L’artista peruviano Ishmael Randall-Weeks ci invita a cambiare prospettiva. La mostra a Roma
È delicato e poetico il percorso costruito dal peruviano Ishmael Randall-Weeks alla galleria Federica Schiavo, che, intrecciando storia, memoria e tradizioni, presenta opere efficaci e stratificate che si prestano a diversi livelli di lettura
A distanza di oltre dieci anni Ishmael Randall-Weeks (Cusco, 1976) torna a Roma, città in cui ha vissuto durante il suo periodo di residenza al Macro nel 2012, con una mostra focalizzata sui rapporti, il dialogo e le stratificazioni negli spazi di Federica Schiavo. L’esposizione, concepita in relazione alla Città Eterna, è costituita da un corpus di opere realizzato appositamente che si prestano a diversi livelli di lettura.

Angle of rotation. La mostra di Ishmael Randall-Weeks a Roma
Come spiega l’artista anche con l’esplicito titolo, Angle of Rotation, la mostra: “è un invito a cambiare punto di vista e ad ampliare i propri orizzonti, soprattutto in ambito politico e sociale”. L’esposizione è dunque giocata su una giustapposizione di nessi e rimandi tra la cultura latino-americana e quella italiana che, supportati da una ricerca sul design e l’architettura, creano “un equilibrio tra spazio poetico, implicazioni politiche e sociali”. La stessa opera che concettualmente da avvio al percorso: Perch, composta da due cappelli di foggia contadina, la cui lavorazione, in bronzo e alluminio, mette in risalto la trama, e quindi la tessitura, metafora di relazione, è un invito al dialogo, allo scambio di idee; un omaggio bidirezionale alla tradizione latina per la fattura dei cappelli e a quella italiana per la foggia della struttura, in bronzo ed in acciaio su cui sono installati che riprende alcuni degli iconici elementi progettati da Carlo Scarpa per i suoi display museali.
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Gli omaggi illustri di Ishmael Randall-Weeks, tra architettura e design
Secondo una pratica da sempre cara all’artista, Angle of rotation è una mostra che guarda all’architettura, al design e al contesto sociale; per questo, a Roma, i riferimenti sono ai maestri italiani, da Leon Battista Alberti a Carlo Scarpa. L’inventore della prospettiva è citato in Surface Perspective (Albertis’s Veil), paravento che, privato della sua funzione originaria giacché appeso a parete, mantenendo una mobilità, quindi il suo angolo di rotazione, diventa un enigmatico tableau che trasmette l’idea di privacy e rivelazione al tempo stesso. A Carlo Scarpa è dedicata la serie Measurement/Meditations for Scarpa. Opere che richiamando le classiche decorazioni sudamericane intrecciano motivi precolombiani con elementi ricorrenti nell’architettura di Scarpa. Gli oggetti di design incastonati nei piccoli quadri convivono con minerali energetici e curativi (come Amazonite, Pirite, Rubino Zoisite e Bianco Perlino) trasformando gli stessi in una sorta di altari in grado di offrire rimedi alle negatività.
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La poetica della materia di Ishmael Randall-Weeks alla galleria Federica Schiavo
Ishmael Randall-Weeks è un artista attento ai materiali, la stessa mostra si può leggere come un “archivio concreto e scultoreo del quotidiano, costellati di riferimenti al modernismo seppur legato a una visione del mondo andina latino-americana”. L’artista, attraverso forma e materia, esplora il concetto di spazio nella sua dimensione fisica e psicologica con opere dinamiche e statiche. Biombo (Carica Perspective) termine di origine giapponese che significa “protezione dal vento”, è una scultura articolata e mobile, composta da lastre di rame grezzo proveniente da miniere peruviane, in cui sono inseriti elementi di ottone e di design. Mentre, la statica Angles of rotation evocando i processi che trasformano la materia, richiama i processi del pensiero umano. Attraverso questi dispositivi Randall-Weeks apre una finestra immaginaria in cui si annullano distanze temporali e geografiche, invitandoci a riconsiderare il rapporto tra passato e presente, e auspicando la possibilità di un orizzonte politico, culturale e sociale più equo e giusto.
Ishmael Randall-Weeks e il legame tra conoscenza e uguaglianza
Un’ideale, l’uguaglianza che ha un suo presupposto nella conoscenza, altro macro-tema della ricerca di Randall-Weeks per cui la stessa creazione artistica è momento che apre le porte all’esplorazione e all’apprendimento. In mostra questo si traduce opere dedicate ai processi di trasmissione e acquisizione del sapere. Codigo Atemporal, Units Of Measurement e Carpeta incorporano strumenti propri della didattica per indagare le complesse dinamiche di potere che ostacolano o limitano l’accesso alla conoscenza. Mentre, Tizas, chiamando in causa anche il tema della percezione, con una sfilata di simil gessetti su una lavagna che in realtà sono elementi della quotidianità, rappresenta un simbolico abecedario del presente.
Ludovica Palmieri
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