6 cose culturali alternative da vedere sul Lago di Como nell’estate 2025 

Mostre, musei, ma anche chicche architettoniche: una selezione di 6 cose imperdibili (e non mainstream) da fare e vedere sul Lago di Como questa estate

Da qualche anno frequentatissimo il Lago di Como è una meta double face. Lo raggiungono ricconi di ogni parte del mondo per comprare le ville con affaccio diretto sull’acqua. O per soggiornare al Villa d’Este di Cernobbio, al Passalacqua di Moltrasio o al Mandarin Oriental di Blevio. Molti, moltissimi altri al Lago ci vanno in giornata: raggiungendolo con accessoriate biciclette da corsa o in motocicletta, per lo più gigantesca e spesso rumorosissima. Non è questo in ogni caso il modo per goderne le bellezze naturali: cielo azzurro, montagne spesso innevate e colline verdi che si gettano direttamente nell’acqua.  
Il treno da Milano (34 minuti!) e poi i battelli che raggiungono tutte le località delle sue coste: è questo il modo giusto, possibilmente fuori dal week end. Viste le bellezze naturali e la fama acquisita sarebbe ovvio aspettarsi un’offerta culturale adeguata, ma le amministrazioni comunali di qui non sono state in grado sino ad ora di creare un vero coordinamento né una comunicazione integrata (come invece accade in modo proficuo nel confinante Canton Ticino). Così quello che di buono c’è buono bisogna cercarlo facendo attenzione a non cadere nelle immancabili tourist trap. Qui di seguito alcune indicazioni meritevoli. 

Veduta notturna della Fontana di Camerlata
Veduta notturna della Fontana di Camerlata

La fontana di Camerlata a Como  

In un paese come il nostro dove le rotonde spartitraffico sono diventate leggendarie per l’incongruenza la Fontana di Camerlata che segna l’ingresso alla città appare un miracolo. Progettata negli Anni Trenta da Cesare Cattaneo con il pittore Mario Radice (in occasione della VI Triennale di Milano) i suoi volumi bianchi i e l’articolazione spaziale la rendono una creazione architettonica unica. Per chi volesse approfondirne la genesi poco distate da Como, a Cermenate le viene dedicata a una mostra specifica Lo spazio armonico e la Fontana di Camerlata all’interno dell’Asilo Garbagnati, edificio in via di recupero considerato anch’esso una pietra miliare nello sviluppo del Razionalismo architettonico italiano. 

La Velarca in acqua dal settembre 2024. Credits FAI
La Velarca in acqua dal settembre 2024. Credits FAI

La Velarca ad Ossuccio  

Sulle rive del Lago di Como il FAI gestisce tre luoghi: Villa Balbianello, Torre del Soccorso e la Velarca. Quest’ultima è una casa-imbarcazione, messa in acqua a settembre 2024 dopo un lungo restauro. È stata progettata e costruita dallo studio BBPR, gli stessi architetti della Torre Velasca di Milano, di cui volutamente richiama il nome. L’incarico arriva nel 1959 dai coniugi Norsa che vista la scarsità di ville con affacci diretto sull’acqua decidono di volerne una galleggiante, in cui ospitare famigliari e amici. La Velarca è un’opera che riprende nelle forme e negli spazi l’attenzione all’ambiente e all’interpretazione del luogo per cui è stata disegnata. Per progettarla, gli architetti aggiunsero un volume abitativo sullo scafo di un’antica gondola lariana di 19 metri che dal 1911 attraversava il lago trasportando merci e persone.  

Veduta del Lago di Como in una stampa del XIX secolo. Credits Museo del paesaggio del Lago di Como
Veduta del Lago di Como in una stampa del XIX secolo. Credits Museo del paesaggio del Lago di Como

Museo del Paesaggio del Lago di Como a Tremezzo 

Ospitato negli spazi di Villa Mainona le sale di questo museo etnografico accolgono una raccolta di antiche stampe (XVI al XIX Secolo) che offrono uno sguardo affascinante sul paesaggio del Lario attraverso l’illustrazione delle principali località (Como, Cernobbio, Tremezzo, Bellagio) e delle sue residenze più celebri (Villa Carlotta, Villa del Balbianello, Villa Olmo, Villa d′Este). Il Museo dispone inoltre di un sistema multimediale che permette di confrontare mappe e immagini storiche con l’attuale assetto del territorio. Un’apposita sezione è dedicata al Cinema sul Lario e comprende brevi filmati, schede sintetiche delle pellicole girate sul lago e l’indicazione dei luoghi che hanno ospitato le riprese cinematografiche (da The Pleasure Garden di Alfred Hitchcock del 1925 a Star Wars Episodio II e Ocean′s Twelwe). 

