I disordini popolari di una canadese dolceamara

Cinque episodi ambientati in una Londra futuribile. Tra delitti e relitti, utopia e distopia, in mostra i “disordini popolari” di Melanie Gilligan. La saga dell'artista canadese torna a Torino. Fino al 16 luglio, da Soffiantino.

Prendendo spunto dal mondo della televisione e dalla struttura a episodi delle fiction series, Popular Unrest di Melanie Gilligan (Toronto, 1979) è una riflessione sulla natura delle società capitalistiche, tra sogni, buone speranze e derive ontologiche. Se nel primo episodio Londra è teatro di omicidi inspiegabili, nelle altre quattro puntate si dispiegano dodici personaggi, accomunati dall’esser regolati dalle volontà di ciò che l’artista chiama “Lo Spirito”: una sorta di divinità astratta. Entità temuta e alla quale si porta rispetto, il riferimento dello Spirito è al capitale, al profitto e all’utile che governa soprattutto le relazioni. Alienando libertà e soggettività, ogni cosa è determinata dallo scambio: idea aperta e in un certo senso comunitaria, ma che vede nel video i disoccupati pagare i loro debiti alla società in energia fisica o malati multati per non aver saputo prevenire le malattie. Tra proiezione e finzione, in Popular Unrest non è l’economia a mangiarsi la politica, ma la politica a divorare l’economia.

Claudio Cravero

Torino // fino al 16 luglio 2011
Melanie Gilligan – Popular Unrest
www.francosoffiantino.com / www.popularunrest.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudio Cravero

Claudio Cravero

Claudio Cravero (Torino, 1977). Curatore di base a Dubai, dal 2014 al 2018 è direttore artistico della sezione contemporanea del Museo King Abdulaziz Center in Arabia Saudita. La sua ricerca indaga l’arte contemporanea quale forma di resistenza contro la censura…

Scopri di più