Jack Kabangu / One for all: identity and structure

Informazioni Evento

Luogo
LIS 10 GALLERY
Parcheggio Piazza del Popolo, piazza del popolo, 52100 Arezzo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/09/2025

ore 18

Artisti
Jack Kabangu
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Due mostre: la collettiva “One for all: identity and structure” e la personale di Jack Kabangu “The Sound of Painting”.

Comunicato stampa

LIS10 Galleria apre le sue porte nel cuore di Arezzo come luogo dedicato alla ricerca artistica
contemporanea, al dialogo tra linguaggi e culture e alla valorizzazione di pratiche estetiche capaci di leggere il
presente con profondità e visione. La galleria nasce con l’intento di farsi piattaforma aperta, laboratorio critico e
spazio espositivo in cui tradizione e contemporaneità si incontrano.
Per celebrare la sua inaugurazione, LIS10 Gallery presenta due mostre inaugurali, pensate come manifesto
programmatico della sua identità: una mostra collettiva, “One for all: identity and structure” e una personale
dedicata al giovane artista zambiano Jack Kabangu, “The Sound of Painting”.
“One for all: identity and structure”
testo di Fabio Migliorati
Un’esposizione che indaga il concetto di identità come struttura condivisa, linguaggio comune e memoria
culturale. Attraverso opere di Carla Accardi, Alighiero Boetti, Giuseppe Capogrossi, Giorgio de Chirico,
Abdoulaye Konaté, Esther Mahlangu, Mario Schifano, la mostra propone un racconto plurale in cui la singolarità
degli artisti si fonde in un sistema di relazioni e corrispondenze. Una riflessione sull’arte come dispositivo
conoscitivo, come “destino di stile” che connette epoche, geografie e sensibilità diverse.
“Identità è parola, percorso, scrittura. L’identità è lo spazio di ognuno nel tempo progressista di tutti: la civiltà.”
— Fabio Migliorati
“Jack Kabangu. The Sound of Painting”
testo di Alessandro Romanini
La personale di Jack Kabangu (Lusaka, Zambia, 1996 – vive a Copenaghen) presenta un corpus di opere recenti
in cui pittura, gesto e ritmo musicale si fondono in una coreografia visiva densa di riferimenti culturali. Kabangu,
artista autodidatta, mette in dialogo memoria diasporica, mitologia urbana, simbolismo ancestrale e linguaggi pop
contemporanei. Il risultato è una pittura processuale, sinestetica, che unisce il sublime e il grottesco, la luce e
l’ombra, in una sintesi armonica degli opposti.
“Dare fisicità a sogni, suoni, parole e sensazioni attraverso la pittura è uno dei miei scopi principali.”
— Jack Kabangu