Luca Monterastelli – Notte di Costruzione
One night show.
Comunicato stampa
"Poco più di un anno fa stavo andando a vedere Morandi a Palazzo Reale e mi sono ritrovato a girare attorno al centrotavola napoleonico. C'era qualcosa che mi sfuggiva, che affiorava dalla sua materia ma non tornava subito agli occhi.
Il mistero non era nella sua funzione di oggetto celebrativo, né tantomeno nell'essere il modello di una folle visione urbanistica di una piazza utopica, neoclassica, tutta latinismi e impero. Il punto che mi sfuggiva era che quella non era una miniatura, ma la vera piazza. L'esatto luogo fisico in cui si decideva il destino del fuori. Non la piazza pubblica, dunque, ma quel tavolo ornato da oggetti decorativi in bronzo era la vera macchina politica da cui partivano le trasformazioni che plasmano il mondo.
Lo stesso bronzo che, pensandoci bene, riesce a iscrivere due proprietà primarie nella sua fibra: la sua realtà fisica di conduttore di calore, e quella storica che lo ha eletto a incarnato degli eroi.
Allora ho pensato a come potevano tradursi oggi questi monumenti da tavolo e ne sono nate queste forme. Ottimizzate per dissipare calore e germinate dalle intuizioni oggettuali dei posaceneri di Sottsass, Colombo, Mangiarotti, e dai centrotavola di Mari.
Volevo condensare in questi oggetti le due forze di movimento osservate finora: quella interna, fisica, che eccita gli atomi, li fa vibrare e scontrare, e quella esterna, che si scatena dall’oggetto e muove le pance, agita i corpi, infiamma il fuori.
Entrambe trasformano questa materia del mondo a partire da un unico centro caldo, quel punto denso e privato attorno al quale si forma la forza decisionale del potere. Ho voluto che questa transizione magica pretendesse un sacrificio sotto forma di fumo. Un gesto minimo, ma carico: un rituale decisionale che diventa un sacrificio offerto all’altare dell’autorità."
Le opere sono state realizzate grazie al sostegno del Premio Matteo Visconti di Modrone promosso dalla Fonderia Artistica Battaglia e Miart.
Luca Monterastelli (Forlimpopoli, 1983) vive e lavora a Milano. La sua ricerca indaga come le forme della narrazione influenzano le attitudini politiche delle comunità. Ha presentato mostre personali presso istituzioni e gallerie quali: Storia di un onest’uomo, Fondazione del Monte, a cura di Alessandro Rabottini, Bologna (2024); Weightless, Galleria Lia Rumma, Napoli (2021); To Build a Fire, Galleria Lia Rumma, Milano (2017). Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui: Cremona Contemporanea, a cura di R. Farinotti, Cremona (2025); Neighbours, a cura di M. Grunewald, Ruben Kasteel Park, Zemst (B, 2023); Premio Termoli LXIII, Museo MACTE, a cura di C. Perrella, Termoli (2023); Horst: State of Play, by Stand van Zaken (Dorzoon Architects + Theo de Meyer), ASIAT, Bruxelles (2023); Afterimage, MAXXI Museum, a cura di B. Pietromarchi e A. Rabottini, L’Aquila (2022); Prospettiva Arte Contemporanea, Gallerie d’Italia, Milano (2019); Black Hole, GAMeC, a cura di L. Giusti e S. Fumagalli, Bergamo (2018); Ennesima, a cura di V. De Bellis, La Triennale, Milano (2015); Codice Italia, 56. Biennale Arte, a cura di V. Trione, Venezia (2015). Ha preso parte a programmi di residenza come Triangle France, Marsiglia (2011) e Résidences Secondaire, Centre d’Art Contemporain Parc Saint Léger. Dal 2019 è parte del Celine Art Project. La sua ricerca è documentata nella monografia Pardon Façade, a cura di A. Rabottini con testi di M. Germann e M. Guidelli-Guidi, pubblicata da Lenz Press, Milano (2023). Nello stesso anno è stato incluso in Strata. Arte italiana dal 2000, a cura di V. De Bellis e A. Rabottini, edito da Lenz Press con il sostegno di Italian Council X.
"A little over a year ago, I was on my way to see Morandi at Palazzo Reale when I found myself circling around the Napoleonic centerpiece. There was something eluding me, something that surfaced from its material but did not immediately return to the eye.
The mystery did not lie in its function as a celebratory object, nor in its being the model of a mad urban vision of a utopian, neoclassical square, full of Latinisms and empire. What escaped me was that this was not a miniature, but the actual square. The exact physical place where the fate of the outside was decided. Not the public square, then, but that table adorned with decorative bronze objects was the true political machine from which emanated the transformations that shape the world.
The same bronze that, on reflection, manages to inscribe two primary properties within its very fiber: its physical reality as a conductor of heat, and its historical role as the chosen embodiment of heroes.
So I began to think about how these table monuments could be translated today, and these forms were born. Optimized to dissipate heat and germinated from the object-based intuitions of Sottsass, Colombo, Mangiarotti’s ashtrays, and Mari’s centerpieces.
I wanted to condense into these objects the two forces of movement observed so far: the internal, physical one, which excites atoms, makes them vibrate and collide, and the external one, which bursts from the object and stirs stomachs, agitates bodies, inflames the outside.
Both transform this matter of the world, starting from a single hot core, that dense and private point around which the decision-making force of power is formed. I wanted this magical transition to demand a sacrifice in the form of smoke. A minimal yet charged gesture: a decision-making ritual that becomes a sacrifice offered to the altar of authority."
These works were realized thanks to the support of the Matteo Visconti di Modrone Prize, promoted by Fonderia Artistica Battaglia and Miart.
Luca Monterastelli (Forlimpopoli, 1983) lives and works in Milan. His research explores how forms of narration influence the political attitudes of communities. He has presented solo exhibitions at institutions and galleries such as: Storia di un onest’uomo, Fondazione del Monte, curated by Alessandro Rabottini, Bologna (2024); Weightless, Galleria Lia Rumma, Naples (2021); To Build a Fire, Galleria Lia Rumma, Milan (2017). He has taken part in numerous group exhibitions, including: Cremona Contemporanea, curated by R. Farinotti, Cremona (2025); Neighbours, curated by M. Grunewald, Ruben Kasteel Park, Zemst (B, 2023); Premio Termoli LXIII, Museo MACTE, curated by C. Perrella, Termoli (2023); Horst: State of Play, by Stand van Zaken (Dorzoon Architects + Theo de Meyer), ASIAT, Brussels (2023); Afterimage, MAXXI Museum, curated by B. Pietromarchi and A. Rabottini, L’Aquila (2022); Prospettiva Arte Contemporanea, Gallerie d’Italia, Milan (2019); Black Hole, GAMeC, curated by L. Giusti and S. Fumagalli, Bergamo (2018); Ennesima, curated by V. De Bellis, La Triennale, Milan (2015); Codice Italia, 56th Venice Biennale, curated by V. Trione, Venice (2015). He has participated in residency programs such as Triangle France, Marseille (2011), and Résidences Secondaire, Centre d’Art Contemporain Parc Saint Léger. Since 2019, he has been part of the Celine Art Project. His research is documented in the monograph Pardon Façade, curated by A. Rabottini with texts by M. Germann and M. Guidelli-Guidi, published by Lenz Press, Milan (2023). In the same year, he was included in Strata. Italian Art since 2000, curated by V. De Bellis and A. Rabottini, published by Lenz Press with the support of Italian Council X.