
Gucci ha presentato la Cruise 2026 a Firenze, in piazza Santo Spirito, dove era stato allestito un grande quadrilatero di transenne. Il giardino lì presente è diventato la passerella della nuova collezione del marchio, che ha portato nel capoluogo toscano invitati da tutto il mondo: che si tratti di stampa, buyer o personaggi pubblici. È il potere della moda, sia quello di attrarre sia quello di generare sterili polemiche da parte non dei commercianti, ma dei cittadini che recriminano la gestione degli spazi.
Le polemiche contro la sfilata di Gucci a Firenze
Alcuni vie adiacenti sono state chiuse al pubblico pochi giorni prima dell’evento, mentre i locali che si affacciano sulla piazza hanno ricevuto un rimborso per i due giorni non lavorativi, dovuti allo show e alla preparazione che – bisogna sottolinearlo – ha portato solo cose positive: la fontana è stata ripulita, le tende dei ristoranti lavate e lucidate, le pareti di Palazzo Settimanni, quartier generale di Gucci in via delle Caldaie, dove il défilé di modelle ha iniziato a sfilare uscendo poi all’esterno, ritinteggiate. Si tratta pur sempre del luogo dov’è nata la griffe, culla del Rinascimento e anche della rinascita di un’azienda che ha recentemente cambiato direttore creativo, annunciando il fashion designer Demna a capo di tutte le collezioni. Questa, però, è stata ideata dall’ufficio stile in attesa del debutto.

Lo show di Gucci a Firenze
La critica da parte dei residenti non è, però, rivolta a Gucci, piuttosto all’amministrazione comunale che pare aver avvisato i cittadini pochi giorni prima della sfilata. Nonostante la notizia fosse nota ormai da mesi e l’ufficializzazione della location sia avvenuta già una settimana fa. Come riportato dal Corriere Fiorentino, tra i contestatori in prossimità della piazza, che includeva persone titubanti sull’utilizzo dei soldi guadagnati dal Comune, c’era anche chi gridava contro i contestatori: “È una cosa bella, meglio dello schifo che c’è di solito. E non dimentichiamo che quella facciata (indicando la basilica, ndr) l’ha ridipinta proprio Gucci venti anni fa”.
La collezione Cruise 2026 di Gucci
Archiviata la scia delle polemiche come un trend superato, Gucci ha presentato la collezione Cruise 2026 con uno sguardo che intreccia passato e futuro. Pensata per un pubblico più selezionato rispetto al ready-to-wear, la linea rende omaggio alla tradizione tessile fiorentina con broccati, jacquard, sete e velluti lavorati con raffinata opulenza. Il pizzo si arricchisce di strass e ricami, in un dialogo di tecniche che riflette la complessità storica di Firenze. Il monogramma GG attraversa la collezione come segno identitario, mentre la G singola si reinventa su fibbie, tacchi e intarsi. Le silhouette, dalle spalle strutturate, scivolano in linee eleganti e versatili, perfette dal giorno alla sera. La pelletteria, cuore della maison, si rinnova tra icone d’archivio e nuove borse morbide e funzionali. Debutta anche “Monili”, capsule di alta gioielleria firmata con Pomellato: oro, pelle e pavé di diamanti in pezzi che celebrano il savoir-faire condiviso tra le due maison.

Il finale della sfilata Cruise 2026 di Gucci
L’intera collezione incarna quella sprezzatura tutta italiana – elegante, ma mai eccessiva – che da sempre distingue lo stile Gucci: un’estetica cinematografica, ricca di personalità, capace di reinventarsi pur restando fedele a sé stessa. In chiusura al fashion show, rispondendo a chi protestava sui social o sui marciapiedi, le modelle sono uscite in piazza dopo aver calcato la passerella di Palazzo Settimanni. “Perché, come sempre, Gucci è Firenze, e Firenze è Gucci”, si legge tra le note della sfilata.
Giulio Solfrizzi
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