Grave sisma nell’Italia centrale: primi bilanci anche dei danni al patrimonio artistico

II terremoto la notte scorsa, alle 3,37 del 24 agosto, ha colpito una vasta area fra Abruzzo, Marche e Umbria. Fra i centri più colpiti Amatrice e Pescara del Tronto

Le premesse, in casi simili, sono obbligatorie, anche se appaiono a tutti scontate: davanti a catastrofi naturali, come il terremoto che la notte scorsa, alle 3,37 del 24 agosto, ha colpito una vasta area fra Abruzzo, Marche e Umbria, le prime preoccupazioni di tutti devono andare al rispetto delle vittime, al soccorso ai feriti, alla gestione delle migliaia di sfollati. E magari parlare di patrimonio culturale può apparire superfluo. Ma una tragedia come questa lascia i suoi segni indelebili anche in questo: nella cancellazione di riferimenti storici e antropologici, di monumenti identitari, di strutture civili o religiose che hanno un ruolo centrale nella storia delle popolazioni. Per questo, lasciando le informazioni sui soccorsi a tutti media generalisti, noi ci ritagliamo il ruolo di porre l’accento sui beni culturali che hanno fatto le spese del sisma.

EPICENTRO DELLA PRIMA SCOSSA AD ACCUMOLI
Come sempre in questi casi, nelle prime ore le notizie sono frammentarie, a volte impulsive e magari smentite, spesso influenzate dall’inevitabile tensione: ma ormai a giocare il ruolo centrale sono i social media, su tutti Twitter, che fin dai primi minuti si è imposto come “luogo” delle informazioni, nell’attesa che siti web e tv organizzassero la propria copertura. Quali sono i centri più colpiti ormai lo sapere: l’epicentro della prima scossa si colloca ad Accumoli, vicino a Rieti, mentre quello della seconda forte scossa, di quasi un’ora dopo, pare si sia spostato verso l’Umbria, zona di Norcia. Ma la cittadina più colpita sarebbe Amatrice, dal 2015 entrato a far parte dei “borghi più belli d’Italia”, con il centro completamente distrutto e dove sono state accertate diverse vittime: gli edifici del corso principale sono quasi completamente collassati, e sono state distrutte o gravemente lesionate diverse chiese, da Sant’Agostino a Santa Maria di Porta Ferrata, a San Francesco, della Seconda Metà del Trecento. Gravi i danni anche a Norcia, in provincia di Perugia, dove il torrino della facciata della chiesa di San Benedetto è ruotato sul suo asse, come successe già nel terremoto del 1979. Danni anche a Castelluccio di Norcia, nel Parco Naturale dei Monti Sibilini, dove pare sia crollato il campanile di un’antica chiesa sconsacrata.

PESCARA DEL TRONTO RASA AL SUOLO
Fra le zone più colpite c’è quella di Arquata del Tronto, nell’ascolano, e in particolare la frazione di Pescara del Tronto: il centro del paese è pressoché totalmente raso al suolo, come potete vedere dalla foto sopra, scattata dai VVF di Pescara. Difficile pensare che si siano salvati monumenti come la Chiesa di Santa Croce, con il celebre e venerato affresco della Madonna del Soccorso, del ‘400, e la ancor più antica Croce Astile. Notizia flash direttamente da Twitter: crollata la chiesa a Torrita di Amatrice. Intanto si muove anche il Ministero dei Beni Culturali: domani, 25 agosto, si riunirà a Roma l’Unità di crisi del Mibact che organizzerà i primi interventi e l’invio delle squadre dei tecnici. Unità di crisi attiva già da questa mattina, coordinata dal comandante del Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale assieme al dicastero, mentre i comandi regionali per la Tutela del patrimonio stanno effettuando le prime valutazioni dei danni e, dove opportuno, la messa in sicurezza del patrimonio.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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