Di segno in segno – Kiki Skipi

Informazioni Evento

Luogo
LA LIBRERIA DI VIA SULIS
Via Sulis 3A, Cagliari, Italia
Date
Dal al
Vernissage
23/11/2017

ore 18

Artisti
Kiki Skipi
Curatori
Roberta Vanali
Generi
personale, disegno e grafica
Loading…

Ispirata da oggetti che fanno parte della sua quotidianità come telaio ed arcolaio, simboli di una Sardegna antica che rischia di cadere nell’oblio, Kiki Skipi conferisce alle sue tavole la preziosità e la raffinatezza dei ricami dei costumi sardi.

Comunicato stampa

In Episodi di una civiltà anticlassica, Corrado Maltese e Renata Serra ipotizzano che la tendenza degli artisti sardi a rifiutare la plasticità formale per praticare “un’arte di superficie” sia la conseguenza diretta della scarsa incidenza del classicismo romano sul territorio e della persistenza dei canoni estetici orientali introdotti dai bizantini. Tendenza alla stilizzazione bidimensionale e alla geometrizzazione della forma che confluisce in maniera naturale in quella che è l’illustrazione, linguaggio espressivo che nell’isola vanta una lunga tradizione. Non a caso definito fenomeno storico da Altea e Magnani vede, infatti, un gran numero di artisti sardi impegnati già dai primi anni del Novecento nelle arti grafiche, in un periodo che coincide con una importante fase d’avvio per la ricerca di un’identità storico-locale e con la diffusione di quelle tendenze primitiviste che hanno contribuito alla rivoluzione estetico-formale in tutta Europa. Pertanto, stimolati dalle numerose pubblicazioni di periodici e riviste illustrate come il Corriere dei Piccoli, il Giornalino della Domenica o la locale Rivista Sarda che, oltre a riconoscere un’autonomia espressiva alla grafica, ne facevano il punto di riferimento per nuove prospettive professionali, Giuseppe Biasi e Filippo Figari danno avvio a quell’azione di rottura nei confronti della tradizione figurativa, attraverso un linguaggio espressivo definito Seccessione Sarda applicato alla vignetta e alla caricatura, all’illustrazione di libri, giornali e fumetti ma anche a manifesti e cartellonistica pubblicitaria fino ad arrivare all’incisione - per cui si parla di una scuola di incisione sarda - seguiti da Felice Melis Marini, Stanis Dessy, Mario Delitala, Edina Altara, Pino Melis, Tarquinio Sini, Giovanni Branca, Primo Sinopico, Ennio Zedda, Giuseppe Porcheddu, Melkiorre Melis, Mario Mossa Demurtas, Remo Branca, Anna Marongiu e Rita Thermes. Artisti al servizio dell’illustrazione che hanno contribuito a dare lustro a tutte quelle espressioni grafiche figurative, fino ad allora considerate minori nei confronti dell’arte storicizzata, alcuni dei quali anche a livello nazionale.
Muovendo da queste premesse la rassegna di illustrazione DI SEGNO IN SEGNO vuole documentare come in epoca contemporanea grafica ed illustrazione continuino a rappresentare un medium espressivo importante e d’alta qualità in perfetta continuità con quella lunga e fondamentale tradizione iniziata da oltre un secolo in cui ora rientrano anche esponenti della street art e del tatuaggio, mondi che contemplano al loro interno anche la presenza di importanti artisti contemporanei. Riscontro che l’arte contemporanea è sempre più caratterizzata da incroci culturali e dalla trasversalità e commistione dei molteplici linguaggi espressivi.
Ideata e curata da Roberta Vanali per La Libreria di via Sulis, specializzata in pubblicazioni d’arte contemporanea, la rassegna DI SEGNO IN SEGNO, senza alcuna pretesa esaustiva ma con l’obiettivo di stimolare il dibattito, vuole essere uno spaccato dell’illustrazione in Sardegna attraverso le opere di 10 autori di diversa provenienza territoriale e con differenti background di appartenenza. Giorgia Atzeni, Emanuele Boi, Andrea Casciu, Veronica Chessa, Ilaria Gorgoni, La Fille Bertha, Carolina Melis, Stefania Morgante, Daniele Serra e Kiki Skipi attraverso le rispettive cifre stilistiche distintive si misureranno con tematiche legate al territorio sardo ciascuno con 10 tavole originali, accompagnate da una tiratura di stampe digitali. Per ogni monografica, della durata di due settimane, è previsto un incontro dell’autore col pubblico per meglio riflettere e discutere sul ruolo dell’illustrazione in Sardegna in epoca contemporanea e in relazione al contesto nazionale.

