Ico Parisi ritrovato. A Monza

Villa Reale, Monza – fino al 19 marzo 2017. Attraverso isole razionaliste e strutture appena delineate da segmenti bianchi, la mostra celebra il centenario della nascita di un elegante sperimentatore, un eletto del secolo d’oro del design. Oggetti, sedie, ma soprattutto tavoli narrano la vita di un laborioso utopista e di un disegnatore sovversivo.

Il tavolo è per Domenico Parisi (Palermo, 1916 – Como, 1996) l’asse attorno al quale ruota la convivialità domestica all’interno della casa. E nel Belvedere, alla Villa Reale di Monza, eco di una libertà progettuale indiscussa e a lungo dimenticata, sono presentati sette tavoli realizzati da Parisi fra il 1948 e il 1955. Nel 1947 Parisi e la moglie Luisa fondano La Ruota, luogo di progettazione ma anche d’arte, di esposizione e di cultura. Nel 1952, su sollecitazione dell’amico Alberto Sartoris, Parisi riceve la laurea in Architettura presso l’Institut Aetheneum di Losanna. E, sempre a partire dai primi Anni Cinquanta, la sua attività si fa sempre più prolifica. Ico assume, come base metodologica all’operare, il concetto, già proprio di Carlo Belli e di Alberto Sartoris, di “integrazione delle arti”: solo lo stretto coinvolgimento di pittori e scultori nel lavoro di progettazione potrà portare a un nuovo modo di fare architettura. Alcuni esempi di questo metodo sono riscontrabili in casa Carcano a Maslianico (Como) del 1950, che, per la prima volta, vede coinvolti artisti quali Mario Radice e Fausto Melotti.

Ico Parisi, 1960

Ico Parisi, 1960

NON SOLO ARCHITETTO

Ico Parisi, alla Villa Reale di Monza, si rivela architetto, designer, art director, fotografo, regista cinematografico, pittore e artista puro. Ritrovare Ico Parisi rende un primo omaggio al suo lavoro, rispettando punti cronologici e tipologici – attraverso la presentazione dei numerosi ed eterogenei materiali esistenti – destinati ad approfondire uno fra i creativi che hanno maggiormente interagito con il territorio allargato di Monza e Brianza. La mostra, infatti, proviene dall’infaticabile attività dell’Archivio del Design di Ico Parisi di Como.
I curatori hanno selezionato un paesaggio allestitivo composto da selezionatissimi lavori del designer di origine palermitana, prodotti al termine degli Anni Cinquanta, e un’unica tipologia, il tavolo (accompagnata da diversi esempi di sedute). Le isole strutturali che contengono e sostengono, come cortine invisibili, gli arredi, rendono un tributo minimale alla costanza e all’inventiva con cui Parisi ha sviluppato la struttura trilitica del tavolo, considerandolo una sorta di radice, di origine dell’architettura.

Ritrovare Ico Parisi. Exhibition view at Villa Reale di Monza, 2017

Ritrovare Ico Parisi. Exhibition view at Villa Reale di Monza, 2017

IL TAVOLO E LA VITA DOMESTICA

I sette tavoli in mostra sono stati raramente visibili tutti assieme, come progetti appartenenti a un’unica branca del sapere, riunito in uno stesso oggetto-simbolo. Il tavolo, nelle svariate accezioni, che vanno dalla vera e propria mensa alla scrivania, dalla consolle al coffee table e al carrello di servizio, è un argomento tipologico che accompagna Parisi fin dagli inizi della sua vicenda progettuale ed è un terreno su cui l’architetto comasco dimostra una fantasia progettuale che indaga soluzioni organiche e al tempo stesso vagamente astrattiste, sperimentando materiali studiati presso gli artigiani e gli industriali canturini. Ogni tavolo, infatti, incarna le forme di una storia diversa, fatta di cura e di sperimentazione a favore della vita domestica.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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