Quarta Vetrina – Paola Di Bello

Informazioni Evento

Luogo
LIBRERIA DELLE DONNE
Via Pietro Calvi 29 , Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/07/2017

ore 18,30

Artisti
Paola di Bello
Curatori
Francesca Pasini
Generi
arte contemporanea, personale
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Paola Di Bello, sovrappone in un’unica lastra l’esposizione diurna e notturna dell’immagine, ottenendo una sincronia tra giorno e notte, mai effettivamente registrabile.

Comunicato stampa

Paola Di Bello, sovrappone in un'unica lastra l’esposizione diurna e notturna dell’immagine, ottenendo una sincronia tra giorno e notte, mai effettivamente registrabile. Nello scorso dicembre, ha applicato alle vetrate della Sala Fontana nel Museo del Novecento, alcuni particolari delle foto di Piazza Duomo, stampati su pellicola trasparente. Le figure che si vedono dalle finestre e quelle applicate sul vetro creano l’interazione tra dentro e fuori. Il vetro è la chiave di volta che da un lato allude al negativo fotografico, dall’altro collega la trasparenza dell’immagine allo sfasamento delle luci, che segnalano la sincronia giorno/notte.
Per la “Quarta Vetrina” Paola Di Bello sceglie un particolare in cui si vede via Dogana (la sede originaria della Libreria delle donne) e lo applica con una pellicola trasparente sulla vetrina, lasciando una cornice di vuoto in modo che interno ed esterno siano sempre in dialogo.
Ora e Qui, Via Dogana. La prima parte riguarda il titolo generale, la seconda nomina quest’opera specifica. Nelle parole è immediato il significato di continuità politica, culturale, mentre nell’immagine appare la trasparenza tra passato e presente tipica della conoscenza.
Quando si guarda un’opera, si legge un libro, s’incontra una persona, avviene una sincronia emotiva, critica con l’altro, l’altra. La convergenza giorno/notte, interno/esterno che Paola Di Bello inserisce nelle sue opere, è una figura di questo tipo di conoscenza. Non è visibile a occhio nudo, ma attraverso i vuoti che allentano le convenzioni abituali.
Lo sfasamento della luce di Ora e qui, Via Dogana, si abbina al vuoto che circonda la stampa, lasciando intravedere l’esterno: scatta la sovrapposizione via Dogana-via Pietro Calvi. Come non pensare agli indirizzi simbolici della vita e allo sfasamento percettivo, realizzato dal femminismo dalle origini a oggi?