50 anni di carriera della grande artista Barbara Kruger al Guggenheim Bilbao: il filmato

La prima retrospettiva di Barbara Kruger in Spagna parla di linguaggio e potere: al Guggenheim Bilbao l'artista esplora il concetto di verità con opere mastodontiche distribuite su un intero piano dell'edificio. Il video

È singolare che nello stesso periodo si trovino a esporre, negli ambienti del Guggenheim Bilbao, Refik Anadol e Barbara Kruger, due artisti anagraficamente e poeticamente distanti tra loro, ma accomunati (almeno all’apparenza) dalla stessa finalità: far sentire lo spettatore parte di un ambiente avvolgente e inclusivo, catapultandolo in uno spazio vivo e multisensoriale.

Se però con l’artista turco, pioniere nell’uso dell’IA, il termine “immersivo” appare impiegato nella sua accezione più spettacolare ed esperienziale, nel caso della Kruger la posta in gioco si fa ben più alta. Come a dire: senza concetto non si va da nessuna parte; forme fluttuanti e pixel non possono essere sufficienti per parlare del tempo complesso che stiamo vivendo.

La prima monografica di Barbara Kruger in Spagna

Quella in corso fino al 9 novembre 2025 negli spazi dell’edificio progettato da Frank Gehry è la prima rassegna completa del lavoro di Barbara Kruger mai presentata in Spagna. Un progetto compatto e concettualmente privo di zone d’ombra; il significato del lavoro è chiaro: esplorare le influenze tra linguaggio e potere, incoraggiando il fruitore a interrogarsi sulle strategie di consenso messe in atto dagli apparati politici e dalla Rete (ma una distinzione tra i due è ancora consentita?).

Linguaggio e politica nella mostra di Barbara Kruger

Curata da Lekha Hileman WaitollerAnother day. Another night, questo il titolo della retrospettiva – ripercorre l’evoluzione artistica della Kruger, scegliendo come filo conduttore la “parola” e il suo impiego come strumento di persuasione e di controllo politico.

Il tema non è certamente nuovo per l’artista, che dagli Anni Settanta è nota al grande pubblico per i suoi grandi billboard rossi e neri. Eppure, al di là dei collage e delle opere storiche, le contaminazione con le nuove tecnologie sono evidenti, visto l’impiego di strumenti multimediali mai utilizzati prima – aspetti che estendono ulteriormente, sia concettualmente che visivamente, quanto fino a oggi esplorato dall’artista statunitense.

Oltre agli iconici collage in bianco e nero, la rassegna presenta infatti monumentali installazioni in vinile, opere digitali su grande scala, proiezioni video e paesaggi sonori concepiti specificamente per il museo basco, offrendo un quadro completo dei temi e dei risvolti visivi toccati dalla Kruger nel corso di cinquant’anni di attività.

Le opere in mostra al Guggenheim Bilbao

Ad aprire il percorso di visita è uno dei lavori più iconici di Kruger: Senza titolo (I shop therefore I am), creato nel 1987 in serigrafia fotografica e rivisitato dall’artista nel 2019 in un’installazione LED in grande formato, con animazione e suono. L’opera si sviluppa come un gigantesco puzzle in cui i pezzi si incastrano fino a formare la frase “I shop therefore I am” (“compro, dunque sono”), seguita da una serie di slogan martellanti che espandono l’indagine di Kruger su consumo e identità. Il tragitto prosegue con Verità (nel quale la parola spagnola “Verdad” sfuma dal nero corvino al grigio pallido, inducendo a riflettere sulla natura ambigua di questo concetto) e Forever (che mostra in un gigantesco testo in bianco e nero le oscure parole di George Orwell: “Se vuoi un’immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano – per sempre”).

Un elemento distintivo del progetto è infine il costante rimando al contesto politico e sociale dei Paesi Baschi, territorio dalla complessa storia identitaria. Prova ne è l’installazione site-specific intitolata Senza titolo (Camino), che non solo fa riferimento al paesaggio linguistico di Bilbao, ma che funge anche da filo conduttore visivo, collegando le varie sale della mostra con un percorso sinuoso intorno all’atrio centrale del museo.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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