Da Cicerone ad Augusto, il nuovo allestimento del Corridoio Vasariano agli Uffizi è un inno alla ritrattistica antica

L’operazione si inquadra nel più ampio progetto ribattezzato “Futuro all’Antico”, che si propone di restituire la centralità che merita al collezionismo archeologico mediceo. Lungo la passeggiata aerea del Vasari tornano visibili cinquanta busti che erano in deposito dagli Anni Novanta

Da quando ha riaperto, poco prima di Natale 2024, il Corridoio Vasariano è tornato a essere una delle attrazioni più apprezzata delle Gallerie degli Uffizi. La passeggiata aerea progettata da Giorgio Vasari nel 1565 per consentire ai Medici il passaggio indisturbato e in sicurezza dagli Uffizi a Palazzo Pitti è tornata a rivelarsi al pubblico dopo otto anni di lavori per la messa in sicurezza del percorso.
E oggi, con un supplemento sul prezzo del biglietto per gli Uffizi (43 euro è la cifra individuale che consente di accedere al Corridoio) e l’accesso contingentato, i visitatori possono percorrere i 750 metri che conducono dalle Gallerie ai Giardini di Boboli, superando l’Arno.

Le aperture serali del Corridoio Vasariano

Fino al 26 dicembre di quest’anno, inoltre, l’apertura del Corridoio è stata ampliata alla fascia serale: tutti i venerdì, dalle 19 alle 23, si potrà accedere alla passeggiata aerea senza abbinamento al biglietto per il museo, al costo di 20 euro previa prenotazione (la visita dura 45 minuti, ogni venerdì sono previsti 10 turni: si parte dall’accesso adiacente all’infopoint del piazzale degli Uffizi, in prossimità della Loggia dei Lanzi).

I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi
I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi

Da Cicerone ad Augusto. Il nuovo allestimento del Corridoio Vasariano

L’ultima novità, però, riguarda l’estensione del progetto Futuro nell’Antico – che da un anno a questa parte, sotto la direzione di Simone Verde, ha già coinvolto diversi ambienti delle Gallerie: si pensi alla ricostituzione della Sala dei marmi antichi – al Corridoio.
Per valorizzare il patrimonio archeologico delle Gallerie, infatti, anche il passaggio vasariano si popola ora di sculture antiche provenienti dai depositi: oltre cinquanta busti romani, capolavori della ritrattistica d’epoca imperiale, allestiti nel tratto del Corridoio che corre sopra il Ponte Vecchio.

I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi
I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi

La collezione di busti antichi degli Uffizi: un focus sulla ritrattistica romana

L’operazione riporta all’attenzione del pubblico una raccolta che non vedeva la luce dagli Anni Novanta. Fino al 1993, infatti, i cinquanta busti di notevole fattura erano collocati nei tre principali corridoi al secondo piano della Galleria degli Uffizi. Ma furono rimossi perché allora fu stabilito di ricostituire l’arredo scultoreo del museo per come veniva illustrato dalle fonti iconografiche e documentarie della metà del XVIII Secolo. Tutti i ritratti confluiti nelle collezioni granducali dopo quella data furono quindi destinati ai depositi e, tra questi, anche le sculture selezionate e acquistate nel Settecento da Luigi Lanzi, allora vicedirettore degli Uffizi, sul mercato antiquario. La collezione – che alla fine del Settecento permise agli Uffizi di confrontarsi da pari a pari con le più celebri raccolte di ritrattistica capitoline – comprende, tra gli altri, ritratti di intellettuali come Cicerone, imperatori come Augusto, Antonino Pio, Commodo, imperatrici come Sabina, consorte di Adriano, e Faustina, moglie di Antonino Pio.

I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi
I busti antichi nel Corridoio Vasariano degli Uffizi

I Medici e il collezionismo archeologico

Il progetto Futuro nell’Antico, del resto, si propone proprio di restituire l’importanza che merita al collezionismo archeologico mediceo, “che agli Uffizi è presente con complessi esemplari come la Sala della Niobe,” sottolinea il direttore Verde “la serie di sculture dei corridoi ricomposta sulla scorta dell’ordinamento settecentesco, poi storicizzato, dall’allora vicedirettore della Galleria Luigi Lanzi e il progetto ambizioso e suggestivo, attualmente in corso, di ricostituzione dell’antico ricetto delle iscrizioni”.

Livia Montagnoli

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