Inaugura la rassegna KiKi Skipi (Sassari, 1988) giovedì 23 novembre, alle ore 18.

“Kiki è la seconda me. A volte sono Chiara, molto spesso sono Kiki, ma ancora non la conosco bene. So solo che è più divertente.” Esordisce con la fotografia, Kiki Skipi, alter ego di Chiara Pulselli, pretesto di introspezione che si rivela presto non abbastanza immediato ma che la dirotta verso un altro linguaggio più congeniale all’esplorazione della sua personalità: il disegno. Medium attraverso cui dà forma a piccoli mondi imprevedibili, frammenti della sua esistenza e delle sue percezioni che racconta attraverso personaggi senza volto, con l’obiettivo che lo spettatore trasponendo il suo diventi osservatore di se stesso, per una maggiore interazione col pubblico. “Il disegno mi dà la sensazione di essere più libera. Credo ci sia più feeling tra me e me”.
Ispirata da oggetti che fanno parte della sua quotidianità come telaio ed arcolaio, simboli di una Sardegna antica che rischia di cadere nell’oblio, Kiki Skipi conferisce alle sue tavole la preziosità e la raffinatezza dei ricami dei costumi sardi, la delicatezza del filo oro che decora gli scialli ma anche la sintesi della linea sofisticata propria delle pavoncelle e dei decori geometrici che da secoli vengono intagliati sulla superficie di cassapanche e sedie o tessuti su fastosi tappeti. C’è tutta la tradizione sarda imbastita di simbologie che l’artista ha fatto sue e ha messo al servizio di piccole Janas, simboli della femminilità sarda, per rimarcare l’aspetto matriarcale dell’isola. Donne avvolte nei loro scialli posano come davanti a un obiettivo cavalcando animali tratti dall’iconografia nuragica o mentre abbozzano passi di danza. Con l’ausilio di un linguaggio sintetico, a tratti metafisico, spezzato solo dall’esplosione di piante e racemi che invadono buona parte della superficie, l’artista esprime tutta la forza, la fragilità e la sensualità femminile che tanto l’accostano ad Elisa Talentino mentre l’inclinazione al minimalismo e all’estetica ludica, ma non necessariamente spensierata, ricordano alcuni lavori di Alessandro Gottardo.
Simmetria, geometrismo e il pieno controllo degli strumenti, che le concedono una decorazione precisa e quasi ossessiva di motivi floreali che si contrappongono ad alberi dai rami spogli, non distolgono dalla sinuosità ed eleganza che sembra provenire da ambiti Decò e da quella atmosfera fiabesca, sospesa e silenziosa, che tanto si presta ad ospitare figure fantastiche e leggendarie della tradizione sarda. (Roberta Vanali)

DI SEGNO IN SEGNO: KIKI SKIPI
23 NOVEMBRE / 10 DICEMBRE 2017

La Libreria di via Sulis / Via Sulis 3A - Cagliari
Contatti: 070 6670281; www.lalibreriadiviasulis.com
[email protected]
KIKI SKIPI nasce a Sassari nel 1988 2009: partecipazione alla mostra collettiva “38 gradi” presso la galleria d’arte il Torchio di Milano a cura dell’I.I.F.; 2010: partecipazione alla mostra collettiva “Circuiti Dinamici” presso lo Sazio 1 a cura di StatArt, Milano; 2012. Partecipazione alla mostra collettiva “Opere tra i libri “presso la libreria Dessi- Mondadori a cura dell’Accademia di Belle Arti M. Sironi, Sassari; 2014: Per la rassegna Fioriture. Soggettività impreviste, mostra personale “trough the wood” presso la libreria Dessi - Mondadori, Sassari; 2015 e 2016: partecipazione al festival Clorofilla- Arti pubbliche condivise, organizzato da Casa dei Beni Comuni, Belluno; 2016: partecipazione alla mostra collettiva “Faber Faber” presso il museo d’arte contemporanea Mas.Edu di Sassari, a cura dell’ Accademia di belle Arti M. Sironi; 2016: partecipazione alla mostra collettiva “Illustratori a km zero- Le beffe delle donne” in occasione del Ludicomix 2016 di Empoli, curato da Le Vanvere.