La Galleria Lombardi di Roma celebra Antonio Sanfilippo e Carla Accardi. Due artisti uniti nel segno

La galleria romana dedica al sodalizio artistico e umano dei due artisti un unico progetto espositivo diviso in due capitoli, a partire da quello dedicato a Sanfilippo

Il “segno” è ciò che accomuna Antonio Sanfilippo (Partanna, 1923 – Roma, 1980) e Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014). Uniti nell’arte e nella vita, dal fidanzamento nel 1944 alla separazione nel 1964, i due artisti hanno scritto insieme una pagina importante della storia dell’arte della seconda metà del Novecento, “sublime”, per dirla con le parole di Sanfilippo. Per celebrarli, la Galleria Lombardi di Roma gli dedica un unico progetto espositivo diviso in due capitoli.

Segni dell'anima alla Galleria Lombardi di Roma
Segni dell’anima alla Galleria Lombardi di Roma

Il progetto espositivo diviso in due capitoli

Il primo, in corso fino all’8 novembre, è la monografica Antonio Sanfilippo. Segni dell’anima #1, curata da Lorenzo e Enrico Lombardi e con testo critico in catalogo di Guglielmo Gigliotti, al quale seguirà il secondo atto, dal titolo Carla Accardi. Segni dell’anima #2, sempre nello spazio di Via Monte Giordano, dal 6 dicembre 2025 al 10 gennaio 2026. Le due mostre, riunite sotto il titolo comune Segni dell’anima, vogliono proprio omaggiare quest’arte che rimane sublime oltre il tempo. Scriveva infatti l’artista ad Accardi, in una lettera dell’ottobre 1946: “Noi siamo diversi perché al di sopra di tutte le cose che si vivono materialmente collochiamo la nostra arte sublime”.

Antonio Sanfilippo, Senza Titolo_1959_tempera su tela_cm73x60
Antonio Sanfilippo, Senza Titolo, 1959, tempera su tela, cm 73×60

Il primo capitolo: la mostra dedicata ad Antonio Sanfilippo

In mostra circa 17 opere su tela e su carta di Antonio Sanfilippo, realizzate tra il 1957 e il 1971: tra questi, ci sono anche alcuni capolavori emblematici del suo percorso artistico. Dopo il 1971 l’artista non dipinse più, sopraffatto da un profondo disagio interiore. Prima di allora, aveva contribuito in modo decisivo alla trasformazione dell’arte italiana, affermandosi come uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo.

Antonio Sanfilippo, Ocra marrone_1964_ tempera su tela_ cm50x80
Antonio Sanfilippo, Ocra marrone, 1964, tempera su tela, cm50x80

Sanfilippo e Accardi promotori del Gruppo Forma

Nel 1947 fu promotore, assieme ad Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Giulio Turcato, del Gruppo Forma, sodalizio artistico che promuoveva un linguaggio visivo geometrico e antinaturalistico. Dal culto della forma l’artista passò, nei primi Anni Cinquanta, a quello per il segno, adottato in senso lirico: “Antonio Sanfilippo”, scrive Guglielmo Gigliotti nel catalogo, “non è solo uno dei maggiori pittori astratti della seconda metà del Novecento europeo, è anche uno dei più poetici. Il suo piccolo segno fluttuante, non risponde a suggestioni naturalistiche, è segno dell’anima. Nasce nella sua interiorità come impulso profondo e primordiale”.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più