Pietro Vassena in un'immagine d'epoca. Credits Museo della barca lariana
Pietro Vassena in un’immagine d’epoca. Credits Museo della barca lariana

Il Museo della barca lariana a Pianello del Lario 

Sono i volumi di una filanda ottocentesca ad ospitare centinaia di scafi storici fra barche a remi, gondole, barche da pesca, caccia e contrabbando, motoscafi da diporto e da competizione, barche a vela e antichi barconi da lavoro. Non è una raccolta qualsiasi. E racconta della nautica molto di più da quello che chiunque giunga qui si potrebbe aspettare. È una visita che stupisce per la quantità e la qualità dei reperti. Per di più è capace di piccole ma sorprendenti mostre come quella ora dedicata all’inventore Pietro Vassena gloria lariana dotata di un talento eclettico. C’è un’immagine che lo ritrae vestito di tutto punto mentre passeggia sulle acque del lago con i suoi esclusivi Skivass, precursori del moderno paddle surf. Ma non era solo un eccentrico: nel 1948 Vassena si cala nel suo piccolo sommergibile C3 con cui stabilisce il record mondiale di profondità proprio nelle acque del Lago di Como, a – 412 m. 

Veduta dell'istallazione nella Chiesa di San Nicolao. Credits BAC
Veduta dell’istallazione nella Chiesa di San Nicolao. Credits BAC

Il BAC e la pittura di Danilo Vitali a Bellano 

Sulla sponda opposta del lago un’amministrazione per una volta davvero capace ha messo insieme un percorso dove natura e cultura si integrano al meglio. Si chiama Bac-Bellano arte e cultura il progetto che ha fatto di questo comune una sorta di museo diffuso che propone al visitatore, attratto dai tuffi da fare nel suo celebre orrido un itinerario che comprende chiese, monumenti, artisti, spazi espositivi, musei e un parco. Nativo di Bellano è ad esempio il pittore e incisore Giancarlo Vitali. A San Nicolao ex chiesa medioevale trasformata in museo di arte contemporanea sono conservate 41 sue opere donate in forma di collezione permanente. A Palazzo Loria, edificio in stile barocco risalente di fine Seicento integralmente ristrutturato, oggi ospita il  Museo che porta il suo nome che conserva il meglio della sua pittura. 

Mario Luzi, Tempi, 2003, Cinque poesie e immagini di Samuele Gabai. Collezione dell’autore © Carlo Pedroli, Chiasso
Mario Luzi, Tempi, 2003, Cinque poesie e immagini di Samuele Gabai. Collezione dell’autore © Carlo Pedroli, Chiasso

La mostra personale di Samuele Gabai allo Spazio Officina di Chiasso 

La distanza tra Chiasso al confine con l’Italia e la riva più vicina del Lago di Como è di 5 km in linea d’aria. In auto 15-20 minuti, passando per Como. A piedi o in bicicletta 6-8 km. Allo Spazio Officina ora c’è una bella esposizione di un centinaio opere di Samuele Gabai (Ligornetto, 1949) con particolare riferimento al rapporto tra arte e grafica. Una sessantina sono le opere pittoriche spesso di grandi dimensioni, circa 30 le espressioni grafiche, nonché una decina di piccole sculture. Sono disposte in un percorso tematico-cronologico che presenta i temi affrontati dall’autore in diversi decenni di attività. Gabai ha studiato all’Accademia di Brera ma è nato e vive in Ticino. Questa esposizione dimostra ancora una volta come sia possibile per un’istituzione dare spazio agli artisti provenienti dal proprio territorio senza scadere in forzature come sempre più spesso accade nel nostro Paese. 

Chiasso // fino al 13 luglio 
Samuele Gabai, un immaginario dipinto 
SPAZIO OFFICINA 
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Aldo Premoli 

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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