L’architetto dell’anno è Alejandro Aravena. Già nominato direttore della Biennale Architettura, vince anche il Pritzker Prize 2016

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO Il 2016 è appena iniziato, ma l’architettura ha già il suo protagonista. Dopo la nomina a direttore della 15. Biennale di Architettura di Venezia – al via il prossimo 28 maggio – Alejandro Aravena si aggiudica anche il Pritzker Architecture Prize 2016. Le motivazioni si trovano nelle parole di Tom Pritzker […]

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO
Il 2016 è appena iniziato, ma l’architettura ha già il suo protagonista. Dopo la nomina a direttore della 15. Biennale di Architettura di Venezia – al via il prossimo 28 maggio – Alejandro Aravena si aggiudica anche il Pritzker Architecture Prize 2016.
Le motivazioni si trovano nelle parole di Tom Pritzker – figlio del fondatore del prestigioso premio: “Alejandro Aravena ha sperimentato una pratica collaborativa che produce potenti opere di architettura e affronta anche le principali sfide del XXI secolo. Il suo lavoro offre opportunità economiche ai meno privilegiati, mitiga gli effetti delle catastrofi naturali, riduce il consumo energetico e fornisce un accogliente spazio pubblico. Innovativo e stimolante, mostra come l’architettura al suo meglio è in grado di migliorare la vita delle persone”.

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Alejandro Aravena, Quinta Monroy Housing, 2004, Iquique, Cile Photo credits: Cristobal Palma

L’ARCHITETTURA RISPONDE ALLE ESIGENZE SOCIALI
Dal 2001 Aravena è infatti alla guida di ELEMENTAL, un do tank di base a Santiago del Cile specializzato in interventi dal forte impatto sulla comunità: dai progetti di social housing – per un totale di oltre 2500 unità abitative realizzate – alle infrastrutture, fino all’attuale ridisegno dell’intera città di Constitución, colpita dallo tsunami del 2010.
Firma di Elemental è un particolare processo di progettazione partecipata, in cui gli architetti lavorano a stretto contatto con i futuri utenti. Un “trattamento orizzontale” che, come ci ha raccontato lo stesso Aravena in una lunga intervista, “implica che l’architetto abbandoni il senso di colpa che deriva dal suo essere dotato di conoscenze che non tutti possiedono e che, nello stesso tempo, si allontani dal ruolo del ‘volontario’, che spesso tende ad assumere quando ha a che fare con la comunità”.

Alejandro Aravena, UC Innovation Center – Anacleto Angelini, 2014, San Joaquín Campus, Universidad Católica de Chile, Santiago, Cile. Photo credit: Nina Vidic

Alejandro Aravena, UC Innovation Center – Anacleto Angelini, 2014, San Joaquín Campus, Universidad Católica de Chile, Santiago, Cile. Photo credit: Nina Vidic

LA BIENNALE PORTA FORTUNA AGLI ARCHITETTI
Il 48enne Aravena sarà il primo cileno a ricevere il riconoscimento nei suoi 41 anni di storia e il quarto dall’America Latina, dopo Luis Barragán (1980), Oscar Niemeyer (1988) e Paulo Mendes da Rocha (2006).
E il secondo, dopo Kazuyo Sejima, a ricevere il premio poco dopo la nomina di direttore della Biennale. Come ha commentato il presidente Polo Baratta: “Che dire? Che la Biennale porta fortuna!”.

– Marta Atzeni

www.pritzkerprize.com

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Marta Atzeni

Marta Atzeni

Interessata alle intersezioni fra l'architettura e le arti, si è laureata in Architettura presso l’Università degli Studi Roma Tre con una tesi teorica sui contemporanei sviluppi delle collaborazioni fra artisti e architetti. Collabora con l’AIAC nell’organizzazione di eventi, mostre e…

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