittore: Isole, la sua prima antologia narrativa pubblicata da Timeo l’ha scritta sulle rive del Po a Torino, dove ha vissuto dal 2017 al 2021. Il suo stile musicale di base house, invece, si evolve tra influenze ereditate dal jazz, dal soul, o dal cinema ed è caratterizzato da atmosfere piuttosto lente ed elegiache.

L’esibizione di Ali Sethi e Nicholas Jarr a C2C a Torino

Ali Sethi rimane affascinato dalla musica di Jaar molto prima dell’inizio della loro collaborazione: la interiorizza per anni, ascoltandola casualmente nei bar e nelle feste sui tetti di Lahore e Londra. Finchè i due si conoscono grazie a un amico in comune: da lì nasce l’album Intiha, pubblicato nel giugno 2021, per buona parte suonato la sera del 31 ottobre a C2C. Sethi canta ghazal, quest’antica forma poetica con radici nel mondo arabo, in urdu, che è la lingua ufficiale del Pakistan e dell’India, con un vocabolario influenzato da persiano, arabo e turco. Intrecciando le parole dei mistici sufi con i paesaggi sonori sospesi di Jaar, Sethi dà corpo all’atmosfera ultraterrena del produttore. Se all’inizio i due sembrano viaggiare su piani separati, allungando di molto i tempi di interazione e rendendo tutto eccessivamente estenuato, nella seconda parte dell’esibizione si percepisce, invece, un’intensità e una sincronia maggiore, a beneficio del coinvolgimento emotivo. Che ha la sua apoteosi nel già citato brano Yakjehti Mein.

IOSONOUNCANE e Daniela Pes, C2C Torino, ph Claudia Giraud
IOSONOUNCANE e Daniela Pes, C2C Torino. Photo Claudia Giraud

Le altre esibizioni di C2C

L’esibizione – aperta come tutte da un doveroso video omaggio a Sergio Ricciardone, fondatore e direttore del festival, scomparso prematuramente – era stata anticipata da quella della violoncellista guatemalteca Mabe Fratti nel duo Titanic col chitarrista venezuelano Héctor Tosta (La Católica) che, a differenza della Biennale Musica di Venezia, si è presentata accompagnata anche da un sassofonista, dando al tutto una sfumatura più jazz. E poi seguita da una tellurica performance di IOSONOUNCANE e Daniela Pes che hanno intrecciato elettronica e cantautorato italiano. A dimostrazione delle infinite direzioni e declinazioni delle sonorità elettroniche che da oltre vent’anni C2C ci fa scoprire nel suo acclamato festival.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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