Ha ancora senso allestire mostre in appartamenti privati? Ci prova una curatrice italiana a Parigi
Come può l'arte restituirci un'esperienza interiore? È una delle questioni alla base della mostra 'Vers l'interieur', allestita negli spazi di un appartamento privato a Parigi e curata da Bianca D’Ippolito. Le immagini

Lontana dai circuiti istituzionali e dagli spazi espositivi convenzionali apre Vers l’interieur, la mostra a cura di Bianca D’Ippolito ospitata negli spazi di un appartamento privato al Settimo arrondissement di Parigi. Un progetto espositivo contraddistinto da un’atmosfera intima in cui si instaura un dialogo tra l’artista cubano-costaricana Ileana Moro, il materico artista belga Marius Ritiu (entrambi per la prima volta in mostra nella capitale francese) e le opere artigianali della maison di oreficeria Puiforcat.

La mostra “Vers l’interieur” a Parigi
Le opere di Ileana Moro spiccano nel percorso espositivo (visitabile fino al 27 settembre 2025) ponendosi come portali silenziosi. Le tele, leggere e misteriose, sembrano aprirsi verso dimensioni intime più che dare forma a realtà esterne. Nell’epoca dei mondi virtuali e delle intelligenze artificiali, la ricerca di Moro riafferma la potenza insostituibile dell’immaginazione umana.In contrappunto, le sculture in rame di Marius Ritiu spostano lo sguardo verso l’esterno, interrogando il tema dei confini, delle appartenenze e della circolazione. Le sue forme possenti e stratificate parlano un linguaggio globale, che riflette sul presente geopolitico. Là dove Moro esplora l’interiorità, Ritiu apre un orizzonte verso l’esteriorità, tracciando un linea sottile che unisce l’intimo al collettivo.
A tessere questo filo tra mondi apparentemente opposti è l’intervento della maison Puiforcat, storica protagonista dell’oreficeria francese. Le sue creazioni, selezionate per l’occasione, incarnano una visione dell’oggetto d’arte come forma viva, in continua metamorfosi.

La mostra in appartamento a Parigi spiegata dalla curatrice
“I tre si rispondono su scale diverse e insieme tendono Vers l’interieur sia questo inteso come spazio chiuso o come introspezione”, racconta la curatrice Bianca D’Ippolito ad Artribune. “In un momento in cui siamo attratti dalla realtà virtuale e dall’intelligenza artificiale, desidero ricordare e ricordarmi che l’arte tangibile e gli oggetti d’arte hanno da sempre la potenzialità di essere vettori di accesso a un’altra dimensione. È a questo che continuerò a dedicarmi”.
“Vers l’intérieur”, un approccio curatoriale dedicato allo spazio e di chi lo abita
“La realizzazione di mostre in appartamenti riprende un percorso che ho iniziato lo scorso anno con la mostra ‘Open Fields‘, e si collega principalmente alla mia professione di architetto, maturata a Londra sotto la guida di Rae Underhill”, spiegala curatrice. “Insieme immaginavamo l’universo domestico dei clienti in ogni dettaglio, interpretavamo le loro richieste e poi li sorprendevamo. Quando mi sono dedicata all’arte, ho scelto di proseguire nell’ambito abitativo con un approccio curatoriale dedicato alla comprensione dello spazio e di chi lo abita. Entro nell’intimità di una persona e mi metto alla ricerca di opere che penso possano affascinarla; creo sinergie tra oggetti diversi, intuisco il gusto. È un po’ come risolvere un’espressione matematica a scuola: occorre far quadrare i conti, arrivare alla formula giusta”.
Valentina Muzi
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