One Night Only – Leo Vroegindeweij

Informazioni Evento

Luogo
DEP ART OUT
Contrada Marangi, Ceglie Messapica, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
14/06/2025

ore 18

Artisti
Leo Vroegindeweij
Generi
serata - evento

Primo appuntamento della stagione estiva 2025 di Dep Art Out, dedicato all’artista olandese Leo Vroegindeweij, in collaborazione con The Merchant House, Amsterdam, a cura di Marsha Plotnitsky ed Emma Pasqualino Di Marineo.

Comunicato stampa

Leo Vroegindeweij

Opening 14 giugno 2025
Dalle ore 18.00 alle 21.00
In collaborazione con The Merchant House, Amsterdam

Negli ultimi anni, il percorso artistico di Leo Vroegindeweij (1955, Paesi Bassi) ha preso una direzione sorprendente e affascinante. Conosciuto a partire dagli anni ’80 per le sue sculture in metallo e pietra, che gli hanno valso importanti riconoscimenti istituzionali, Vroegindeweij ha progressivamente spostato la sua ricerca verso progetti più "effimeri" e decentrati. Pur continuando a esporre nei musei, da oltre un decennio l'artista privilegia interventi in luoghi inaspettati, spesso lontani dai circuiti tradizionali dell'arte.

Il presupposto per creare un nuovo “progetto effimero” presso Dep Art Out, in Puglia, all’interno di un trullo a Ceglie Messapica, nasce dalla collaborazione con The Merchant House, Amsterdam, che nella stagione 2022/23 ha invitato Vroegindeweij a realizzare una delle sue opere all’interno della propria sede, una stijlkamer (casa d’epoca) nel cuore della città. In un contesto quasi opposto, la particolare architettura rurale del trullo, fatta di sola pietra a secco, offre ora l’opportunità di osservare come scultura e spazio possano fondersi in una sinergia inaspettata.
Per Vroegindeweij, la scultura nasce principalmente dal rapporto con i materiali. Ma, con una leggerezza sorprendente, riesce a far sì che l’opera si fonda con l’ambiente circostante, esplorando temi fondamentali: la natura della percezione, il confine tra realtà e illusione, l’arte e il suo contesto culturale e il modo in cui gli "incontri" casuali — uno dei concetti a lui più cari — influenzano queste e altre relazioni.
Leo Vroegindeweij, dunque, è stato ispirato dal contesto e dalla struttura stessa del trullo, esponendo due opere ultimo risultato della sua ricerca artistica.
«Sono affascinato da ciò che è sottinteso, da come gli elementi si incontrano, e come questo possa avere un valore universale.»

Sotto il cono principale si trovano quattro sfere, disposte secondo la configurazione più essenziale, quella del tetraedro: tre poggiano sul pavimento, mentre la quarta è collocata al di sopra, sorretta da sei blocchi di pietra calcarea provenienti dai dintorni dello studio dell’artista, in un gesto che riconnette la struttura ospitante alle origini geografiche dell’autore.
Le sfere metalliche specchianti, ciascuna del diametro di 60 cm, assumono qui un duplice significato.
In primis riproducono la cupola sovrastante, inserendola così nell’opera. In secondo luogo, permettono al pubblico di entrare nell’opera stessa: più precisamente, lo spirito narcisistico umano spinge il visitatore ad avvicinarsi per vedere la propria immagine riflessa ma in quell’istante, la struttura sferica, deformando la figura, ne demolisce anche la vanità. Proprio come nelle Metamorfosi ovidiane, l’amore ossessivo per sé stesso, porta Narciso alla morte. La riflessione è più attuale che mai, come sottolinea la filosofa austriaca Isolda Charim la quale descrive il narcisismo come una forza ideologica dominante nella nostra società, che porta l’uomo a conformarsi volontariamente a ideali imposti dall’esterno, credendoli però propri. Questo narcisismo viene interpretato come una minaccia collettiva dei nostri giorni.
Nelle alcove laterali del trullo, si trovano due stampe ottenute scannerizzando la base delle corna di un cervo. L’animale, infatti, durante la muta le perde nei boschi per svilupparne poi di più lunghe e forti.
L’artista, affascinato da questo processo da cui è possibile scoprire l’età dell’animale, si mette ancora una volta in relazione con lo spazio circostante. Infatti, la forma circolare della base delle corna riprende la struttura dei trulli. Ma non solo infatti l’artista si è espresso così: “Il trullo diventa anche cranio dei Cervi”. Inoltre, la perdita delle corna e la loro ricrescita ricorda la natura di questa particolare architettura che nel XVI sec veniva smontata e rimontata numerose volte.
Inaugurato nel 2022 nella Contrada Marangi – Ulmo, in Puglia, il trullo di Dep Art Out è diventato una meta per gli amanti dell’arte contemporanea. Tra gli artisti che hanno partecipato al programma estivo 2024 di Dep Art Out figurano: Pino Pinelli, John Torreano, Gerold Miller e herman de vries. È particolarmente interessante che Leo Vroegindeweij entri a far parte del programma di Dep Art Out subito dopo herman de vries (1931, NL), storico esponente dell’arte concettuale olandese. Mentre de vries costruisce il suo lavoro utilizzando materiali organici raccolti in natura — fiori, cortecce, foglie — per evocare un legame diretto con il mondo vivente, Vroegindeweij sceglie di lavorare con pietre e sedimenti, testimoni silenziosi di un passato naturale ormai lontano. Entrambi guardano alla natura come fonte primaria di ispirazione, ma da prospettive diverse: de vries celebra la vitalità dell'organico nel suo divenire, mentre Vroegindeweij restituisce la memoria materica e stratificata della natura.
Con il suo intervento in Puglia, Leo Vroegindeweij offre così uno sguardo complementare ma autonomo sul contesto reale e simbolico del trullo — un’architettura ancestrale in pietra calcarea, radicata nel paesaggio e nella storia della regione.